La Coppa del Mondo di calcio 2034 si terrà in Arabia Saudita, una scelta della Fifa fortemente criticata per il suo evidente richiamo allo sportswashing.
Earth day: i film per capire (e salvare) la nostra terra
Da Philip Glass a Fiorello, dal “film evento” del fotografo della “terra vista dal cielo” alle opere di DisneyNature, il cinema ci offre immagini sempre più spettacolari per ammirare la meraviglia della natura.
Il cinema cambia il mondo? L’emozione sposta voti, forma una coscienza, spinge ad amare di più il nostro habitat. Ecco allora una carrellata di film che hanno per protagonista la natura, spesso con musiche mistiche come le immagini.
Earth – Un giorno straordinario
In oltre trecento cinema italiani solamente per tre giorni – il 22, 23 e 24 aprile 2018 – in occasione della Giornata Mondiale della Terra il documentario evento Earth – Un giorno straordinario è un vero, emozionante omaggio al nostro pianeta contraddistinto da immagini straordinaria catturate ai quattro angoli della Terra.
In occasione della sua uscita, Koch Media ha stretto una parternship con LifeGate Energy che, lo sapete, da anni si impegna a rendere il mondo un posto più sano, giusto e sostenibile. Come mostra il film, la Terra è un luogo bellissimo, ricco di ecosistemi totalmente differenti tra di loro. Accompagnato dalla voce narrante di Diego Abatantuono e dalle suggestive riprese effettuate nell’arco di 5 anni in tutto il mondo, lo spettatore è invitato a intraprendere un viaggio indimenticabile dalla Savana africana alle foreste dell’Ecuador, passando per la Cina e il Polo Nord.
Human (2016)
Human è un documentario del fotografo francese Yann Arthus-Bertrand. La pellicola racconta, attraverso testimonianze di donne, uomini, bambini da ogni parte del mondo, piene di amore e di felicità, di odio e di violenza, come stia cambiando il concetto di umanità e come stiano cambiando le relazioni tra gli individui e le comunità. Le decine di interviste realizzate in trent’anni di attività e raccolte in oltre tre ore di documentario sono intervallate dalle immagini aeree del pianeta, marchio di fabbrica di Arthus-Bertrand, accompagnate da una colonna sonora che crea un’atmosfera ricca di empatia.
Punto di non ritorno, Before the flood (2016)
A che punto sono i cambiamenti climatici e cosa possiamo fare per contrastare questo fenomeno. Da queste domande è nato Before the flood (Punto di non ritorno), documentario prodotto e interpretato da Leonardo DiCaprio e diretto da Fisher Stevens (produttore del documentario premio Oscar The Cove). L’impegno ambientalista della star hollywoodiana è ormai acclarato, dopo aver prodotto Cowspiracy, documentario sull’impatto degli allevamenti, e aver donato milioni di dollari per la tutela dell’ambiente, DiCaprio realizza un film sulle drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici.
Terra (2016)
Un documentario che si pone l’obiettivo di mostrare l’evoluzione dell’umanità nel corso della storia e del suo rapporto con la natura. È Terra, il nuovo lavoro di Yann Arthus-Bertrand . Il lavoro cerca di analizzare il viaggio della specie più strana e inimitabile (nel bene e nel male) del pianeta, con uno sguardo al passato. Guardando Terra si diventa testimoni di come la natura abbia dato vita a milioni di forme di vita eccezionali, uniche, stravaganti. Come ha fatto l’uomo a diventare consapevole di ciò che lo circonda? Com’è cambiata la sua visione nel corso dei millenni, fino ad arrivare all’attuale grado di sfruttamento senza rispetto? Come dovremmo tornare a interagire con le specie che ci circondano?
Il sale della terra (2014)
Narrato da Wim Wenders, il documentario esplora con discrezione l’arte sfaccettata di uno dei più grandi fotografi contemporanei, Sebastião Salgado. Il film è un racconto per immagini della nostra specie, un toccante ritratto antropologico che mostra le luci e le innumerevoli ombre degli esseri umani, perché la gente, come suggerisce il titolo, è il sale della terra.
