Quante volte ci è stato detto: “Fate solo manifestazioni”. Ed ecco la prima proposta di legge sul clima per l’Ue, l’Iniziativa dei cittadini europei (Eci) di Fridays for future.
Quante volte siamo stati criticati perché scendevamo in piazza senza proporre nulla. Quante volte ci hanno attaccato sostenendo che siamo bravi solo a fare cartelli colorati senza poi avanzare serie alternative. Quante volte ci è stato detto “Fate solo manifestazioni”. Ebbene, le proposte le abbiamo, nero su bianco. Con la collaborazione dei vari gruppi europei di Fridays for Future e il supporto tecnico di scienziati ed esperti abbiamo elaborato quattro richieste che abbiamo inserito in un’Eci (Iniziativa dei cittadini europei), rivolta alla Commissione europea, per chiedere all’Unione europea un’azione più incisiva in materia di clima.
Il potere è in mano delle persone
La potenza delle manifestazioni oceaniche dello scorso anno si concretizza in una proposta di legge che il Parlamento europeo dovrà poi discutere se la petizione raggiunge il milione di firme. Il potere è nelle mani delle persone, che con il meccanismo più diretto di democrazia possono far valere la loro voce a livello comunitario. Non bastano più false promesse da parte dei politici, esigiamo delle leggi che salvino l’umanità dal collasso climatico. E dato che non sono stati capaci in questi mesi di elaborarne una all’altezza della crisi climatica, siamo noi a proporla.
Azzerare le emissioni entro il 2050 equivale ad arrendersi
Chiediamo che l’Ue si ponga target climatici più ambiziosi, perché il Green new deal non è minimamente sufficiente a fronteggiare il macigno della crisi climatica. Azzerare le emissioni in Europa entro il 2050 equivale ad arrendersi. Equivale ad aspettare che la casa in cui viviamo bruci totalmente, provocando morte e sofferenza. E non possiamo ancora aspettare qualche anno, magari ampliando il business fossile di gas e petrolio, prima di iniziare a ridurre le nostre emissioni. Il trend delle emissioni va capovolto da domani, e per sempre. Più aspettiamo, più i fatidici otto anni saranno sempre meno. È di vitale importanza che l’Ue si ponga come obiettivo quello di ridurre da subito le sue emissioni, arrivando ad una riduzione dell’80 per cento al 2030 e allo zero netto entro e non oltre il 2035. Per raggiungere questi obiettivi è necessario che l’Ue aggiorni al più presto i suoi Nnc (i Contributi nazionali determinati) e la sua legislazione in materia di clima.
Si pone poi una questione strettamente legata al funzionamento del sistema economico: come rendere la transizione ecologica competitiva e al tempo stesso rilanciare l’economia dell’Unione? La risposta è un meccanismo di adeguamento delle emissioni alle frontiere dell’Europa. In questo modo, ogni prodotto importato sarebbe tassato sulla base dei gas serra emessi per la sua produzione, incentivando l’acquisto di prodotti a minor impatto ambientale e rendendo meno vantaggiosa la delocalizzazione delle industrie in altri continenti, dove spesso non vengono rispettate le norme in materia ambientale, oltre che dei diritti dei lavoratori.
I pericolosi trattati commerciali
Ma tutto ciò non basta. Trasportare merci implica emettere – direttamente o indirettamente – enormi quantità di CO2. Perciò è necessario mettere dei paletti al circolo vizioso del libero scambio deregolamentato, che ha acuito negli ultimi decenni la crisi climatica, a partire da quelle nazioni che non intendono rispettare gli accordi internazionali sul clima. L’Ue non deve quindi più firmare trattati di libero scambio con paesi partner che non seguono un percorso compatibile per preservare l’aumento della temperatura media globale sotto gli 1,5 gradi, in conformità con il Climate action tracker. Ciò implica lo stop di pericolosi trattati commerciali, come il Ttip o quello fra UE e Mercosur, un accordo letale per l’Amazzonia e per il clima terrestre.
La verità sulla crisi climatica deve essere insegnata a tutti
Infine, la nostra ultima richiesta riguarda l’educazione: l’Ue deve fornire materiale didattico gratuito per tutti i corsi di studio dei paesi comunitari, che spieghi cause, effetti e soluzioni della crisi climatica. La verità su questa crisi deve essere insegnata a tutti. Dobbiamo essere tutti istruiti per fronteggiare la più grande sfida di sempre, specialmente le giovani generazioni, sulle quali graverà purtroppo il fardello della crisi climatica.
Noi giovani, coloro che meno tra tutti hanno causato questa crisi, non abbiamo il diritto di voto. Non possiamo esprimere democraticamente le nostre scelte politiche. Non possiamo sostenere concretamente neanche questa iniziativa per il nostro futuro. Per questo chiediamo a voi adulti. Sostenete questa Eci. Firmate questa proposta concreta per il clima.
👉🏻L' ECI, European Citizens’ Initiative, in Italiano Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE).È una proposta di legge di…
Se davvero volete bene ai vostri figli, sottoscrivete queste richieste per la Commissione europea e fatele conoscere a tutti. Abbiamo tempo fino a marzo 2021 per raggiungere un milione di firme. Ogni firma conta, abbiamo bisogno del sostegno di ognuno di voi. Vogliamo un’Europa realmente leader nella lotta alla crisi climatica per assicurarci un futuro.
La legge europea sul ripristino della natura, la Nature restoration law, è in stallo. Prima del voto finale del Consiglio, alcuni paesi hanno ritirato il loro appoggio.
L’agenzia Noaa, che monitora lo stato di oceani e clima, ha indicato che luglio 2021 è stato il mese con le temperature più alte mai registrate finora.