Il gatto deve essere accompagnato con intelligenza verso il fine vita. Ma basta poco per rendere la sua terza età più agevole e accettabile.
La digestione nel cane, le differenze con l’uomo per una corretta alimentazione
La digestione nel cane non è uguale a quella dell’uomo. Impariamo a conoscerne il funzionamento e la durata per una corretta e sana alimentazione.
Spesso pensiamo che il nostro cane sia in grado di digerire anche i sassi e che, per lui, tossine, materiali di scarto e rifiuti possano essere prontamente digeriti e metabolizzati. In realtà, il sistema digestivo del cane è costituito dagli organi tipici degli altri mammiferi e, alla fine, l’amato quattro zampe potrà soffrire – esattamente come noi – se la sua dieta quotidiana è errata o se nell’alimentazione sono presenti sostanze tossiche o nocive per il suo apparato digerente.
La prima digestione nel cane avviene in bocca
Come digerisce il cane? Iniziamo dalla dentatura che è molto diversa da quella umana. “Il cane ha dodici incisivi (e non otto come noi umani), ma si tratta di denti piccolissimi che non hanno praticamente funzione nella sua bocca — spiega la dottoressa Michela Galgano, medico veterinario —. I canini, al contrario, sono molto grandi e funzionano come una tenaglia. In natura, quando il predatore addenta la preda, lo fa proprio con i canini che bucano e non lasciano la presa. I premolari e i molari sono, in proporzione, più piccoli e sottili rispetto a quelli umani. Tranne uno, chiamato il dente felino. Hanno lo scopo di tagliare la carne e ridurla in più piccoli pezzi prima di ingoiarla”.
A ogni modo i cani non masticano, ma si limitano a tagliare il cibo e a ingoiarlo. Il tutto è aiutato dalla saliva che è sostanzialmente diversa dalla nostra. “È prevalentemente mucosa — aggiunge Galgano — e fa in modo che il cane abbia meno attrito durante la deglutizione (infatti riesce a deglutire pezzi di carne intera e bocconi grossi)”.
Lo stomaco del cane e il sistema digestivo
A questo punto il cibo passa poi nella faringe e nell’esofago, un lungo tubo muscolare che lo spinge fino al cardias e allo stomaco.
“Se rapportato allo stomaco umano — continua la dottoressa Galgano — quello del cane è gigantesco. Nei cani, infatti, non solo è più grande, ma può allargarsi fino a diventare tre volte la sua dimensione originaria. La spiegazione è semplice. In natura questi animali non mangiano tutti i giorni (sono dei predatori come il loro antenato lupo) e quindi devono avere la capacità di mangiare il più possibile in previsione di giornate di magra”.
Un’altra caratteristica differenzia il cane dall’uomo: l’acidità gastrica. “L’acido cloridrico che il cane produce è molto concentrato — spiega Michela Galgano — ed è molto più acido del nostro. Il suo scopo, infatti, è quello di digerire le proteine che costituiscono la parte maggiore della dieta quotidiana del cane”. La digestione avviene mediamente in una ventina di ore circa.
È importante sapere che nel cane praticamente non c’è l’intestino cieco. “Questa parte dell’apparato intestinale — delucida la veterinaria — ha la funzione di ospitare batteri che digeriscono la fibra contenuta nel cibo. Per questo la fibra nei cani non viene assorbita come sostanza nutritiva, ma ha solo lo scopo di stimolare il movimento intestinale”. Lo stesso vale per l’amido che il cane digerisce poco anche perché la sua digestione avviene essenzialmente a livello intestinale, contrariamente alla nostra che inizia in bocca con la salivazione.
In conclusione, conoscere il funzionamento dell’apparato digerente del nostro amico a quattro zampe può essere molto utile, non solo per evitare errori nella sua alimentazione quotidiana, ma anche per spiegarci i suoi comportamenti a livello alimentare.
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