Il gatto deve essere accompagnato con intelligenza verso il fine vita. Ma basta poco per rendere la sua terza età più agevole e accettabile.
Diabete nel cane e nel gatto, un aiuto arriva dalla natura
Il diabete nel cane e nel gatto può essere riconosciuto e curato con rimedi naturali. Una breve guida stilata grazie ai commenti dell’esperta veterinaria.
Malattia dalla natura complessa e, per certi versi, ancora non ben chiara, il diabete nel cane e nel gatto è frequente. In condizioni normali, la presenza dello zucchero nel sangue circolante è in gran parte condizionata da un enzima, l’insulina, secreto da particolari strutture cellulari riunite in gruppi, le cosiddette isole di Langerhans, a loro volta poste nella compagine di un’altra struttura ghiandolare dell’apparato digerente, il pancreas.
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Quando, per una ragione qualsiasi, si verifica una carenza nella secrezione di insulina, ecco innescarsi una sorta di reazione a catena che coinvolge il metabolismo dei carboidrati (zuccheri), dei lipidi (grassi) e delle proteine. In altre parole quella frazione di glucosio che normalmente viene in vario modo trattenuta dal fegato e dai muscoli, è “lasciata libera” nel torrente circolatorio Risultato finale di tutte queste interazioni è un aumento della quantità di glucosio nel sangue, avverandosi che porta all’iperglicemia.
L’iperglicemia è il sintomo più evidente e caratteristico del diabete mellito anche nei nostri amici a quattro zampe. “In genere i sintomi che fanno allarmare il proprietario e sospettare il diabete al veterinario sono legati al bere e al mangiare: l’animale beve tantissimo o comunque molto di più del suo solito e fa tantissima pipì molto frequentemente, mangia molto e dopo un notevole incremento del peso iniziale, dimagrisce nonostante la polifagia, è debole”, spiega la dottoressa Laura Cutullo, medico veterinario. “Questi sintomi sono, però, comuni ad anche altre patologie. Ciò che conferma la diagnosi, perciò, è un esame del sangue e un test delle urine. Se nel sangue viene riscontrato un livello di glucosio alterato o nelle urine questo elemento è presente anche solo in piccole tracce, allora si può davvero parlare di diabete”.
Il diabete di tipo 1 e 2 nel cane e nel gatto
Il diabete nei cani e nei gatti è ormai una malattia diffusa, ma controllabile se affrontata preventivamente. Sia nel cane che nel gatto la stabilizzazione della glicemia viene fatta con la somministrazione di insulina attraverso una adeguata e continua collaborazione tra proprietario e veterinario.
“Ci sono due tipi di diabete anche negli animali: quello di tipo 1 – o insulino dipendente, continua la dottoressa Cutullo – dovuto a una totale assenza di secrezione di insulina; e quello di tipo 2 – o insulino indipendente – in cui la secrezione di insulina esiste, ma la quantità è insufficiente o ci sono delle condizioni che interferiscono con la sua azione. Circa il 55 per cento dei gatti diabetici sono di tipo 1 e il 45 per cento di tipo 2, mentre invece quasi tutti i cani diabetici sono del tipo 1”.
Molto importante, comunque, nella cura del diabete dei nostri amici a quattro zampe, è sempre una corretta attività fisica e l’alimentazione adeguata, sotto stretto controllo veterinario.
I rimedi che arrivano dalla natura
Ancora una volta, per quel che riguarda il diabete, un grande aiuto può arrivare dalla natura e dai suoi rimedi. “Esistono infatti anche dei fitoterapici eccezionalmente utili – aggiunge Cutullo – che pur non sostituendo l’insulina, ne migliorano l’effetto ipoglicemizzante e possono essere usati soprattutto quando il diabete può essere ancora trattato solo monitorando l’alimentazione”.
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Uno di questi è il fieno greco (Trigonella foenum-graecum). In diversi studi su pazienti con diabete di tipo 1 (insulino-dipendenti), è stato registrato che il fieno greco ha ridotto la glicemia, l’eliminazione urinaria di zuccheri, il colesterolo e i trigliceridi, con nessun cambiamento dei livelli di insulina.
Nei cani, che sono per lo più soggetti a questo tipo di diabete, i semi di fieno greco possono essere aggiunti nella ciotola quotidiana con ottimi risultati. “Anche la gimnema sylvestre – continua Laura Cutullo – che viene tradizionalmente usata dalla medicina ayurvedica per il diabete nelle persone, aiuta a mantenere l’equilibrio nei livelli di zucchero.
La ricerca indica che la gimnema stimola la secrezione di insulina aumentando la permeabilità delle isole di Langerhans, consentendo a una maggiore quantità di insulina di raggiungere il sangue. Inoltre contribuisce a correggere i disordini metabolici nel fegato, reni e muscoli. E non solo: gli acidi gimnemici presenti bloccano il colesterolo, facendo sì che venga eliminato nelle feci e migliorano gli effetti di abbassamento dell’insulina e dei farmaci ipoglicemici sulla glicemia sanguigna. L’estratto secco, diviso in due somministrazioni giornaliere, deve essere assunto almeno mezzora prima del pasto”.
Un altro rimedio importante, spesso usato come panacea per le persone, è la curcuma che svolge un ruolo importante nella lotta a questa patologia. Diversi studi hanno provato l’efficacia della curcuma nel trattamento del diabete, specialmente nel caso di gatti o cani obesi. I curcuminoidi e sesquiterpeni presenti negli estratti di curcuma longa sono infatti capaci di abbassare i livelli di glucosio, nonché di diminuire le complicazioni generate dal diabete mellito, oltre che svolgere un potente effetto antiinfiammatorio.
“Il dosaggio utile per un cane è pari a di circa 50-250 mg tre volte al giorno (una punta di cucchiaino), mentre per il gatto bastano 50 mg al giorno. In caso di estratto di curcunima, si possono utilizzare poche gocce al giorno direttamente nel cibo”, aggiunge l’esperta.
Un ultimo rimedio naturale è la momordica charantia, detta anche melone amaro o bitter melon, un rimedio tradizionale delle isole dell’Oceano Indiano e del Pacifico per il diabete mellito. “Diversi studi clinici – spiega la dottoressa Cutullo – hanno dimostrato che il suo estratto abbassa la glicemia nei soggetti con diabete tipo 1 e tipo 2. Contiene gurmarin, un polipeptide simile all’insulina bovina, che ha effetti positivi che regolano la tolleranza al glucosio. Può essere usato come succo fresco spremuto dal frutto o come estratto secco.
Il sapore del succo è molto amaro, quindi non facile da somministrare ai nostri animali. L’estratto secco, invece, va dato in quantità variabile partendo da 1 mg per chilo, due volte al giorno”. A ogni modo tutti questi rimedi naturali non possono essere oggetto di improvvisati “fai da te” in caso di diabete nel cane o nel gatto. La somministrazione di insulina è, infatti, imprescindibile per la cura e il controllo di questa patologia. Il ricorso al veterinario curante rimane perciò la prima opzione quando si è di fronte a un diabete di tipo 1 o 2 nei nostri amici a quattro zampe.
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