Un gruppo di 143 donne inuit accusa il governo danese di aver inserito loro la spirale contraccettiva durante l’infanzia tra il 1966 e il 1970
- 143 donne inuit hanno fatto causa alla Danimarca con l’accusa di aver praticato loro, da adolescenti, la contraccezione forzata tramite spirale intrauterina.
- Già nell’ottobre 67 donne inuit avevano chiesto una compensazione a Copenaghen per la pratica della contraccezione forzata, rigettata dal governo.
- Si ritiene che tra il 1966 e il 1970 4.500 donne e ragazze abbiano subito questa pratica.
- A maggio 2025 sarà pubblicato il report dell’indagine congiunta tra la Danimarca e la Groenlandia sul caso delle spirali.
Un gruppo di 143 donne inuit ha fatto causa al governo danese per la pratica della contraccezione forzata. Il gruppo ha chiesto un risarcimento collettivo di quasi 43 milioni di corone danesi (circa 5,8 milioni di euro) per quella che descrivono come una violazione dei loro diritti umani.
L’accusa è quella di essere state sottoposte all’impianto della spirale contraccettiva (Iud) senza esserne a conoscenza e senza consenso. Molte delle denuncianti avevano appena 12 anni quando dicono di essere state dotate di un dispositivo intrauterino dai medici danesi nel tentativo di ridurre la popolazione della Groenlandia. Secondo le stime, si ritiene che tra il 1966 e il 1970 siano state colpite 4.500 donne e ragazze.
Già lo scorso ottobre un altro gruppo di 67 donne aveva chiesto una compensazione allo stato per evitare di arrivare all’azione legale, la richiesta non è stata accolta dallo stato. Da allora, il numero di donne – ognuna delle quali chiede 300.000 corone danesi (circa 40mila euro) – è più che raddoppiato.
Naja Lyberth, che sei anni fa è stata la prima donna a farsi avanti per raccontare di essere stata sottoposta a una spirale durante una visita medica scolastica da giovane adolescente senza il suo consenso, insieme ad altre donne, tra cui Britta Mortensen, ha accusato lo Stato di sterilizzazione della popolazione indigena.
L’inadempienza del governo danese
Il caso è uno dei tanti emersi negli ultimi anni con accuse di cattiva condotta da parte delle autorità danesi nei confronti della popolazione della sua ex colonia. Nel 2022 la Danimarca si è scusata pubblicamente con le vittime di un esperimento degli anni ’50 che si basava sulla deportazione dei bambini nativi bambini della Groenlandia nel territorio danese. La Groenlandia è stata una colonia danese fino al 1953, ma ora è un territorio semi-sovrano della Danimarca, con una popolazione di appena 57.000 abitanti.
All’inizio dello scorso anno, lo Stato danese e il Naalakkersuisut, il governo groenlandese, hanno avviato un’indagine imparziale sul caso delle spirali e su altre pratiche di prevenzione della gravidanza attuate in Groenlandia tra il 1960 e il 1991, quando il territorio autonomo ha ripreso il controllo del proprio settore sanitario. E Copenaghen ha proprio usato questa commissione per rigettare la richiesta di risarcimento proposta ad ottobre. Dopo una serie di ritardi, il report dell’indagine è previsto per il maggio 2025.
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