Oceans (2010)
La produzione Disney Nature è diretta da Jacques Perrin e Jacques Cluzaud, lo staff del Popolo migratore. Tre anni di riprese sottomarine, la migliore tecnologia per catturare le immagini delle profondità oceaniche tra danze di balene, delfini, calamari, meduse. Tra le comparse, tartarughe marine e selvaggi dugonghi. Per ogni spettatore, DisneyNature ha deciso di salvare un corallo, dando un contributo a The Nature Conservancy per la campagna di salvaguardia delle barriere coralline.
Earth (2009)
Firmato Disney Nature, realizzato dalla BBC e da Discovery Channel e diretto da Alastair Fothergill e Mark Linfield, in Italia è uscito il 22 aprile 2009, l’Earth Day. La voce narrante è di Paolo Bonolis. Le musiche di George Fenton e della Berliner Philharmoniker accompagnano le fatiche e i miracoli quotidiani che affrontano un’orsa polare, una elefantessa, una mamma balena e i loro cuccioli.
Home. La nostra terra (2009)
Co-prodotto da Luc Besson, è stato girato dal fotografo Yann Arthus-Bertrand e finanziato dall’amministratore delegato della holding del lusso PPR Francois-Henri Pinault (proprietaria di Gucci e Yves Saint Laurent). Il lancio è avvenuto il 5 giugno 2009, giornata mondiale dell’Ambiente Onu: è stato l’evento di Central Park a New York e degli Champs de Mars a Parigi, oltre a essere diffuso in tutto il mondo al cinema, alla tv e su Internet. In Italia è stato trasmesso da Rete 4 in Top Secret, condotto da Claudio Brachino, con in studio Tessa Gelisio. Le emissioni di CO2 causate dagli spostamenti in aereo, elicottero e altri mezzi inquinanti per girare il film sono state compensate secondo il sistema delle quote. I proventi del film sono devoluti alla fondazione GoodPlanet. Pare che l’intensità, la bellezza, le suggestioni di questo film abbiamo trainato la volata del movimento ecologista francese alle elezioni europee del 6-7 giugno 2009.
Going North (2008)
Come la vita si difenderà dal riscaldamento globale? Questo film italiano scritto e diretto da Eugenio Manghi e magistralmente raccontato dall’indimenticabile voce di Claudio Capone risponde guardando al cambiamento climatico con gli occhi della natura, in maniera scientifica, accompagnato da immagini mozzafiato. Dalle vette delle montagne alle profondità marine degli oceani. Un film girato tutto in HD, vincitore nel 2006 del Golden Dragon al Festival Internazionale del Film Scientifico di Pechino ed acquisito dalla biblioteca di Alessandria d’Egitto. Riscritto 28 volte per aggiornare in itinere la sceneggiatura grazie alle scoperte scientifiche fatte negli ultimi anni, il film scivola placidamente tra riprese di rara bellezza e stralci di paesaggi quasi mistici.
La marcia dei pinguini (2005)
Film documentario di Luc Jacquet – in italia con la voce narrante di Fiorello – campione d’incassi. La colonna sonora originale è di Émilie Simon, poco più che ventenne virgulto della composizione sperimentale, dai toni fortemente vicini a Björk – a suo agio dunque tra i ghiacci dell’Antartico. Sospeso nel vuoto visivo e sonoro del Mare Antartico, il film segue le avventure annuali del pinguino imperatore – per riprodursi devono compiere un va’ e vieni continuo tra il nord (dove sfocia l’oceano e il cibo abbonda) e il sud (dove la banchisa è deserta ma stabile). Maschi e femmine si uniscono nel canto, e formano delle coppie fisse che stringono un patto d’amore che è l’unica speranza di sopravvivenza per i piccoli a -40°. La voce di Fiorello ci accompagna lungo questo meraviglioso viaggio, e lo fa con garbo e senza lasciarsi andare a facili scimmiottature. Il 23 febbraio 2016 la marcia dei pinguini è ritornata nelle sale italiane con La marcia dei pinguini – Il richiamo.
