Roberta Redaelli, nel suo saggio Italy & Moda, raccoglie le voci del tessile. E invita il consumatore a fare scelte che lo spingano alla sostenibilità.
Down to Xjabelle, gli abiti disegnati dalla giovane stilista con sindrome di down
Rompere le regole del mondo della moda è quello che sta facendo la stilista down Isabella Springmühl con Down to Xjabelle, la sua linea di abiti ispirata al Guatemala.
Ascoltare il cuore per inseguire le proprie passioni è il più grande insegnamento di vita che Isabella Springmühl, una ragazza affetta da sindrome di down, ha voluto dare al mondo diventando stilista e inaugurando il marchio di moda Down to Xjabelle ispirato al suo paese d’origine, il Guatemala.
Leggi anche: Che cosa è la sindrome di down
Come nasce Down to Xjabelle
La passione per la moda nasce sin da piccola quando Isabella si divertiva per ore a disegnare abiti per le sue bambole e sfogliare le riviste di moda. All’età di diciassette anni il suo più grande desiderio era infatti quello di trasformare il suo amore per l’abbigliamento e i tessuti in una vera e propria professione. A causa delle sue condizioni di salute, tuttavia, non le fu concesso di accedere al programma di studi universitario dedicato al fashion design.
Convinta più che mai di voler inseguire il suo sogno e grazie all’appoggio della sua famiglia, la designer ha così iniziato a frequentare un’accademia privata per imparare i trucchi del mestiere e potersi finalmente dedicare al mondo della moda fondando Down to Xjabelle, il suo marchio di abiti e accessori.
Un omaggio al Guatemala
Down to Xjabelle nasce con l’intento di fornire alle ragazze affette dalla sindrome di down abiti che si adattino alla loro conformazione fisica, ma non solo. Isabella si dedica alla creazione di borse, giacche e capi d’abbigliamento sartoriali utilizzando i tessuti tipici del Guatemala realizzati dalle donne indigene che da anni tessono a mano stoffe coloratissime tipiche della loro tradizione.
Rendendo omaggio al suo paese e portando avanti il suo progetto con determinazione e coraggio la stilista che sta conquistando il mondo della moda con i suoi disegni lancia un messaggio importante: “Voglio che le persone mi guardino per quello che sono e voglio essere un esempio per tutti i ragazzi con sindrome di down ai quali vorrei dire che, anche se all’inizio tutto sembra essere in salita, non si devono arrendere mai”.
Immagine in evidenza: Isabella Springmühl che indossa i capi della sua linea © Down to Xjabelle
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nel mezzo di una grave crisi, il distretto tessile e dell’abbigliamento lancia l’allarme sui diritti dei lavoratori nella filiera della moda italiana.
La nostra selezione periodica di marchi responsabili nei confronti dell’ambiente e dei lavoratori.
Il magazine Öko-test ha condotto ricerche su capi di abbigliamento e accessori Shein trovando residui di sostanze pericolose. La nostra intervista ai ricercatori.
L’industria tessile si sta attrezzando per innovare se stessa e trovare soluzioni meno impattanti: la fermentazione rappresenta l’ultima frontiera moda.
Casi di appropriazione creativa e di rapporti sbilanciati nella fornitura di materie prime rendono sempre più urgente parlare di “sostenibilità culturale”.
Il Parlamento europeo ha aggiornato il report sull’impatto della produzione tessile mentre cresce l’attesa nei confronti delle prossime scelte politiche.
Sono tante e afferenti a diversi aspetti della produzione tessile: perché conoscere le certificazioni è il primo passo per fare una scelta responsabile
Nonostante i recenti scandali, che la moda made in Italy sia etica di per sé è una credenza diffusa. Una piccola filiera virtuosa sta cambiando le regole.