Il fenomeno dell’eutrofizzazione dei mari, ovvero l’aumento delle alghe dovuto alla presenza di sostanze come l’azoto, il fosforo e lo zolfo disciolte nell’acqua, ha degli effetti disastrosi sull’ecosistema acquatico. La proliferazione degli organismi vegetali, come le alghe, comporta la carenza di ossigeno e il blocco della circolazione delle correnti del mare impedendo la normale crescita
Gli scarti alimentari di Disney World producono elettricità
Il biogas prodotto con gli scarti alimentari di hotel e ristoranti del parco di divertimenti più famoso al mondo, produce energia elettrica rinnovabile.
Hamburger, patatine, anelli di cipolla. Non è il classico menù di un drive through, ma si tratta degli scarti alimentari provenienti dai ristoranti e dagli hotel di Disney World, che da qualche tempo vengono trasformati in biogas in una centrale a cogenerazione a pochi passi dal parco divertimenti più famoso al mondo.
©HarvestPower.com
Ogni giorno i rifiuti alimentari e gli scarti alimentari vengono selezionati e raccolti, per poi essere trasportati alla centrale a biogas Superpowered Energy Garden della Harvest Power. Qui grazie alla digestione anaerobica gli scarti e le acque reflue pretrattate, vengono trasformate in metano e anidride carbonica. Il gas viene poi utilizzato per attivare le turbine che producono l’elettricità utilizzata anche dalle varie attrazioni del parco divertimenti. Il digestato (ovvero il composto organico risultante dalla digestione anaerobica degli scarti), viene utilizzato come fertilizzante organico per l’agricoltura.
La centrale a cogenerazione è in grado di trattare 120 mila tonnellate l’anno di rifiuti organici e ha una potenza di 5,4 MW, combinati tra calore ed elettricità. Il polo è infatti in grado di servire i 2 milioni di abitanti che vivono nei dintorni di Orlando. Si tratta di un importante esempio di economia circolare e come ha scritto Marc Gunther sul Guardian: “Una potenziale soluzione ai rifiuti alimentari”. Provate a pensare solo ai numeri di Disney World: 50 milioni di visitatori, ogni anno. Numeri da capogiro. E una quantità di rifiuti organici che, almeno in parte, in questo caso non finisce in discarica, ma diventa energia rinnovabile.
Immagine di copertina ©periodismoactual.com
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