Dal Giappone arriva la conferma che tra Dna e cibo ci sia una forte connessione. I dati raccolti da uno studio pubblicato su Nature Human Behaviour, condotto dall’Università di Osaka e dal Centro Riken, hanno rivelato come alcune varianti genetiche influenzerebbero i nostri gusti a tavola. Ma non solo: queste varianti sembrano anche essere associate all’insorgenza di alcune
Dal Giappone arriva la conferma che tra Dna e cibo ci sia una forte connessione. I dati raccolti da uno studio pubblicato su Nature Human Behaviour, condotto dall’Università di Osaka e dal Centro Riken, hanno rivelato come alcune varianti genetiche influenzerebbero i nostri gusti a tavola. Ma non solo: queste varianti sembrano anche essere associate all’insorgenza di alcune malattie legate all’alimentazione, come il diabete e il cancro. Secondo Yukinori Okada, uno degli autori della ricerca, quindi “è vero che siamo ciò che mangiamo, ma ora possiamo dire anche che mangiamo ciò che siamo”.
Dna e cibo, lo studio su 160mila persone ha rivelato il legame tra geni e gusti
Partendo dall’analisi delle scelte nutrizionali di oltre 160mila giapponesi, lo studio ha analizzato il rapporto tra gusti e geni dei partecipanti. I ricercatori hanno preso in considerazione tredici abitudini alimentari, tra cui il consumo di alcol, caffè, tè verde, latte, yogurt, formaggio, tofu, pesce, verdure, carne e nattō, un alimento tipico giapponese prodotto dai fagioli di soia fermentati. La ricerca è riuscita a individuare ben nove marcatori genetici associati alle abitudini alimentari.
Human genetics widely contributes to individuals' dietary habits in Japanese, including ALDH2 rs671 pleiotropic effects on alcohol, coffee, green tea, milk, yoghurt, natto, tofu, fish, and meat !! See our work in @NatureHumBehavhttps://t.co/dQ8qG7kG65pic.twitter.com/FaEKl41tzS
L’Snp, una determinata variazione genica, rivela se si è predisposti al consumo di caffè
Da queste analisi sono risultate dieci associazioni inedite tra dieta e genoma. Quattro di queste connesse al consumo di caffè e altre tre a quello di alcol. Il dato più rilevante riguarda una particolare variazione genica – il polimorfismo a singolo nucleotide, detto Snp – associata al consumo di caffè o alcol, che si è rivelata connessa a quasi tutte le abitudini alimentari prese in considerazione. “Questo Snp era associato a un minore consumo di alcol, nattō, tofu e pesce, e a un maggior consumo di caffè, tè verde, latte e yogurt”, ha spiegato Okada.
Sei variazioni geniche sono collegate ad alcune forme di cancro e diabete
La ricerca non si è fermata però all’analisi dei gusti a tavola. Gli esperti giapponesi si sono spinti oltre: grazie agli studi di associazione genome-wide, indagini che, analizzando le varianti genetiche dell’intero genoma dei partecipanti, sono riusciti a determinare se qualcuno degli SNP associati alla dieta fosse connesso anche a qualche malattia genetica.
I risultati hanno indicato che sei degli Snp erano connessi al fenotipo (ovvero la caratteristica) di almeno una malattia, tra cui alcune forme di cancro e il diabete di tipo 2. Ciò indicherebbe che i geni influiscono non solo sui nostri gusti in fatto di cibo, ma anche sulla nostra predisposizione a sviluppare alcuni tipi di malattie genetiche.
Secondo Okada, in conclusione, questi dati potrebbero aiutare a conoscere le nostre preferenze genetiche per alcuni alimenti. Per esempio, sapendo in anticipo se si è “predisposti” all’abuso di alcolici, è possibile prevenire i danni che questo comporterebbe per l’organismo.
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