Un break in autunno in Baviera: splendidi trekking nei boschi, deliziose cittadine storiche, arte e cultura.
Trekking nella Val di Fassa
Il nostro itinerario in Val di Fassa attraversa Passo Pordoi, il rifugio Marmolada e Pian Trevisan con un tempo di percorrenza circa 3 ore. Alcuni consigli per questa escursione sulle Dolomiti.
di Yalmar Tuan
Le Dolomiti rappresentano un segreto di arcana bellezza che non si rivela a tutti, ama le crode e le creste rocciose d’alta quota che lo custodiscono lontano dai fondovalle. Gli ambienti e le cose viste dall’alto sembrano spesso più affascinanti. Forse lo sono perché si mostrano da una prospettiva inconsueta che non conosciamo, spezzano la routine dell’immagine, regalano all’occhio nuove ottiche, linee e forme.
Itinerario in Val di Fassa
Percorso: Passo Pordoi – rifugio Marmolada – Pian Trevisan. Tempo di percorrenza: circa 3 ore e mezza. Il nostro itinerario rappresenta un’occasione per avvicinare un mondo di roccia esclusivo e vedere da vicino quello che pochissimi toccano con mano dopo acrobatiche arrampicate. Ci troviamo in Val di Fassa, provincia di Trento. Questa zona costituisce la parte superiore della Valle dell’Avisio ed è orientata da nord-est a sud-ovest.
Trekking in Val di Fassa
Le Dolomiti del gruppo di Sella, del Sasso Lungo, della Marmolada, del Catinaccio cingono con le loro pareti audaci e vertiginose un paesaggio ancora intatto di alpeggi, boschi e paesini che sembrano rimasti addormentati nelle pagine di una bella fiaba. Il percorso si spinge in cresta alla catena del Monte Padon, lunga serie di cime per lo più erbose raccolte intorno ai 2.734 metri del Monte Mesola che rappresentano un valido belvedere sulla Marmolada e il suo ghiacciaio. Andremo a percorrere una tratta dell’Alta Via delle Dolomiti (n. 2), il cosiddetto Vial del Pan, in virtù della sua antica origine di arteria commerciale sfruttata dalle carovane per il trasporto della farina.
Tra vette e leggende
Il tracciato tocca due passi importanti, il Pordoi e il Fedaia e un tempo rappresentava una delle poche vie di comunicazione fra la Valle dell’Isarco e l’Agordino. Parliamo di un’epoca in cui le carrozzabili asfaltate di bassa valle non esistevano ancora e le strade si aprivano in alta montagna, al limitare di boschi fitti e inospitali. Merci e persone quindi transitavano per forza da questi varchi insieme alle loro storie e leggende. Una di queste tramanda fascino e misteri di una certa Contessa di Vigo di Fassa in groppa ad un cavallo bianco; la nobildonna amava percorrere al galoppo l’antica Via del Pane quando si recava ai suoi domini e segreti di fuori porta. Ma torniamo al presente e ad un’escursione di fatti e non solo di parole.
Da dove partire per un’escursione nella Val di Fassa
Si parte da Passo Pordoi (2.239 metri). Il sentiero n. 602 indirizza a sud verso le pendici orientali del Sass Beccè. A 2.400 metri di altitudine circa entriamo in una “selletta” da cui si sviluppa una lunga cresta erbosa. I segnavia si dirigono decisi alla volta di questo crinale, lo tagliano in costa, fino a farci uscire velocemente nella conca che ospita il rifugio Sass Beccè (2.422 metri) e la stazione della seggiovia proveniente da Canazei. Il Vial del Pan inizia nelle adiacenze del rifugio; gli orizzonti si allungano fino al gruppo del Sella a nord-est e alle torri del Sassolungo a nord-ovest, ma ormai la Marmolada è entrata prepotentemente in scena conquistando il palcoscenico.
Verso Sasso Cappello
Il sentiero corre a quota 2.400, aggira gli speroni rocciosi del Col de Cuc e prosegue verso il caratteristico Sasso Cappello passando a fianco del rifugio Vial del Pan (2.431 metri). Si sale quindi ad una forcella chiusa fra il Cappello e le Forfes, due pinnacoli di roccia eruttiva nera affacciati sulla Val Cordevole. Una cresta fugge in un panoramico saliscendi verso sud, regalandoci un ultimo scorcio sul Sella; quindi aggira le guglie delle Forfes e incontra il costone erboso che dai 2.650 metri. di belvedere scende con forte pendenza al rifugio Marmolada (2.042 metri) e al Lago Fedaia.
Inizia la discesa
I segnavia C.A.I. ci guidano in una discesa dalla traiettoria obliqua e lineare, poi la spezzano in stretti tornanti che calano direttamente vicino al rifugio e al lago. Ci troviamo nella depressione di origine glaciale di Pian Fedaia; il verde dei suoi pascoli divide la Marmolada a sud dalla catena del Padon a nord, stacca e fa risaltare la loro possente mole in un quadro d’effetto. All’altezza di questi stessi alpeggi lasciamo il Vial del Pan che prosegue la propria traversata alla volta di Passo Fedaia in direzione est.
Ritorno a Pian Trevisan
La nostra discesa verso Pian Trevisan (sopra a Canazei) avviene invece lungo una mulattiera ben conservata. Nel primo tratto si abbassa veloce con strette serpentine sui prati di Col Mer, dirupo roccioso sopra a Pian Trevisan. Il panorama spazia dalle pareti nord rocciose del Gran Vernel alle guglie delle Roda de Mulon. Da qui 20 minuti di cammino in piano ci accompagnano ai 1.717 metri del Pian Trevisan, al termine di un’escursione contenuta nel suo sviluppo chilometrico ma decisamente densa di panorami, emozioni e storie. Un’ultima nota: il rifugio Marmolada è collegato a Pian Trevisan anche da una carrareccia aperta nel 1972. Ma forse è meglio rinunciare all’auto per potersi così godere fino all’ultimo passo la Marmolada, fiero gigante delle Dolomiti.
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