L’agenzia russa Tass ha diffuso la notizia della morte di Alexei Navalny, principale oppositore politico di Putin, che si trovava nella colonia penale n. 3
Ultimo aggiornamento delle 17:15 del 16 febbraio 2024 – Per la biografia su Aleksej Navalny rimandiamo all’articolo di approfondimento
Aleksej Navalny, principale oppositore politico del presidente russo Vladimir Putin, è morto mentre si trovava detenuto nella colonia penale n. 3 dell’Okrug autonomo di Yamalo-Nenets. A diffondere la notizia è il servizio penitenziario federale russo e l’agenzia russa Tass. L’agenzia, riportando il comunicato, riporta che Navalny, dopo la passeggiata, si è sentito male, perdendo quasi immediatamente conoscenza e morendo poco dopo per “cause ancora ignote”. Nel pomeriggio, la tv russa Russia Today ha riportato la causa del decesso: secondo una fonte, Navalny è morto a causa di un coagulo di sangue, una trombosi.
Navalny, è uno degli oppositori russi più famosi, era detenuto nella colonia penale n.3 a circa 40 miglia a nord del Circolo Polare Artico, dove stava scontando la condanna a 19 anni di “regime speciale”. L’ultima sua apparizione è avvenuta attraverso la diffusione di un video in prigione, che lo ritrae smunto e con la testa rasata, ma in salute, durante un’apparizione in tribunale in collegamento video.
All’inizio di dicembre era scomparso da una prigione nella città di Vladimir, a circa 190 chilometri a nordest di Mosca, dove stava scontando la pena a 30 anni per estremismo e frode, che Navalny stesso aveva definito una condanna politica per aver guidato l’opposizione anti-Cremlino negli anni 2010.
Chi era Aleksej Navalny
Navalny era un avvocato e ex politico nazionalista che ha contribuito a organizzare e fomentare le proteste del biennio 2011-12 in Russia. La campagna denunciava i brogli elettorali e la corruzione del governo. Navalny si era occupato di indagare sulle personalità più vicine al presidente Putin e condividere online ciò che aveva scoperto. I suoi video hanno ottenuto centinaia di milioni di visualizzazioni.
La sua, però, è una figura controversa. Come ricordato dalla ricercatrice specializzata in politica russa al King’s College di Londra Jade McGlyn su Euronews, Navalny in passato, ha fatto dichiarazioni molto controverse contro i musulmani del Caucaso, sui georgiani e sui migranti dell’Asia centrale in Russia. Secondo McGlynn, le dichiarazioni controverse di Navalny derivano dalle sue origini politiche nel movimento nazionalista.
L’apice della sua carriera politica è stato raggiunto nel 2013, quando ha ottenuto il 27 percento dei voti alla corsa per la posizione di sindaco di Mosca, anche se in pochi hanno ritenuto la consultazione libera e senza brogli. Per anni ha continuato ad indagare sulla cerchia di Putin. Tra le sue scoperte più importanti c’è il palazzo costruito sul Mar Nero per uso personale di Putin, ville e yacht utilizzati dall’ex presidente Dimitri Medvedev e diversi scandali sessuali si un alto funzionario di politica estera con un noto oligarca.
Nell’agosto 2020, Navalny è entrato in coma dopo un sospetto avvelenamento con novichok da parte del servizio di sicurezza russo ed è stato evacuato in Germania. Al rientro in Russia nel 2021 è stato arrestato con l’accusa di violazione della libertà vigilata e condannato alla prima di diverse pene detentive, per un totale di oltre 30 anni di reclusione.
La condanna a 19 anni di carcere “in regime speciale” è arrivata nell’agosto del 2023 con l’accusa di “estremismo“. Dal carcere Navanly aveva apertamente criticato l’intervento militare russo in Ucraina, che aveva definito “il più stupido e insensato del secolo”.
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