In Piemonte, a pochi chilometri dal confine francese, la Valle Maira offre tutto ciò che chi ama l’autenticità dei territori montani cerca.
Dublino, 5 luoghi speciali e poco noti da vedere nell’orgogliosa capitale irlandese
Joyce un tempo la definì “il centro della paralisi” ma oggi Dublino è una città vitale, moderna e internazionale che vi invitiamo a scoprire in tour con tappe fuori dal comune.
Dublino non è solo la patria della Guinness, dei pub e degli U2, ma una città che, specie negli ultimi anni, ha saputo modernizzarsi e offrire ai cittadini e ai turisti una splendida versione di sé, senza dimenticare le tradizioni che la rendono unica e l’orgogliosa storia di rivoluzione e indipendenza che, come capitale d’Irlanda, l’ha contraddistinta. Tra una sostanziosa Irish breakfast, una pinta di birra e una danza irlandese in gaelico, vi portiamo a spasso per Dublino con consigli, tappe, luoghi e storia di una città sempre più cosmopolita, ricca d’arte, eventi e cultura.
Il Moli per scoprire la letteratura irlandese
La storia della letteratura irlandese è anche la storia del popolo d’Irlanda, delle sue tradizioni, del suo travagliato percorso socio politico. E la città di Dublino ne è spesso il fulcro: non c’è strada, monumento o angolo della capitale che non sia stato descritto da qualcuno dei grandi scrittori che qui nacquero o solo vissero. Visitare il Moli, Museo di letteratura irlandese è un modo moderno, interattivo e coinvolgente di scoprire quanto le parole scritte siano state importanti per questa terra e l’abbiano forse anche plasmata. Inaugurato nel settembre del 2019, il museo è completamente nuovo e ospita una mostra permanente oltre a delle esposizioni temporanee per approfondire autori contemporanei. Il palazzo in cui è stato allestito, la Newman House, è incantevole e le soluzioni architettoniche adottate lo rendono estremamente moderno pur conservando la sua eleganza storica. Tra le perle inestimabili, qui è esposta una copia della prima edizione dell’Ulisse di Joyce: per gli appassionati una vera reliquia, la cui genesi è ben descritta nel bel romanzo di Sylvia Beach “Shakespeare and company”. Troverete anche numerosi appunti di James Joyce e altre chicche come le edizioni straniere dei suoi testi: sapevate per esempio che Joyce ha scritto un testo per bambini tradotto in tutto il mondo? È un bel viaggio quello all’interno del Moli, non mancate di farlo e concedetevi una pausa nel suo caffè: delizioso.
Leggi anche: Mia amata immortale. Lettere d’amore romantiche di poeti, autori e grandi uomini
Esiste un altro museo dedicato agli scrittori irlandesi in città: un po’ polveroso e certamente datato, il Dublin writers museum, anche se non ben valorizzati, conserva parecchi pezzi degni di nota. È proprio accanto ala Hugh lane gallery, fateci un salto se volete un quadro completo del vasto mondo letterario dell’isola.
La Chester Beatty library
Su tutte le guide una visita alla biblioteca del Trinity college per ammirare il Book of Kells viene consigliata e definita immancabile. Certamente si tratta di un’opera unica e inimitabile ma noi vi consigliamo qualcosa di altrettanto bello e prezioso, più accessibile e non costoso. Alla Chester Beatty infatti sono conservati numerosissimi testi antichi che appartenevano a un appassionato collezionista che dà il nome al museo. Le collezioni sono articolate in due segmenti: “Sacred traditions” e “Artistic traditions”. Entrambe vantano manoscritti, miniature, stampe, disegni, libri rari e alcune espressioni artistiche della cultura islamica, dell’Asia orientale e dell’Occidente. Il museo contiene un certo numero di oggetti di valore inestimabile, incluso uno dei volumi sopravvissuti illustrati della prima Storia del Profeta (al-Sīra al-nabawiyya) di Ibn Ishaq e il cosiddetto Vangelo di Mani che si ritiene essere l’ultima testimonianza rimanente del Manicheismo. La reazione che avrete visitando le sale delle biblioteca è quella di continua meraviglia: la bellezza dei testi conservati qui è spesso abbagliante, il vasto utilizzo dell’oro nei manoscritti rendono questi reperti sontuosi e talvolta anche regali. Oltretutto l’ingresso è gratuito.
Leggi anche: L’Irlanda vuole piantare 440 milioni di alberi contro la crisi climatica
I luoghi della rivoluzione irlandese
Sono tante le persone che arrivano in Irlanda e in particolare a Dublino per ripercorrere le tappe, le persone e i luoghi che hanno reso il paese veramente libero. La rivoluzione irlandese è stata dura e sanguinosa ma anche affascinante, eroica. Ci sono vari tour organizzati in città su questa tematica, ma potete anche vistare i luoghi cult in totale autonomia. Il primo potrebbe essere il Castello di Dublino (anche se somiglia poco a un castello) dove a James Connolly – uno dei capitani della rivolta di Pasqua del 1916 – è dedicata una stanza. Connolly infatti, ferito e catturato dalle forze britanniche, fu ricoverato al Castello nell’ospedale militare allestito dalla Croce Rossa e sottoposto al giudizio della corte marziale quando era ancora in condizioni critiche. Fu poi condannato a morte assieme ai sei firmatari della proclamazione del 1916 e il 12 maggio fu portato alla prigione di Kilmainham Gaol dove, a causa delle sue ferite, fu legato alla sedia per essere giustiziato dal plotone di esecuzione. La seconda tappa quindi è proprio la prigione: è un luogo davvero impressionante ed è possibile visitarlo solo partecipando a una visita guidata per la quale occorre prenotarsi con largo anticipo. L’ultimo prigioniero detenuto qui fu Éamon de Valera. L’ultimo luogo simbolo della rivoluzione e della storia dei patrioti è l’Arbour hill cemetery dove sono sepolti i resti di alcuni dei rivoluzionari tra cui Connolly: si trova accanto al Museo delle arti decorative irlandesi e vi si incontrano dublinesi ma pochi turisti.
