La fauna selvatica spiegata da un DJ hip hop animalista

L’esploratore e artista del suono Ben Mirin, volto noto tra il pubblico più giovane di Nat Geo, ha inventato un nuovo tipo di musica che utilizza suoni, versi e richiami della fauna selvatica. Missione: avvicinare i piccoli cittadini del mondo alla natura e sensibilzzare i ragazzi sul rischio estinzione di alcune specie animali.    

L’esploratore e artista del suono Ben Mirin, volto noto tra il pubblico più giovane di Nat Geo, ha inventato un nuovo tipo di musica che utilizza suoni, versi e richiami della fauna selvatica. Missione: avvicinare i piccoli cittadini del mondo alla natura e sensibilzzare i ragazzi sul rischio estinzione di alcune specie animali.

 

 

Birdwatching e beatbox, i due linguaggi musicali di DJ Ecotone

Nato a Boston ma trasferitosi a New York nel 2013 col nome d’arte DJ Ecotone, Ben Mirin inizia a registrare il canto degli uccelli locali per unire le sue due passioni, il birdwatching e il beatbox (ovvero la capacità – piuttosto diffusa nell’hip hop – di creare ritmi ed effetti sonori con la propria bocca e voce), e farne una professione.

 

“A New York molte persone non hanno mai avuto la possibilità di vivere la natura in prima persona. La mia speranza è che questa musica possa aprire la porta della natura consentendo a tutti di esplorare il mondo da cui proveniamo”, spiega Mirin in una recente intervista su Forbes.

 

Ben Mirin appassionato di fauna selvatica vicino a un'opera artistica di Berlino che ritrae un tucano
Ben Mirin con l’opera dell’artista portoghese Bordalo II “Froehlicher Tucan” (2015) a Berlino.

 

Il desiderio di ristabilire un contatto con la natura spinge Mirin a campionare non solo i versi degli uccelli ma, con l’aiuto di scienziati e ricercatori, delle rane e di tutta la fauna selvatica durante i suoi spostamenti in alcuni tra gli ecosistemi più minacciati del pianeta.

 

Wildlife DJ, dagli uccelli di New York ai lemuri del Madagascar

Ribattezzato Wildlife DJ per le sue esibizioni e dimostrazioni dal vivo, Ben non aggiunge alcun effetto digitale ai suoni registrati, perfettamente corrispondenti a quelli che si potrebbero sentire visitando un parco naturale o un’area selvaggia.

 

Nel 2014, durante una partecipazione al Wildlife Conservation Film Festival, l’artista incontra la primatologa Patricia Wright, che lo introduce ai richiami dei lemuri selvatici, subito riversati nella sua musica.

 

gruppo di lemuri tipico della fauna selvatica del Madagascar
Un gruppo di lemuri del Madagascar come quelli osservati da Ben Mirin

 

I suoni sempre più esotici usati da Mirin per le composizioni lo portano fino in Madagascar, dove ancora oggi sta registrando con un team di artisti e musicisti del posto “tutto ciò che fa rumore”, facendo particolare attenzione ai lemuri, primati in via di estinzione.

 

“Essere un DJ della fauna selvatica mi permette di viaggiare in tutto il mondo, trasformando la mia esperienza personale in narrazione musicale”, aggiunge Mirin. “La bellezza e la sfida del lavorare con le vocalizzazioni degli animali è che ogni specie è sintonizzata unicamente per funzionare in un certo modo. Più profondamente si scava nel paesaggio sonoro, tanto più è possibile conoscere l’ecologia e il comportamento dei diversi habitat”.

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