Lago d’Aral, svelato l’impatto del disastro ambientale sui giovani

Uno studio ha analizzato le conseguenze sul corpo dei ragazzi che vivono in Asia centrale, nelle zone colpite da uno dei più gravi disastri ambientali causati dall’uomo.

Quali conseguenze a lungo termine ci sono sulla salute dei giovani che vivono nelle zone colpite da uno dei più gravi disastri ambientali causati dall’uomo? Se lo sono chiesti i ricercatori dell’Università elettrotecnica di San Pietroburgo e dell’Università Statale “Berdakh” del Karakalpakstan, in Uzbekistan, che hanno analizzato le ripercussioni sul corpo dei ragazzi e delle ragazze nelle regioni limitrofe dell’ormai prosciugato lago d’Aral, in Asia centrale.

Il mare scomparso

Situato tra il Kazakistan e l’Uzbekistan, il lago d’Aral in passato era il quarto lago più grande del mondo, talmente grande e salato da essere spesso indicato come “mare”. Lo sfruttamento delle risorse idriche avviato dall’Unione Sovietica negli anni Sessanta per la produzione intensiva del cotone ha però portato al prosciugamento delle sue acque, che si sono ridotte di circa il novanta per cento.

Oggi al posto di quel mare, che fino a sessant’anni fa aveva una superficie paragonabile a quella dell’Irlanda e una profondità massima di 42 metri, si è formato il deserto di Aralkum, carico di sostanze tossiche trasportate dalle acque reflue agricole. E così i pesticidi, i metalli pesanti e i composti organoclorurati che inquinano l’ambiente circostante stanno profondamente alterando lo sviluppo fisico dei ragazzi e delle ragazze che abitano nella zona.

Le conseguenze del prosciugamento del lago d’Aral sui ragazzi

Secondo lo studio, riportato dall’agenzia Tass, l’ambiente tossico che si è formato sta causando una crescita ridotta degli organismi del corpo umano, uno sviluppo del fisico più debole e livelli più bassi di ormoni riproduttivi. 

A parte questo, altri studi hanno rivelato che il numero di tumori che si registrano nella zona è praticamente il doppio rispetto ad altre regioni.

Secondo quanto riferito dai ricercatori, infatti, le tempeste di polvere diffondono ogni anno sul territorio limitrofo 75 milioni di tonnellate di sabbia impregnata di sali tossici, mettendo così in pericolo la salute degli abitanti.

Per valutare l’impatto del disastro ecologico sui giovani, i ricercatori dell’Università elettrotecnica di San Pietroburgo e dell’Università Statale “Berdakh” del Karakalpakstan hanno selezionato 609 volontari di età compresa tra i 18 e i 25 anni provenienti da due aree vicine all’ex mare.

Con questa ricerca, che fa chiarezza sulle conseguenze devastanti dell’impatto umano sulla zona, gli studiosi sperano di poter trovare delle soluzioni per limitare gli effetti negativi sulla popolazione.

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