La startup italiana Giotto Circular propone un supporto concreto per analizzare e implementare i principi dell’economia circolare nei processi produttivi.
Cos’è l’economia circolare e gli esempi per un ritorno alla natura e alle radici
L’economia circolare è un tema sempre più d’attualità, per questo cerchiamo di capire esattamente di cosa si tratta. Quali sono i principi di base di questo nuovo approccio al mercato? La definizione di economia circolare Prima della rivoluzione industriale, le economie agricole riutilizzavano o riciclavano qualsiasi cosa che potesse essere riconvertito. Basti pensare alle nonne che usavano
L’economia circolare è un tema sempre più d’attualità, per questo cerchiamo di capire esattamente di cosa si tratta. Quali sono i principi di base di questo nuovo approccio al mercato?
La definizione di economia circolare
Prima della rivoluzione industriale, le economie agricole riutilizzavano o riciclavano qualsiasi cosa che potesse essere riconvertito. Basti pensare alle nonne che usavano vecchi vestiti per fare nuove cose utili per la casa, o l’olio d’oliva per fare il sapone, o il vino per fare l’aceto. Con il legno si faceva il carbone per il riscaldamento e con gli scarti animali si fertilizzavano i campi. Ma con l’avvento di un sistema economico basato sullo sfruttamento immediato, il ciclo di vita dei beni si è accorciato ed è diventato lineare.
L’economia di oggi si basa sull’approccio lineare le cui parole chiave sono “prendi, produci, usa e getta”. I nuovi prodotti sono realizzati per rispondere a un solo bisogno e la diversificazione sembra prevalere sulla risposta al bisogno stesso. I beni vengono comprati, usati e buttati di continuo invece di essere riutilizzati o riparati. E questo è insostenibile, non solo a livello ambientale per via delle risorse e delle energie limitate, ma anche a livello economico per la volatilità del prezzo delle risorse e dei maggiori rischi implicati.
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— Circular Economy EU (@circularesummit) 11 agosto 2016
Il modello di economia circolare
Grazie alla sua natura sistemica e olistica, l’economia circolare sta affrontando questi problemi. È un nuovo modello di business e un nuovo modo di vedere i prodotti e i servizi che replica il ciclo vitale naturale: ogni fine è un nuovo inizio. In natura, la morte rappresenta una possibilità di rinascita. Nell’economia circolare, perciò, i prodotti sono pensati per avere una nuova vita grazie alla riparazione e alla ricostruzione. Possono addirittura essere trasformati in nuove cose o utilizzati come nuove risorse per altri prodotti. Inoltre, circolarità significa essere consapevoli del consumo di acqua e di energia richiesti nella produzione.
L’Unione europea getta (anzi ricicla) le basi
Cogliendone l’importanza per la sostenibilità, l’Unione europea (Ue) sta dando forma alla sua agenda di economia circolare attraverso la proposta di revisione di cinque direttive (relative a rifiuti, rifiuti di imballaggio, discariche, rifiuti elettronici e rifiuti di pile e all’uso di fertilizzanti biologici) e attraverso il piano d’azione per l’economia circolare dell’Ue. Ad esempio, ha stabilito gli obiettivi sullo spreco per il 2030, ovvero riciclare il 65 per cento dei rifiuti urbani e il 75 per cento dei rifiuti da imballaggio, insieme all’obiettivo vincolante di ridurre la produzione dei rifiuti che finiscono in discarica, fino a un tetto massimo del 10 per cento.
Esempi di economia circolare, il riutilizzo dei rifiuti
Klimis, una piccola azienda nella città greca di Kalamata, offre un modello per come utilizzare i rifiuti per creare un nuovo prodotto e, allo stesso tempo, proteggere l’ambiente: le bricchette per il barbecue prodotte dagli scarti dei semi delle olive. È un prodotto innovativo ed ecofriendly – premiato dal sistema comunitario di ecogestione e audit (Emas) – e un esempio di successo dell’economia circolare messa in pratica.
I consumatori come utenti
Un altro modo di vedere la circolarità è il cambio di proprietà: i consumatori diventano utenti, non proprietari. Gli utenti “noleggiano” un prodotto, come una lavatrice, un cellulare o una macchina, e un’azienda fornisce i servizi collegati. Quindi, i costi vengono ridotti per entrambe le parti, si assicura il riciclo dei materiali e viene raggiunto un alto livello di efficienza. Un esempio di successo dell’approccio basato sui servizi è l’accordo tra Philips e l’aeroporto di Schiphol per fornire come servizio l’illuminazione al terminal dell’aeroporto.
Un nuovo modo di fare le cose
Il passaggio dalle economie agricole al capitalismo moderno è stato sì un percorso di crescita e innovazione tecnologica, ma anche di spreco e sfruttamento. Le esternalità come i rifiuti e l’inquinamento sono state ignorate dal paradigma di business classico, ma sono invece state incluse e affrontate dall’economia circolare. È un ciclo di apprendimento raggiunto attraverso una nuova valutazione delle idee di riciclo e riuso, passando dall’essere un modo per rispondere ai bisogni nelle economie agricole al concepire la sostenibilità come il nucleo dell’economia.
L’economia circolare è un modo diverso di vedere le cose ma, in realtà, ci ricorda semplicemente come funzionano i cicli naturali: sono completi, efficienti e interconnessi, sono l’ultimo paradigma della sostenibilità.
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