Aumentare i finanziamenti per il clima e per la biodiversità: è la promessa fatta da Ursula von der Leyen nel suo secondo discorso sullo stato dell’Unione.
Tenere la barra dritta sul clima, nonostante lo shock dovuto alla pandemia: era la promessa fatta da Ursula von der Leyendurante il suo primo discorso sullo stato dell’Unione, il 16 settembre 2020. A un anno di distanza, la presidente della Commissione europea è tornata a rivolgersi all’Eurocamera riunita a Bruxelles per parlare di salute, di Afghanistan, di innovazione, di migrazioni. E, ovviamente, di clima.
L’appello a seguire la scienzanel discorso sullo stato dell’Unione
Se qualcuno ancora dubitava di quanto fossero presenti e tangibili i cambiamenti climatici, gli eventi di quest’estate in Europa hanno spazzato via ogni dubbio. L’atteso capitolo sul clima del discorso sullo stato dell’Unione inizia proprio ricordando le inondazioni in Belgio e in Germania e i devastanti incendi che hanno colpito le isole greche così come le colline francesi.
“Se non crediamo ai nostri occhi, dobbiamo semplicemente seguire la scienza”, ha avvertito Ursula von der Leyen, menzionando l’ultimo allarmante studio del Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (Ipcc). “Il report non ci lascia dubbi. I cambiamenti climatici sono causati dall’uomo. Se è così, significa che possiamo anche fare qualcosa per risolverli”. Questo “qualcosa” sta già accadendo, considerato che in Germania nel primo semestre 2021 sono stati immatricolati più veicoli elettrici che a diesel, la Polonia è il maggiore esportatore europeo di batterie per auto e autobus elettrici, e che il nuovo Bauhaus europeo ha riunito architetti, designer e ingegneri.
Proprio durante il discorso sullo stato dell’Unione dello scorso anno, von der Leyen aveva annunciato l’obiettivo di ridurre le emissioni “almeno del 55 per cento” entro il 2030, un obiettivo che è stato poi confermato e tradotto nel maxi-piano per il clima “fit for 55”. “Avete visto quanto siano complessi i dettagli, ma l’obiettivo è semplice. Imporremo un prezzo all’inquinamento. Useremo energia più pulita. Avremo auto più intelligenti e aerei più puliti”.
Più finanziamenti a persone e territori in difficoltà
La presidente della Commissione ha annunciato un nuovo fondo sociale per il clima per contrastare la povertà energetica, un problema che coinvolge 34 milioni di europei. Inoltre raddoppierà i suoi finanziamenti per la biodiversità in favore dei paesi extra-europei, in particolare quelli più vulnerabili.
La Cop 26 di Glasgowsarà “il momento della verità” perché gli stati dovranno presentare nuovi piani d’azione per azzerare le emissioni entro il 2050; quelli attuali non sono sufficienti per contenere il riscaldamento globale entro gli 1,5 gradi centigradi. Gli stati emergenti andranno supportati in questa transizione epocale, e per questo le economie avanzate hanno promesso di stanziare 100 miliardi di dollari all’anno fino al 2025. Tale soglia però non è mai stata raggiunta, sebbene l’Europa abbia fatto la sua parte con 25 miliardi di dollari all’anno. Ursula von der Leyen ha quindi annunciato altri 4 miliardi di dollari l’anno di finanziamenti per il clima fino al 2027, chiedendo però espressamente agli Stati Uniti e agli altri partner internazionali di fare altrettanto.
L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Il 22 gennaio si tiene a Bruxelles l’incontro tra i commissari europei dove verrà discusso il documento sui nuovi possibili obiettivi in tema di riduzione delle emissioni di CO2, aumento dell’efficienza energetica e della produzione di energia da fonti rinnovabili. L’attuale pacchetto 20-20-20 (riduzione della CO2 del 20 per cento rispetto al 1990, copertura
Climathon 2024 è l’hackaton che ha riunito giovani talenti a Courmayeur per sviluppare idee innovative e sostenibili, affrontando le sfide ambientali della montagna.
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