Investimenti sostenibili

5 modi per dire addio a carbone e petrolio, da DiCaprio ai Rockefeller

Leonardo DiCaprio, Bill Gates, Allianz. Tra i nomi illustri che hanno scelto di salvare il pianeta, invece di arrostirlo con i combustibili fossili.

A dire un netto no a carbone e petrolio non sono più solo ambientalisti e attivisti politici. Negli ultimi anni una lunga lista di “insospettabili” ha abbandonato gli investimenti nei combustibili fossili che, oltre a nuocere all’ambiente e al clima, non sembrano nemmeno più così sicuri dal punto di vista prettamente finanziario. Ecco una carrellata di nomi illustri: ci sono gli eredi del magnate Rockefeller, ma anche una star di Hollywood come Leonardo DiCaprio.

1 I Rockefeller danno un taglio al passato

La fortuna dei Rockefeller, i paperoni d’America per antonomasia, è legata a stretto filo alla Standard Oil, che il capostipite John D. Rockefeller fondò nel 1870. Ma i tempi cambiano e, alla vigilia del Climate Summit 2014 di New York, l’organizzazione filantropica Rockefeller Brothers Fund dà l’annuncio: gli 860 milioni di dollari investiti in aziende legate ai combustibili fossili verranno gradualmente spostati verso le energie pulite. Una decisione confermata a fine marzo di quest’anno con una nota che afferma a chiare lettere che “non vi è alcuna logica per le aziende di continuare ad esplorare nuove fonti di idrocarburi” e punta il dito contro Exxonmobil: “non possiamo più essere associati ad un gruppo con un così evidente disprezzo per l’interesse pubblico”.

2 Una campagna globale convince la fondazione di Bill e Melinda Gates

Ci è voluta la campagna Gates Divest siglata da oltre 230 mila persone, 68 esponenti religiosi, 74 ong, un migliaio di professionisti del settore sanitario e 10 candidati a sindaco di Seattle. Alla fine, però, l’obiettivo è stato raggiunto: a maggio la Bill and Melinda Gates Foundation ha venduto la sua quota in Bp, pari a 178 milioni di dollari. Nell’arco di circa due anni gli investimenti tolti alle fonti fossili hanno raggiunto la cifra di 1,4 miliardi di dollari: per azzerarli del tutto mancano 300 milioni.

3 Allianz dice no al carbone e passa all’eolico

4 miliardi di euro: è questo – si stima – il valore monetario della decisione di Allianz di abbandonare tutti gli investimenti nel carbone e, dall’altro lato, di incrementare quelli nell’eolico. L’annuncio, dato lo scorso novembre, è stato accolto con grande soddisfazione dagli attivisti: “Essendo la più grande compagnia assicurativa al mondo, Allianz sa giusto un paio di cose a proposito di rischi – ha dichiarato Nicolò Wojewoda, esponente di 350.org –. E non c’è peggior rischio per il clima di quello di continuare a investire in un settore che sta distruggendo il Pianeta”.

4 Leonardo DiCaprio, il volto di Hollywood al servizio del clima

Ha sfruttato il palcoscenico degli Oscar per parlare dei cambiamenti climatici; ha fatto appello ai grandi del Pianeta in occasione della Cop 21; è produttore esecutivo di documentari di denuncia come Cowspiracy e Virunga; è diventato, insomma, uno dei più noti volti globali per il clima. Leonardo DiCaprio non poteva non far seguire i fatti alle parole e ha quindi promesso di disinvestire dai combustibili fossili tutti i capitali personali e della Leonardo DiCaprio Foundation.

5 Stoccolma, Oslo, Parigi e non solo

“La decisione di Stoccolma di disinvestire dalle imprese che guidano la crisi climatica dimostra che investire nell’industria delle fonti fossili o legittimare il suo consueto operato non è più moralmente accettabile”. Queste le parole con cui l’attivista Andrew Maunder, del movimento Fossil Free Stoccolma, ha accolto a giugno la decisione della città di ritirare circa 30 milioni di corone svedesi da aziende legate ai combustibili fossili. La capitale svedese non è l’unica ad aver preso questa strada, ma segue la scia di Malmö, Uppsala, Copenhagen, Oslo, Parigi e altri capoluoghi nel mondo.

Foto in apertura © Jemal Countess/Getty Images

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