Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
Ecomondo, perché abbiamo bisogno di una nuova mobilità, connessa e condivisa
Dobbiamo ripensare modelli e abitudini. Dalla sessione dedicata alla mobilità degli Stati generali della green economy di Rimini, vi riproponiamo la diretta streaming dedicata alla sharing mobility.
Mentre si è chiusa con successo la prima edizione digital di Ecomondo e Key Energy, confermandosi come punto di riferimento nazionale per i temi legati alla sostenibilità, fra gli argomenti che hanno suscitato più interesse c’è la sharing mobility di cui ci siamo occupati spesso quest’anno nell’ambito della quarta Conferenza nazionale sulla sharing mobility, promossa dal ministero dell’Ambiente, dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Un tema che, complice anche l’emergenza sanitaria, ha velocizzato la diffusione di nuove forme di mobilità condivisa nelle nostre città. Argomenti tornati protagonisti a Ecomondo con una conferenza tematica che è stata un po’ la sintesi della IV conferenza nazionale sulla sharing mobility, iniziata nel giugno scorso e durata quattro mesi. A fare una fotografia di questo nuovo fenomeno, Tullio Berlenghi, Capo segreteria tecnica del ministero dell’Ambiente che insieme ai numerosi ospiti ha fatto il punto sul green new deal della mobilità italiana. Ecco cosa è emerso.
A Rimini la sintesi di cento giorni di incontri e dibattiti sulla mobilità
Dalla necessità di incentivare l’acquisto di veicoli elettrici urbani alla mobilità dolce, dal bonus per biciclette e monopattini, fino alle alternative al possesso dell’auto. Dalla nona edizione degli Stati generali della green economy 2020, dedicati quest’anno al tema “Il green deal al centro del Piano di rilancio per l’Italia – Una nuova fase per la green economy”, l’evento ha fatto una sintesi di quanto emerso sulla mobilità negli oltre cento giorni della IV Conferenza nazionale della sharing mobility, terminata l’ottobre scorso e di cui abbiamo seguito numerosi eventi. Inquadrando i temi nella prospettiva di un green new deal per la mobilità italiana, la sessione ha visto la partecipazione, oltre che del ministero dell’Ambiente anche di numerosi attori del mondo delle imprese e delle organizzazioni impegnate nel settore della sharing mobility.
Perché è così importante sostenere forme di mobilità alternative
Oltre a quanto sottolineato da Tullio Berlenghi sulla situazione italiana – siamo il secondo paese europeo per numero di auto circolanti, circa 600 ogni mille abitanti – nell’evento ospitato da Ecomondo sono emerse numerose questioni: dalla necessità di incentivare car sharing e car pooling, a quella di rendere disponibili servizi di mobilità con noleggi e condivisione sul medio periodo, dall’introduzione di sistemi digitali di condivisione dei mezzi alla diffusione di servizi di ridehailing, sul modello di quanto proposto da Uber. Insomma, dai numerosi interventi è emerso soprattutto il bisogno di creare un nuovo sistema di mobilità, integrata, intermodale, che permetta alle persone di utilizzare diverse forme di trasporto in modo flessibile e connesso tra loro, magari pagando un unico biglietto con un’unica app.
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