Il gatto deve essere accompagnato con intelligenza verso il fine vita. Ma basta poco per rendere la sua terza età più agevole e accettabile.
Diabete, se il cane si ammala rischia anche il padrone
Il diabete colpisce l’uomo e gli animali domestici, ma quanto incide lo stile di vita di entrambi sulla sua comparsa? Lo spiega una recente ricerca.
Il diabete è una malattia subdola. Spesso, infatti, concede pochissime avvisaglie della sua presenza. E ciò vale per l’uomo, ma anche per gli amici a quattro zampe che condividono il nostro quotidiano. In Italia, su circa 14 milioni di cani e gatti che vivono in famiglie, la prevalenza di questa malattia è dell’1-2 per cento, ciò significa che gli animali domestici colpiti da diabete sono circa 280mila. Ma se la cosa riguarda il cane di casa è bene misurare spesso la glicemia in famiglia perché pure i padroni potrebbero avere problemi con il metabolismo degli zuccheri.
Lo spiega una ricerca pubblicata sul British medical journal, secondo la quale i proprietari di un cane diabetico hanno una probabilità più alta di esserlo a loro volta. Ed è vero anche il contrario. Sembra, infatti, che i compagni a quattro zampe delle persone diabetiche debbano fare i conti con gli zuccheri fuori controllo più spesso degli altri.
La ricerca svedese
La ricerca ha coinvolto oltre 175mila padroni di cani e più di 90mila persone con gattiin casa. Tutte le persone esaminate erano di mezza età o addirittura anziane, un target più soggetto all’incidenza della malattia diabetica. L’obiettivo dei ricercatori – costituito da un gruppo di epidemiologi dell’università svedese di Uppsala – è stato quello di capire se vi fosse una correlazione fra il diabete negli animali domestici e quello nei loro compagni umani visto che è già stato dimostrato, per esempio, che chi ha cani obesi è più spesso in sovrappeso od obeso a sua volta.
I cani insomma tendono ad assomigliare ai proprietari non solo per l’aspetto, come spesso capita di osservare, ma pure per lo stato di salute: lo confermano i dati raccolti in questo studio, i cui partecipanti (umani e non) sono stati seguiti per una media di sei anni registrando tutti i nuovi casi di diabete, umano e canino. Se il cane si ammala, la probabilità che accada anche al padrone cresce del 38 per cento; ed è vero anche il contrario, perché gli animali che vivono con una persona con diabete hanno un rischio del 28 per cento più alto di diventare diabetici pure loro.
Nessuna correlazione in un senso o nell’altro, invece, se l’animale di casa è un gatto, specie evidentemente assai più indipendente di un cagnolino pure in tema di condivisione delle varie malattie. Lo studio svedese comunque dimostra che le somiglianze tra l’uomo e il suo compagno animale, in termini di patologia diabetica, non si possono spiegare con l’effetto di età, sesso o delle condizioni socioeconomiche umane, né con la razza animale più o meno vulnerabile al diabete.
Il tutto fa pensare, invece, alla condivisione di uno stile di vita poco sano, fatto di sgarri alimentari, moto irrisorio, scarsa o nulla attività fisica. “Anche nei cani, il diabete è più comune all’aumentare con l’età. Senza adeguate misure preventive e cure specifiche la patologia può portare a una qualità della vita ridotta e, nel peggiore dei casi, a una morte precoce”, spiega il dottor Luca Carletti, medico veterinario.
Il diabete a quattro zampe e la sintomatologia
Lo studio svedese evidenzia che, se al nostro cane viene diagnosticato il diabete, va fatta anche un’attenta valutazione del nostro stile di vita. E ciò riguarda innanzitutto il tempo e le modalità dell’attività fisica periodica. Ma quali sono gli indizi che devono far sospettare la presenza di diabete nel nostro amico a quattro zampe? “In genere i sintomi che fanno allarmare il proprietario e presumere la malattia al veterinario stesso sono legati al bere e al mangiare: l’animale beve tantissimo o comunque molto di più del suo solito e fa tantissima pipì frequentemente, mangia molto e dopo un notevole incremento del peso iniziale, dimagrisce nonostante la polifagia, è sempre debole e appare triste. Questi sintomi sono, però, comuni ad anche altre patologie.
Ciò che conferma la diagnosi, perciò, è un esame del sangue e un test delle urine. Se nel sangue viene riscontrato un livello di glucosio alterato o nelle urine questo elemento è presente anche solo in piccole tracce, allora si può davvero parlare di diabete”, delucida la dottoressa Laura Cutullo, medico veterinario. Insomma, vista la bella stagione che si avvicina anche il nostro moto quotidiano va attentamente rivisto e aumentato. Il tutto, ovviamente, in compagnia del nostro fedele amico a quattro zampe che, ancora una volta, si rivela prezioso per la nostra salute e il nostro benessere.
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