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La diseguaglianza nel mondo ha raggiunto livelli insopportabili. Le persone più facoltose potrebbero presto detenere più ricchezza di tutto il resto della popolazione mondiale messa insieme, secondo uno studio del gruppo di ong Oxfam. La ricerca mostra che quasi la metà (48 per cento) di tutta la ricchezza generata nel mondo è nelle mani dell’un
La diseguaglianza nel mondo ha raggiunto livelli insopportabili. Le persone più facoltose potrebbero presto detenere più ricchezza di tutto il resto della popolazione mondiale messa insieme, secondo uno studio del gruppo di ong Oxfam.
La ricerca mostra che quasi la metà (48 per cento) di tutta la ricchezza generata nel mondo è nelle mani dell’un per cento della popolazione, circa 70 milioni di persone, mentre il restante 52 per cento appartiene al 99 per cento della popolazione, circa 6,9 miliardi di persone. Un dato in crescita visto che nel 2009 la ricchezza nelle mani di una manciata di magnati era pari al 44 per cento.
Il numero dei miliardari è in calo, questo significa che il loro reddito è in continuo aumento. Nel 2010 erano 388, oggi ne sono rimasti 80. Tra questi, quelli che hanno visto aumentare il loro patrimonio grazie ad attività finanziarie vedono al primo posto l’imprenditore Warren Buffett che ha aumentato il suo patrimonio dai 53,5 miliardi di dollari del 2013 ai 58,2 di oggi (più 9 per cento), al secondo posto c’è l’ex sindaco di New York Michael Bloomberg con 33 miliardi di dollari (più 22 per cento), al terzo Carl Icahn con 24,5 miliardi (più 23 per cento).
Il rapporto è stato pubblicato in occasione dell’inizio dei lavori del World economic forum che si tiene a Davos, in Svizzera, dal 21 al 24 gennaio, e co-presieduto dal direttore esecutivo di Oxfam, Winnie Byanyima. Forum che quest’anno dovrebbe avere come temi principali proprio la diseguaglianza e i cambiamenti climatici.
Byanyima ha definito il livello raggiunto dalla diseguaglianza globale “semplicemente sconcertante” anche perché secondo le previsioni, confermate da uno dei più grandi istituti finanziari del mondo, Credit Suisse, nel 2016 potrebbe avvenire il sorpasso: le persone più ricche avranno nelle loro casse più soldi di quanto non ne abbia a disposizione la popolazione mondiale.
La situazione si fa ancora più assurda se si considera che di quel 52 per cento non in mano alle persone più ricche (uno per cento) non è equamente distribuito, ma è nelle mani di un quinto della popolazione mondiale (20 per cento).
Dati che dimostrano come i governi non dovrebbero sentirsi in difficoltà nell’intraprendere misure volte a ridistribuire la ricchezza o quantomeno rendere questo divario meno imbarazzante. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama terrà il 20 gennaio il discorso sullo stato dell’Unione in cui è previsto un passaggio proprio sulla possibilità di aumentare le tasse alla fascia più abbiente della classe media.
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