Un’escursionista ha scoperto per caso un sito fossile risalente al Permiano, venuto alla luce a causa dello scioglimento di un ghiacciaio.
È la Settimana della Terra, per conoscere passato e futuro
In tutta Italia sette giorni dedicati alla geologia e alla scoperta dell’affascinante storia naturale del nostro pianeta.
Se solo il pianeta potesse parlare chissà quante storie avrebbe da raccontare. Nel corso della sua esistenza ha assistito a incredibili fenomeni climatici, a sconvolgimenti geologici, è stato testimone dell’ascesa e della caduta di enormi e terrificanti creature e del proliferare di animali più piccoli e dannosi.
Così come segni e rughe sul volto possono raccontare la vita di un uomo, gole, ghiacciai, vulcani e laghi narrano la storia del pianeta Terra, una storia in corso da circa quattro miliardi di anni ed in costante evoluzione. Dal 18 al 25 ottobre si celebra la terza edizione della Settimana della Terra, organizzata dal paleontologo dell’università di Urbino, Rodolfo Coccioni e da Silvio Seno, geologo dell’Università di Pavia, realizzata con il supporto di numerosi enti di ricerca ed accademici.
In occasione della manifestazione, il cui slogan recita “L’Italia alla scoperta delle geoscienze – Una società più informata è una società più coinvolta”, sono previsti numerosi eventi in tutto territorio nazionale. Escursioni, porte aperte ai musei e nei centri di ricerca, visite guidate, laboratori didattici per bambini e ragazzi, attività artistiche, conferenze e workshop, all’insegna della cultura geologica.
L’obiettivo della Settimana della Terra, che quest’anno ha ottenuto il riconoscimento ufficiale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è quello di avvicinare il grande pubblico alla ricerca, trasmettendo la passione per la scoperta e la conoscenza.
“Abbiamo dato vita ad un modello innovativo di conoscenza delle geoscienze – ha dichiarato Silvio Seno – che magari potrà essere esportato all’estero. Si apriranno agli italiani, siti archeologici, geositi di notevole importanza, musei, geoparchi, luoghi prima chiusi o sconosciuti”.
Conoscere il passato non è uno sterile esercizio accademico, ha determinanti applicazioni pratiche. Lo studio della terra può insegnare infatti a prevedere e cercare di arginare cataclismi come terremoti ed eruzioni vulcaniche, lo studio delle rocce permette di ricostruire la storia del pianeta, le variazioni climatiche del passato e l’evoluzione della vita, consentendoci di guardare al futuro con maggiore consapevolezza.
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