Allarme per l’anomalia climatica sulla cima della montagna più famosa e venerata del Sol Levante dopo un’estate e un ottobre caldissimi.
E-waste: il lato oscuro della tecnologia
La rapida evoluzione della tecnologia condanna all’obsolescenza computer e cellulari ancora funzionanti, ma questo consumismo hi-tech ha un peso ambientale e sociale enorme.
Contrariamente ad altri prodotti, non serve una data di scadenza
per capire quando computer e cellulari sono diventati “vecchi”: il
design e le tecnologie in essi applicati ci aiutano a distinguere
un oggetto datato da uno di ultima generazione. In questa opera di
riconoscimento, siamo sicuramente guidati da abili
pubblicità che solleticano il nostro desiderio di nuovi
gadget hi-tech e da standard qualitativi in crescita vertiginosa.
Ma che fine fanno PC e telefonini ormai obsoleti?
Per capire quanto “pesi” sull’ambiente lo smaltimento di questi
prodotti elettronici (e-waste), basterà sapere che un
Personal Computer standard, secondo i dati forniti nel dossier di
WWF Italia e Consorzio Ecoqual’IT “L’E-WASTE ladri di futuro”
(2002), contiene:
· Plastica – costituente in media il 22.9% del peso totale e
riciclabile attualmente al 20%;
· Piombo – pari al 6.3% del peso e riciclabile al 5%;
· Ferro – pari al 20.5% del peso e riciclabile all’80%;
· Alluminio – pari al 14.2% del peso e riciclabile
all’80%;
· Rame – pari al 6.9% del peso e riciclabile al 90%;
· Stagno – pari al 1.0% e riciclabile al 70%;
· Zinco – pari al 2.2% e riciclabile al 60%;
· Oro – pari al 0,0016% e riciclabile al 99%;
· Silicio – pari al 24.8% e non riciclabile;
· Cadmio, mercurio e cromo – in quantità minima, ma
assolutamente non riciclabile.
Le dimensioni del problema sono decisamente in aumento: per
esempio, soltanto nell’Unione Europea ogni cittadino produce 20 kg
di rifiuti tecnologici all’anno. Ma il disastroso impatto
ambientale non è l’unica conseguenza dell’e-waste, che
presenta purtroppo anche ripercussioni drammatiche dal punto di
vista sociale: da una ricerca condotta nel 2001 da Greenpeace China
e dalle associazioni ambientaliste BAN e SVTC, è emerso che
i rifiuti tecnologici sono esportati nei paesi più poveri
del mondo, dove vengono disassemblati senza nessun tipo di
precauzione per 1,50 $ al giorno dalla manodopera locale. Per
impedire questo traffico già dal ’94 è attiva la
Convenzione di Basilea, ratificata da molte nazioni ma non dagli
Stati Uniti, che rappresentano da soli i maggiori esportatori e
produttori di rifiuti elettronici al mondo. Dal 2005, inoltre,
nella UE entrerà in vigore la Direttiva WEEE (Waste
Electrical and Electronic Equipment), che obbligherà le
aziende di hi-tech a provvedere allo smaltimento dei propri
prodotti in disuso. Prima di “condannare a morte” i nostri vecchi
computer e cellulari, però, pensiamo che si possono
riciclare: non tanto nei componenti, ma regalandoli ad associazioni
che li rimetteranno in uso.
Olimpia Ellero
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il west highland white terrier è un piccolo cane dal grande carattere. Selezionato in Scozia è diventato ben presto famoso in Europa e Usa
In vista della sfida tra Kamala Harris e Donald Trump alle elezioni presidenziali Usa, ripercorriamo i grandi temi aperti in materia di clima.
Il rapporto Ecosistema urbano 2024 mostra alcuni progressi nelle città italiane, ma troppo lenti. E c’è troppo divario tra nord e sud.
Un evento meteorologico estremo ha colpito la regione di Valencia, in Spagna. Decine i dispersi. Il governo invia l’esercito nelle zone colpite.
Dalla Cop16 arriva il report sullo stato mondiale degli alberi elaborato dall’Iucn. I risultati non sono quelli che speravamo.
Il 29 ottobre 2018, le raffiche di vento della tempesta Vaia hanno raso al suolo 40 milioni di alberi in Triveneto. Una distruzione a cui si sono aggiunti gli effetti del bostrico, che però hanno trovato una comunità resiliente.
Una proposta di legge è in discussione in Francia per vietare le bottiglie di plastica di dimensioni inferiori a 50 centilitri.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.