La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
Si è conclusa il 2 novembre la Cop16 sulla biodiversità, in Colombia. Nonostante le speranze, non arrivano grandi risultati. Ancora una volta.
La Commissione europea ha confermato che le direttive comunitarie Habitat e Uccelli non vanno riscritte e depotenziate, ma conservate e applicate meglio.
Con uno straordinario sforzo durato due anni di lavoro durissimo e 530mila firma raccolte in tutta Europa, alla fine ce l’abbiamo fatta. Il presidente della Commissione europea, Juncker, ha dichiarato ufficialmente che le direttive Uccelli e Habitat non si toccano. Un grande successo targato Lipu, Birdlife international e di tutte le altre associazioni ambientaliste europee.
Le direttive sono la Carta europea della natura, la costituzione comunitaria sulla biodiversità. L’Italia in questi ultimi decenni, dall’approvazione delle direttive Ue, è riuscita ad evitare che una parte stupenda del proprio territorio venisse devastata, cementificata, violentata. Il rischio che venissero manomesse, svilite, era altissimo.
Le direttive natura sono salve! Ce l’abbiamo fatta, insieme @lipu @WWFitalia @legambiente @Green_Europe #naturealert #allarmenatura pic.twitter.com/C4O7TplRMx
— Lipu Onlus (@LipuOnlus) 7 dicembre 2016
L’Europa avrebbe perso un altro pezzo fondamentale del suo progetto comune e dunque del suo sogno originario, che pure è ancora vivo. Così non è stato, anche grazie al nostro enorme lavoro. Siamo felici di questo risultato e lo vogliamo condividere con tutti i cittadini europei che hanno fatto sentire forte la propria voce a difesa della natura europea.
Quella di Bruxelles è una vittoria eccezionale, che rilancia l’importanza delle Direttive, rimette la natura al centro del progetto europeo e ci riempie di gioia. Per questo vogliamo ringraziare gli oltre 70mila italiani che hanno raccolto il nostro appello e contribuito al raggiungimento del mezzo milione di europei pro direttive, fondamentali per convincere la Commissione europea a schierarsi dalla parte della biodiversità. Ora tutti al lavoro, Commissione, Governi nazionali e società civile, per applicare le direttive come meritano”.
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