Dal 17 al 23 giugno, Survival International mobilita l’opinione pubblica con una settimana dedicata ai diritti dei popoli incontattati.
I popoli indigeni dell’Indonesia puntano sull’ecoturismo per salvare la foresta
Come limitare il disboscamento illegale, il bracconaggio e la perdita di biodiversità – attività che spesso servono a finanziare i gruppi terroristici – nelle zone del pianeta ricoperte dalle foreste tropicali? Secondo un piano del Governo dell’Indonesia che sta lavorando insieme ai popoli indigeni del Paese, incentivando il turismo, anzi, l’ecoturismo. Il progetto è stato
Come limitare il disboscamento illegale, il bracconaggio e la perdita di biodiversità – attività che spesso servono a finanziare i gruppi terroristici – nelle zone del pianeta ricoperte dalle foreste tropicali? Secondo un piano del Governo dell’Indonesia che sta lavorando insieme ai popoli indigeni del Paese, incentivando il turismo, anzi, l’ecoturismo.
Il progetto è stato presentato lo scorso venerdì in una mostra sul turismo a Oslo dal ministro dell’Ambiente e delle Foreste indonesiano Siti Nurbaya Bakar, che ha anche ribadito le intenzioni del capo del Governo Joko Widodo insediatosi a ottobre 2014 di riconoscere pienamente i diritti dei popoli indigeni.
Joko Widodo. Foto: ©Oscar Siagian/Getty Images
Secondo la Ong GreenIndonesia, che sta lavorando con sei di questi gruppi, questo piano potrebbe ridurre la povertà, le emissioni di gas serra e tutelare la foresta, incrementando anche i redditi che provengono dalle attività tradizionali, come la tessitura. Iniziative simili stanno dando buoni risultati nella foresta amazzonica, in America Latina.
L’obiettivo è quello di promuovere un turismo responsabile e controllato che possa far conoscere la foresta pluviale e finanziarne la conservazione, mostrando in che modo i popoli indigeni si stanno occupando della loro terra. L’Indonesia negli ultimi anni ha perso migliaia di ettari di foresta e ha messo a rischio diverse specie, tra cui oranghi e tigri di Sumatra.
Il capo della comunità Sui Utuk, Raymundus Remang, si è detto disposto ad ospitare i turisti nella “casa grande” del villaggio, dimora tradizionale dove abitano circa 250 persone. La popolazione dei Sui Utuk ha già tutelato circa 9.000 ettari di foresta dal disboscamento illegale che ha lo scopo di fare spazio alle palme da olio.
La speranza di Chandra Kirana, capo di GreenIndonesia, è quella di attirare migliaia di ecoturisti già dal primo anno di sperimentazione del progetto.
Copertina: © WWF-Indonesia / Jimmy Syahirsyah
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