Le passeggiate lungo il Liffey e i Docks di Dublino
Dublino può regalare parecchi scorci suggestivi, non solo nelle zone vecchie della città, come Temple Bar, ma anche in quella che una volta era la periferia poco raccomandata e frequentata. Una passeggiata da fare è sicuramente quella lungo il fiume Liffey: in questo modo avrete modo anche di vedere i ponti di Dublino, alcuni modernissimi, altri ricchi di storia. Uno è il Samuel Beckett bridge, progettato da Calatrava, è stato inaugurato nel 2009 e ricorda nella forma il simbolo dell’Irlanda, l’arpa. Lì vicino sempre sulle sponde del fiume trovate una serie di statue in bronzo chiamate Famine memorial che riproducono gli irlandesi al tempo della grande carestia, una delle maggiori cause che costrinse la popolazione all’emigrazione, soprattutto negli Stati Uniti. Risale alla fine degli anni Novanta ed è davvero toccante. Poco distante si può visitare la replica della nave Jeanie Johnston che salpò da Tralee in County Kerry per il Nord America nel periodo dal 1847 al 1855 per portare in salvo gli emigranti irlandesi. Qui, in un ex enorme magazzino per lo stoccaggio di vino e tabacco, si trova anche il Museo dell’emigrazione irlandese: molto interattivo e multimediale può essere una bella idea per coinvolgere i più piccoli e fargli capire meglio la storia d’Irlanda.
Lo studio di Francis Bacon e i musei d’arte
I musei d’arte a Dublino sono tanti e quasi tutti molto curati. Noi vi segnaliamo delle eccezionalità o curiosità che ci hanno particolarmente colpiti. Primo tra tutti è certamente lo studio di Francis Bacon che da Londra è stato letteralmente preso e trasferito qui con tutto il suo affascinante caos e il suo bagaglio di atmosfera e pennellate d’emozione. Si trova all’interno della Hugh Lane, una galleria che ospita una collezione di arte moderna e contemporanea irlandese e internazionale davvero notevole. Tra le opere da non perdere, le tele di Sean Scully, statunitense ma di origine irlandese che ha voluto donare alla “sua città” una serie di dipinti.
Leggi anche: Francis Bacon e Lucian Freud in mostra a Roma raccontano le inquietudini del Novecento
La National gallery of Ireland è essa stessa un’opera d’arte: elegante e sofisticata, ha anche degli angoli assolutamente moderni e cool che vi sorprenderanno tanto quanto i dipinti che custodisce. Tra i capolavori che non dimenticheremo ci sono ad esempio: La discesa nel limbo di Bosch (guardate il rogo come sembra reale!) o Nuotata nel Liffey di Jack B. Yeats che ci riporta a una Dublino d’altri tempi.
Altra tappa per noi fondamentale è quella all’Imma l’Irish museum of modern art: si tratta di un ex ospedale convertito in un enorme spazio espositivo circondato da un parco stupendo. Abbandonate i preconcetti che spesso ci accompagnano nell’affrontare l’arte contemporanea e moderna, e lasciatevi meravigliare dalle nuove sollecitazioni e, importante, non dimenticate di visitare l’ala esterna dedicata ora a Freud e Yeats, un gioiellino.
Tutti sono a ingresso gratuito.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Incastonati tra le montagne, i laghi alpini sono una meta estiva per eccellenza. Meglio se raggiungibili solo con i mezzi pubblici.
Camminare (o pedalare) a passo lento tra natura e luoghi storici alla ricerca del silenzio. Si può in Umbria con il Cammino dei borghi silenti.
Sono 42 le escursioni guidate in programma per il 13 e 14 aprile in tutte le regioni del paese. Un’occasione unica per scoprire il territorio.
Vince il titolo di Borgo dei borghi Peccioli, in provincia di Pisa, un museo a cielo aperto di arte contemporanea dal nucleo medievale.
Quando l’arte trova “casa” nel paesaggio, possono nascere luoghi di racconto che vanno al di là delle opere stesse. Il risultato è spesso sorprendente.
Il Touring club italiano ha premiato 4 nuovi comuni del centro e sud Italia, portando così a 281 le località Bandiera arancione.
I nostri consigli su cosa vedere a Siviglia e scoprirla in modo alternativo per coglierne la meravigliosa unicità. Anche in inverno.
È una Spagna meno conosciuta quella del nord, che per questo può sorprendere. Andiamo in Aragona partendo dalla bella Saragozza: un breve tour a tre tappe.