Il 22 aprile l’attivista svedese Greta Thunberg ha discusso dell’impatto ambientale dei combustibili fossili davanti al Congresso americano. Le sue parole.
“Grazie per avermi invitata e aver organizzato questa udienza. Non rappresento alcun interesse finanziario o politico, non sono una lobbista, quindi non posso negoziare, stringere accordi o fare compromessi. Non ho nulla da offrirvi, e non sono nemmeno uno scienziato. Quello che posso fare però è chiedervi di ascoltare la scienza e agire di conseguenza, con buonsenso.
Non starò a spiegare perché è necessario fare dei cambiamenti reali, drastici per abbassare i livelli delle nostre emissioni in linea con le indicazioni scientifiche. Siamo nel 2021: il fatto che stiamo ancora parlando di questo, e che stiamo ancora finanziando l’uso dei combustibili fossili in modo diretto o indiretto, usando i soldi dei contribuenti, è una disgrazia. Questo dimostra chiaramente che ancora non abbiamo capito cosa sia l’emergenza climatica.
Se compariamo le attuali ‘politiche climatiche’ con ciò che dice la scienza, è chiaro che c’è un’enorme distanza tra ciò che stiamo facendo e ciò che andrebbe fatto per non superare la soglia di 1,5 gradi (come quota limite per l’aumento delle temperature, ndr), e questa distanza diventa ogni secondo più grande.
È una verità semplice, ma scomoda: se vogliamo rispettare gli impegni presi con l’Accordo di Parigi dobbiamo bloccare i finanziamenti per i combustibili fossili, fermare le nuove operazioni di esplorazione ed estrazione, disinvestire dalle fonti fossili e lasciare il carbone nel sottosuolo. Specialmente gli Stati Uniti, considerando che sono i principali responsabili delle emissioni a livello storico. Per essere chiari: non è una mia opinione, ma è ciò che dice la scienza.
Questo è solo il più piccolo tra gli sforzi che servono per avviare una transizione ecologica in modo rapido, e so che le nostre richieste potrebbero sembrare enormi e ingenue, ma va bene così. Almeno non siamo così ingenui da credere che le cose saranno risolte da paesi e compagnie che si pongono obiettivi vaghi, distanti, insufficienti e che non ricevono alcuna reale pressione da parte dei media o del pubblico.
O fate qualcosa, o dovrete spiegare ai vostri figli e alle persone che più soffrono perché vi state arrendendo davanti alla soglia di 1,5 gradi. Rinunciando senza nemmeno tentare. Sono qui per dirvi che, a differenza vostra, la mia generazione non si arrenderà senza lottare.
Onestamente, non credo minimamente che voi sarete in grado di farlo. Oggi la crisi climatica è inesistente nel dibattito pubblico e, dato che non esiste e il livello di consapevolezza medio è assurdamente basso, riuscirete comunque a farla franca pur portando avanti la distruzione della vita presente e futura.
So di non essere qui per fare domande, ma c’è qualcosa che davvero vorrei sapere. Per quanto ancora credete onestamente che le persone al potere, come voi, potranno lavarsene le mani? Fino a quando potrete continuare a ignorare la crisi climatica, le responsabilità storiche senza esserne ritenuti responsabili? Potete farlo adesso, ma prima o poi tutti realizzeranno cosa avete fatto per tutto questo tempo. È inevitabile. Avete ancora tempo per fare la cosa giusta e salvare il modo in cui verrete ricordati, ma il tempo sta per finire. E cosa succederà allora? Noi, i giovani, scriveremo di voi nei libri di storia, saremo noi a decidere come sarete ricordati. Quindi il mio consiglio è: scegliete con attenzione”.
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