Genesis (2004)
I produttori di Microcosmos ci riprovano, scegliendo tra l’altro di mettere a fuoco un tema che prometteva bene: il sesso. Un’indagine filmata del momento più intenso e decisivo per ogni essere vivente. Il pubblico non li ha premiati, ma il risultato è un capolavoro ancora più emozionante. La colonna sonora, ancora una volta firmata da Bruno Coulais, contiene brani dai titoli significativi dell’umore trasmesso: le corde pizzicate dell’Amour Des Araignees, la splendida dolcezza di Hippocampes, Les crabes violonistes, il buffo rimbalzare delle Bulles de savon, il duetto degli Inseparables, il vivace La fanfare de la vie.
Deep Blue (2003)
La musica classica di George Fenton, eseguita dalla Berliner Philharmoniker, ci accompagna in questo film sulla superficie del mare come se ci volassimo sopra e ci tuffassimo dentro per vedere la vita che brulica, fluttua e pulsa incessante nell’acqua. A tratti la macchina da presa segue gli animali, ci rende partecipi della loro vita (talvolta anche del dramma della loro morte: ma… pesce grande mangia pesce piccolo); altre volte è un tutt’uno con le onde, con gli spruzzi del mare. Altre volte ancora, infine, ci guida attraverso suggestive ed incredibili panoramiche veloci sull’acqua, come un aereo che vola a bassa quota. Regia di Andy Byatt e Alastair Fothergill, scritto dal grande naturalista Sir David Attenborough con la voce narrante, nella versione americana, di Pierce Brosnan.
Microcosmos (1996)
Grande e inaspettato successo al botteghino per un così “piccolo” film. Tutto è affidato al vertiginoso cambio di prospettiva, alle immagini, ai rumori e alla musica di Bruno Coulais. È stato girato per tre belle stagioni nella zona dell’Auvergne dai due registi-entomologhi Marie Perennou e Claude Nuridsany con una cinepresa speciale telecomandata, fornita di un dispositivo speciale che permette una messa a fuoco mobile con una precisione al millimetro. Risultati straordinari: le riprese sull’infinitamente piccolo aprono le porte su un mondo surreale e fantastico.
Anima Mundi (1990)
Splendido documentario dall’impronta modernissima, prodotto in occasione della prima storica campagna in difesa della biodiversità promossa dal World Wildlife Fund. Una gemma anche di management: la produzione fu finanziata dal gioielliere Bulgari. La fusione tra le immagini della natura riprese da Godfrey Reggio con le musiche di Glass creare per lo schermo quel surplus energetico garante di meraviglia e coinvolgimento dello spettacolo. ‘Anima mundi’ è sicuramente un’opera onorevole per la causa ecologista, ma resta specialmente una lezione di cinema; un’opera che parla in primis di se stessa, svelando i complessi meccanismi del montaggio, del sincrono, degli stacchi, degli effetti ottici in un linguaggio efficace.”
Koyaanisqatsi (1983)
Un’impresa epocale, un trittico che riassume in suoni e immagini i contrasti della civiltà moderna. Cieli e città, nuvole e smog, sole e luci al neon si rincorrono per ore, nelle mani del grande regista Godfrey Reggio. Koyaanisqatsi vuol dire “vita disordinata, equilibrio infranto” in lingua Hopi. L’omonimo brano di Philp Glass è plumbeo come il futuro che si temeva. La tagline diceva “Finora, non hai ancora visto davvero il mondo in cui vivi”. La trilogia prosegue con Powaqqatsi (1988) e si conclude nel 2002 con l’ultimo Naqoyqatsi.
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