Simile allo zucchero in aspetto e gusto, l’eritritolo è un dolcificante a quasi zero calorie, ma secondo uno studio è associato al rischio di eventi cardiovascolari.
I dolcificanti artificiali stimolano obesità e diabete
La ricerca, pubblicata recentemente su Nature, sta facendo parlare di sé. Il team di studiosi israeliani guidato da Eran Elinav del Weizmann Institute of Science di Rehovot ha infatti scoperto che alcuni edulcoranti artificiali, in particolare aspartame, saccarina e sucralosio, nonostante siano praticamente privi di calorie, possono provocare alterazioni metaboliche in grado di far salire
La ricerca, pubblicata recentemente su Nature, sta facendo parlare di sé. Il team di studiosi israeliani guidato da Eran Elinav del Weizmann Institute of Science di Rehovot ha infatti scoperto che alcuni edulcoranti artificiali, in particolare aspartame, saccarina e sucralosio, nonostante siano praticamente privi di calorie, possono provocare alterazioni metaboliche in grado di far salire la glicemia e favorire l’insorgenza di diabete e obesità. Lo studio ha anche dimostrato che i batteri intestinali dei consumatori di dolcificanti a zero calorie, trapiantati nell’intestino dei non consumatori, provocano gli stessi effetti.
foto © veganfoodlover.com
Gli studiosi hanno analizzato la flora batterica intestinale di oltre quattrocento persone scoprendo che quella dei consumatori abituali di edulcoranti artificiali è diversa da quella dei non consumatori e che il consumo di dolcificanti è correlato a livelli più alti di glicemia. Sette volontari sono stati invitati dai ricercatori a consumare dolcificanti artificiali per una settimana: già dopo pochi giorni di test quattro di loro presentavano glicemia alta e popolazione batterica intestinale alterata. Secondo lo studio, ciò significa che invece di aiutare le attuali epidemie di obesità e diabete di tipo 2, i dolcificanti artificiali potrebbero potenzialmente contribuire al problema.
“C’è oggi la certezza che il segnale della dolcificazione sia un segnale di allarme lanciato all’organismo. Nel paleolitico, a fronte di un segnale ‘dolce’, i nostri antenati cercavano di mangiarne la maggiore quantità possibile per favorire l’accumulo di grasso. Nella nostra esperienza non chiediamo mai di eliminare il dolce, ma di godere, in occasioni meno frequenti, di ottimi dolci casalinghi, fatti bene, in modo equilibrato e soprattutto buoni, eliminando però in modo totale la dolcificazione inutile e dannosa della tazzina di caffè o della bibita. E’ il sapore dolce che induce una risposta evoluzionistica di ingrassamento. […] La soluzione è godere di un dolce della tradizione al momento giusto, conquistandoselo un po’ e mantenendo nella sua preparazione prodotti a basso indice glicemico come farine integrali, semi oleosi, latte intero, frutta con la sua fibra, che possono contrapporre ad un segnale negativo un controsegnale che aiuti a mantenere la forma”, ha commentato il dott. Attilio Speciani, allergologo e immunologo clinico, in un articolo dedicato all’argomento sul sito Eurosalus.com.
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Secondo alcuni esperti inglesi, il semplice gesto di mettere in tavola una brocca colma d’acqua previene l’obesità perché abitua i bambini a non consumare le bibite zuccherate. Parola di esperti.
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