Finora sono morte almeno sette persone. Le forze di polizia stanno investigando per capire se gli incendi siano dolosi e hanno arrestato sette persone.
Se il dibattito sul cambiamento climatico in televisione diventa virale
Mentre nei canali italiani di cambiamento climatico praticamente non se ne parla, nelle tv americane il “climate change” entra in programmi comici e in serie tv.
L’ultima apparizione, in ordine cronologico, è una scena della terza puntata della terza serie di Newsroom, andata in onda negli Stati Uniti lo scorso 23 novembre e che su Youtube viene ripresa con decine di clip. La serie tv racconta le dinamiche che accadono all’interno di una redazione di un telegiornale. In Italia sta andando in onda la seconda serie su Rai 3 (quindi non continuate a leggere se non amate gli spoiler).
Immagine via Youtube.com
Durante la puntata il protagonista ed anchorman Will McAvoy intervista il vice direttore dell’Epa, l’agenzia americana per l’ambiente, il quale descrive il contenuto dell’ultimo rapporto su clima e emissioni di CO2 consegnato al Presidente degli Stati Uniti.
L’intervista prende subito una piega apocalittica, perché il direttore, basandosi sulle ultime rilevazioni della concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera misurate dal Noaa (National oceanic and atmospheric administration), spiega che il tempo a nostra disposizione è finito. Perché le 400 parti per milione raggiunte nel 2013 si registrarono sul pianeta circa 3 milioni di anni fa, durante il Pliocene, quando le temperature erano di 3-4 gradi più elevate ed il livello del mare era di circa 20-30 metri superiore.
Via Nooa.gov
Tralasciando il modo con il quale gli autori della serie hanno scelto di presentare il tema agli spettatori, è fuor di dubbio che la scena sia di impatto: non si tratta più di discutere se il clima stia cambiando, ma di come il genere umano vuole gestire la sfida per la sopravvivenza della specie.
Mentre nel nostro Paese l’unico che è riuscito a parlare di cambiamento climatico in prima serata è stato Luca Mercalli durante le scorse stagioni di “Che tempo che fa”, in onda sempre sul terzo canale della rete pubblica, negli Usa lo scorso maggio il comico John Oliver, durante lo show in seconda serata “Last week show”, stende, letteralmente, il dibattito sul climate change, così come viene gestito dalle maggiori emittenti, da Fox News alla Cnn.
Non si tratta più di una discussione tra gli scettici (il 3 per cento secondo le statistiche) e gli scienziati d’accordo con la teoria del riscaldamento globale (il restante 97 per cento). Ma si tratta di parlare al pubblico di cosa dovremmo fare per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
Ciò che più stupisce è come, in un programma essenzialmente comico, il presentatore riesca a trattare un tema delicato cercando di zittire chi ancora continua a voler negare l’evidenza. Nonostante le responsabilità implicite che possono avere le politiche energetiche ed economiche degli Stati Uniti, nel mondo dei media d’oltreoceano qualcosa sta evidentemente cambiando. Quando accadrà da noi?
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Le alluvioni in India e Bangladesh hanno colpito una delle aree più popolate al mondo. Le piogge torrenziali hanno fatto esondare i tanti fiumi di grande portata della zona. Si parla già di 3 milioni si persone colpite.
L’urgano Beryl è il più veloce ad aver raggiunto categoria 4 nella storia delle rilevazioni. Ha già colpito duramente molte isole caraibiche.
Con la decisione di proteggere 400mila ettari del Grand Canyon dalle compagnie minerarie, il presidente degli Stati Uniti inizia un’opera di rammendo di una politica ambientale finora contraddittoria.
Prima di essere declassato a tempesta tropicale, l’uragano Idalia ha causato inondazioni anche lungo le coste atlantiche, colpendo con venti oltre i 150 chilometri orari.
Da quando Elon Musk ha acquisito la piattaforma il numero di esperti di clima che la utilizzavano per arricchire il dibattito scientifico è crollato.
Una giudice del Montana ha dato ragione ai 16 ragazzi tra i 5 e i 22 che avevano fatto causa allo stato per il sostegno dato ai combustibili fossili.
Un team di metereologi e divulgatori italiani ha affrontato una spedizione in Groenlandia per toccare con mano gli effetti dei cambiamenti climatici in una delle regioni cruciali per il futuro del nostro Pianeta.
Nel giorno del suo diploma Greta Thunberg ha partecipato al suo ultimo sciopero scolastico per il clima, là dove sono nati i Fridays for future.