Due giovani ecologi hanno ritrovato il drago senza orecchie delle praterie vittoriane
Una piccola lucertola quasi estinta a causa dell’impatto antropico
Un incredibile progetto per riportare in natura una popolazione numerosa
Ci troviamo nelle praterie a ovest di Melbourne, in Australia, terra conosciuta dagli amanti della natura come la più ricca di specie strane, misteriose e uniche. Purtroppo la loro unicità e fragilità le ha messe in pericolo con l’arrivo dell’uomo – e dei suoi soliti disastri che si porta dietro. Ma oggi è tempo di festeggiare perché dopo 50 anni dall’ultimo avvistamento, e per questo motivo dichiarata ormai estinta, è stata osservata una piccola lucertola senza orecchie conosciuta come “drago senza orecchie della prateria vittoriana” o nella nomenclatura scientifica Tympanocryptis pinguicolla.
Chi è il drago senza orecchie delle praterie vittoriane?
Questo rettile, decisamente più simpatico con il nome di drago senza orecchie, fece perdere le sue tracce nel lontano 1969. Prima di allora era abbastanza comune incontrarlo ma la sua popolazione piano piano si decimò a causa della perdita dell’habitat e dell’aumento di predatori come le volpi e i gatti randagi. Ma chi è il drago senza orecchie? È un piccolo rettile, una piccola lucertola, che raggiunge una dimensione di circa 15 centimetri da adulti, per capirci lunghi quanto un iPhone. Hanno un colore marroncino con delle strisce bianche che corrono lungo tuto il corpo. La loro particolarità, da cui hanno preso il nome, è la mancanza di aperture auricolari esterne. La durata della vita dei draghi è di circa due anni, per questo motivo la loro popolazione è più suscettibile alle minacce come predatori, eventi meteorologici estremi e la perdita dell’habitat.
Una scoperta incredibile
A febbraio, due giovani ecologi hanno scattato una foto della lucertola e l’hanno inviata a un esperto di rettili dello stato di Victoria, il quale ha identificato l’animale come il drago senza orecchie. “Questa scoperta rappresenta una straordinaria seconda opportunità”, ha affermato l’ecologa Brendan Wintle, perché si riaccende la speranza sia di conservare questa specie che di scoprire altri tesori andati perduti. Da allora, gli scienziati hanno calcolato le dimensioni della popolazione conducendo campionamenti nel sito del ritrovamento, che non è stato divulgato per proteggere gli animali dalla curiosità del pubblico. Nel frattempo l’Australia ha investito circa 190mila dollari per il progetto, che vede coinvolti anche diversi cani da fiuto per scovare più lucertole possibili. Grazie a questo sforzo, negli ultimi quattro mesi, sono stati ritrovati e recuperati 16 individui e inseriti in un programma di allevamento gestito da Zoos Victoria.
🦎Good news!🦎
This not so extinct fellah has been rediscovered after having been thought to have went the way of the dodo. This is the first individual spotted since 1969!
The 15 cm long critter belongs to the species Tympanocryptis pinguicolla or the grassland earless dragon! pic.twitter.com/8aHOa8w2AU
— Alice the Allosaurus (@AllosaurusJP) June 27, 2023
Proteggere non solo il drago
Le organizzazioni conservazionistiche dal 2017 erano scese in campo per scovare il drago senza orecchie. Tuttavia, le attenzioni di conservazione non erano solamente riservate al drago. Lo zoo di Melbourne, facente parte di Zoos Victoria, sta lavorando attivamente per riportare in auge altre specie sull’orlo dell’estinzione, tra cui la rana Baw Baw (Philoria frosti), la farfalla blu dai raggi dorati (Candalides noelkeri), gli insetti stecco dell’isola di Lord Howe (Dryococelus australis) e la raganella di Spencer (Litoria spenceri). “Il drago senza orecchie è probabilmente il rettile più a rischio di estinzione al mondo, con solo 16 individui verificati in custodia sicura, poter lavorare con un animale come questo è sia un’incredibile sfida che un’incredibile opportunità”, sono le parole dell’entusiasta Jenny Gray, amministratrice delegata di Zoos Victoria.
Un progetto ambizioso
I draghi vivono esclusivamente nelle praterie delle pianure basaltiche australiane, habitat in grave pericolo essendo diminuito di oltre il 97 per cento dall’era pre-europea a causa dell’agricoltura e dello sviluppo urbano. Il piano proposto dagli scienziati per proteggere la popolazione di draghi appena scoperta prevede: allevare individui abbastanza diversi geneticamente per poter tornare in libertà, proteggere habitat considerevoli e di qualità e, infine, ridurre le minacce all’interno di queste aree man mano che le lucertole vengono reintrodotte. Secondo le stime saranno necessarie almeno sei popolazioni autosufficienti separate affinché il drago sopravviva almeno per i prossimi 50 anni. Riuscire a proteggere sei aree di cento ettari di prateria potrebbe costare circa trenta milioni di dollari e, in totale, l’intero programma di conservazione potrebbe costare 56 milioni di dollari in dieci anni.
Investire nella protezione e nel ripristino degli habitat insieme all’eradicazione delle specie aliene come i gatti e le volpi, potrebbero contribuire alla sopravvivenza del drago senza orecchi. Non solo, queste minacce colpiscono moltissime altre specie, alcune delle quali le crediamo addirittura estinte.
Il sistema di valutazione delle minacce alla fauna dell’Australia, secondo i conservazionisti, è inadeguato a prevenire l’estinzione delle specie in pericolo.
Dopo che le fiamme hanno devastato il suo habitat, si temeva la specie fosse estinta. I ricercatori hanno però documentato la presenza di diversi esemplari che potrebbero aiutare a scongiurarne la scomparsa.
Nonostante le piogge, che hanno dato un po’ di sollievo alla nazione e ai suoi abitanti, decine di incendi sono ancora in corso. Continua a salire il bilancio delle vittime.