Ecco quanta CO2 respiriamo

Secondo il bollettino annuale presentato il 9 settembre 2014 a New York dalla Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite, l’anidride carbonica in atmosfera e negli oceani non ha mai raggiunto i livelli attuali. O meglio: per ritrovare valori di questo tipo, bisognerebbe tornare indietro nel tempo di svariati milioni di anni, quando la Terra era

Secondo il bollettino annuale presentato il 9 settembre 2014 a New York dalla Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite, l’anidride carbonica in atmosfera e negli oceani non ha mai raggiunto i livelli attuali. O meglio: per ritrovare valori di questo tipo, bisognerebbe tornare indietro nel tempo di svariati milioni di anni, quando la Terra era popolata dai dinosauri.

 

I dati che emergono dal documento sono preoccupanti: nel 2013, i livelli di anidride carbonica avrebbero fatto registrare l’incremento più marcato degli ultimi 30 anni. La CO2 avrebbe raggiunto infatti le 396 ppm (parti per milione), con un 2,9 ppm in più rispetto all’anno precedente. Secondo gli esperti si tratterebbe del più grande incremento dal 1984.

 

A preoccupare, però, sono in particolare gli oceani, a cui il bollettino di quest’anno dedica per la prima volta una sezione a parte: il tasso di acidificazione, ossia di dissoluzione dell’anidride carbonica in mare, sarebbe senza precedenti e verrebbe descritto come il più intenso degli ultimi 300 milioni di anni.

 

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“Sappiamo che il nostro clima sta cambiando, senza alcun dubbio” ha affermato Michel Jarraud, segretario generale dell’Organizzazione. “La situazione sta diventando più estrema a causa delle attività umane, che comportano la combustione di fonti fossili. L’anidride carbonica che produciamo rimane nell’atmosfera per molte centinaia di anni e nel mare ancora più a lungo. Ecco perché le emissioni di CO2 avranno un impatto cumulativo sia per il riscaldamento globale, sia per l’acidificazione degli oceani”.

 

Il bollettino registra l’aumento anche di altri gas serra, oltre alla CO2: le concentrazioni di metano sarebbero infatti aumentate dello 0,27 per cento, pari ora a 1.824 parti per miliardo, mentre i livelli di ossido di azoto sono saliti dello 0,25 per cento, raggiungendo le 325,9 parti per miliardo.

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