Disney contro Florida, DeSantis vuole un carcere vicino ai parchi giochi

Botta e risposta con denunce fra la Disney e il governatore della Florida Ron DeSantis per il controllo delle aree dove sorgono i famosi parchi a tema.

  • Dopo la nomina di uomini vicini al governatore Ron DeSantis nel consiglio del distretto locale, l’azienda fondata da Walt Disney ha deciso di intentare una causa.
  • Il consiglio direttivo del distretto in Florida dove hanno sede i parchi Disney, nominato poche settimane fa dal governatore, ha risposto con un’altra causa per il controllo delle zone con i parchi a tema.
  • Lo scontro è territoriale e politico: i valori conservatori di DeSantis si scontrano con le decisioni della Disney per promuovere un luogo di lavoro aperto e inclusivo.

Il successo della Disney nel mondo si scontra con i problemi che l’azienda di Topolino ha in Florida, dove hanno sede i suoi famosi parchi a tema originali. In seguito alla decisione del governatore Ron DeSantis di abolire il distretto a statuto speciale che comprendeva i parchi giochi – e inserire un comitato di uomini politici scelti da lui per il controllo dell’area –, la società fondata da Walt Disney ha intentato una causa contro il politico repubblicano. DeSantis ha risposto con una contro-denuncia e ora la faida è destinata a risolversi davanti a un giudice. Una prospettiva ben diversa dai contorni fiabeschi cui ci ha abituato la nota ditta di intrattenimento.

Il distretto Disney World

La contesa è iniziata l’anno scorso dopo che la Disney si è opposta pubblicamente a una legge statale della Florida, proclamata dal governo DeSantis, che vieta le lezioni in classe e negli uffici sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. L’amministatore delegato dell’azienda Bob Iger si è schierato contro la legge e già in passato aveva fatto irritare il governatore mantenendo l’obbligo di mascherine nei parchi durante la pandemia; come punizione, DeSantis ha rilevato il distretto auto-governativo di Disney World e ha nominato un nuovo consiglio di supervisori che avrebbe dovuto controllare e decidere riguardo i servizi municipali nelle zone con parchi a tema. Tuttavia, prima dell’insediamento, l’azienda ha citato in giudizio il governatore della Florida Ron DeSantis sostenendo che il governatore stesse facendo una campagna mirata di ritorsione governativa e richiedendo che il nuovo consiglio fosse sostituito. Prima della nuova direttiva statale, Disney ha autogovernato il proprio distretto per 55 anni senza intromissioni da parte dello Stato della Florida.

“Disney si rammarica di essere arrivata a questo punto”, si legge nella causa. “Ma avendo esaurito gli sforzi per cercare una soluzione, alla nostra società non rimane altra scelta che intentare questa causa per proteggere i suoi dipendenti, i suoi ospiti e i suoi partner da una campagna implacabile volta ad armare il potere governativo contro Disney come ritorsione per aver espresso un punto di vista politico impopolare per alcuni funzionari statali”. Secondo alcune fonti, il nuovo consiglio inserito da DeSantis avrebbe perfino proposto a breve la costruzione di una prigione vicino al luna park di Epcot.

La risposta di DeSantis

Pochi giorni dopo la causa depositata da Disney, il consiglio direttivo di Disney World – composto ora da membri nominati dal governatore  – ha intentato una causa contro la multinazionale dell’intrattenimento. Come riporta l’agenzia di stampa Ap news, i politici scelti da DeSantis hanno scritto che i precedenti membri del consiglio non hanno fornito un’adeguata notifica degli accordi, non avevano l’autorità per stipularli e hanno illegittimamente delegato l’autorità governativa a un’entità privata.

Nessuna società è al di sopra della legge e del popolo di questo Stato”, ha dichiarato DeSantis in una conferenza stampa. La creazione del distretto autonomo nella legislatura della Florida è stata determinante per la decisione della Disney, negli anni ’60, di costruire i suoi parchi a tema vicino a Orlando. Dato che il governatore è considerato uno dei possibili candidati per le primarie repubblicane del 2024, nelle quali dovrà scegliere se sfidare o appoggiare l’ex presidente Donald Trump, la faida con la Disney è destinata a durare ancora a lungo e ad essere al centro della campagna politica di DeSantis nei mesi a venire.

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