Il Giappone è conosciuto per la sua cultura millenaria ma anche per essere soggetto a calamità naturali. Dall’incontro di queste circostanze sono emersi concetti di resilienza che influenzano ogni aspetto della vita.
Un mondo migliore è possibile, lo racconta il film Domani
Il documentario francese prende atto della crisi ambientale mondiale e mostra modelli alternativi e creativi di sviluppo sostenibile.
La nostra specie è in grave pericolo, minacciata dai cambiamenti climatici, dall’incontrollata crescita demografica, dal depauperamento delle risorse naturali. Come si può cercare di affrontare un problema tanto enorme, vasto come il mondo, e articolato? Cercando in giro per il pianeta soluzioni eterogenee, alternative creative all’attuale modello di sviluppo dominante, scoprendo che una crescita sostenibile è possibile, anzi, necessaria.
Un Domani alternativo e sostenibile
Così è nato Domani (Demain), documentario francese che, cercando gli esperimenti più riusciti nei campi dell’agricoltura, dell’energia, dell’urbanistica, dell’economia, della democrazia e dell’istruzione, immagina un nuovo futuro per noi e per i nostri figli. Il film, diretto da Cyril Dion e Mélanie Laurent è stato proiettato nelle sale cinematografiche dal 6 ottobre, non si limita dunque a prendere atto della catastrofica situazione e a intonare un requiem per l’umanità, invita con contagioso ottimismo al cambiamento.
Tutto è collegato
“Forse non esiste una scuola perfetta, una democrazia perfetta, o modelli economici perfetti, ma quello che è emerso nel nostro viaggio è una nuova visione del mondo, dove potere e autorità non sono un privilegio di pochi, ma dove tutto è collegato, interdipendente, come in natura – dice nel film Cyril Dion attivista, poeta e regista – un mondo più complesso, dove la nostra vera forza è la diversità, dove ogni persona e ciascuna comunità sono autonome, quindi più libere, hanno più potere, quindi più responsabilità. Come la cellula, che deve essere sana perché l’organismo funzioni, ma deve anche poter contare su tutte le altre cellule. Queste persone scrivono una nuova storia. Ci dicono che non è troppo tardi, ma ci dobbiamo dare da fare. Adesso!”.
Un nuovo sogno
Il documentario, distribuito in Italia da Lucky Red, prende atto del fallimento del sistema capitalistico, basato sull’industrializzazione e sulla crescita illimitata, prende anzi atto della vacuità del sogno americano, incentrato sul consumo e sull’edonismo, che ha ormai segnato e disilluso l’Occidente. Esplicita quindi la necessità di un nuovo sogno cui attaccarsi con tutte le nostre forze, un “sogno in grado di guidare le nostre scelte e stimolare la nostra creatività, prima che accada qualcosa di irreversibile”, affermano gli autori del film. Quello che il film racconta effettivamente è la storia di alcuni di questi nuovi (e al tempo stesso antichi) sognatori, promotori di nuovi modelli e idee di vita sociale.
I semi del cambiamento
Domani è diviso in cinque parti che affrontano diversi aspetti complementari e fondamentali per la realizzazione di una nuova società. Gli autori vanno alla scoperta di nuove forme di agricoltura, scoprendo che è possibile produrre più cibo senza fertilizzanti o pesticidi e con poca meccanizzazione, di energia, vedendo come le città si riorganizzano per fare a meno non solo del petrolio, ma anche dell’energia fossile e nucleare, di economia, venendo a conoscenza di rivoluzionarie monete “aperte”, di democrazia e di istruzione, osservando scuole nelle quali viene insegnato ai bambini a collaborare, a risolvere i conflitti pacificamente e a vivere in armonia con se stessi, con gli altri e con la natura. Domani ci mostra, in ultima analisi, che esistono modelli che consentono agli esseri umani di mantenere intatte le risorse naturali e di condurre vite più felici. Il cambiamento è dinnanzi a noi ed è alla nostra portata, non ci resta che evolverci e costruire una nuova umanità.
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