Daniele Noboa è il nuovo presidente dell’Ecuador. Governerà solo per 17 mesi e dovrà gestire un paese instabile afflitto da un record storico di omicidi.
Daniel Noboa, 35 anni, è il nuovo presidente dell’Ecuador.
Ha battuto con il 52,29 per cento dei voti la candidata di sinistra Luisa González.
Il suo programma politico mette al primo posto la sicurezza.
Con oltre il 52 per cento delle preferenze il 35enne Daniel Noboa, alla guida di Azione democratica nazionale, gruppo politico di centrodestra, ha vinto il ballottaggio delle elezioni presidenziali in Ecuador, battendo Luisa González che invece aveva prevalso nel primo turno.
Daniel Noboa diventa così il più giovane presidente dell’Ecuador di sempre e ora davanti a sé ha un paese instabile da governare per 17 mesi, prima delle nuove elezioni: infatti, Noboa completerà il mandato del presidente uscente, Guillermo Lasso, che ha sciolto il governo a maggio per evitare un caso di impeachment. Il nuovo capo di stato ha poco tempo quindi, ma le sfide non mancano.
Hoy hemos hecho historia, las familias ecuatorianas eligieron el Nuevo Ecuador, eligieron un país con seguridad y empleo.
Vamos por un país de realidades donde las promesas no se queden en campaña y la corrupción se castigue
Noboa ha ottenuto il 52,29 per cento dei voti contro il 47,71 per cento di González, secondo il consiglio elettorale dell’Ecuador (che domenica sera aveva scrutinato il 90 per cento delle schede). Luisa González, la candidata scelta dall’ex presidente Rafael Correa, ha accettato la sconfitta e ha promesso il suo sostegno al nuovo presidente.
Daniel Noboa è figlio dell’uomo più ricco dell’Ecuador e cinque volte candidato alla presidenza Álvaro Noboa. Ha rappresentato una sorpresa fin da quando ha annunciato la sua candidatura: il Guardian dice che “il suo stile calmo e non conflittuale” lo ha reso popolare soprattutto tra gli elettori di età compresa tra i 18 e i 29 anni che costituiscono un terzo dell’elettorato.
Laureato alla Harvard Kennedy school (Massachusetts, Stati Uniti), Noboa ha concentrato la sua campagna elettorale in tre punti: linea dura contro la criminalità, aumento dell’occupazione giovanile e degli investimenti esteri. Il tema sicurezza è quello che ha ottenuto più spazio nei discorso del neo-presidente. “Oggi abbiamo fatto la storia”, ha detto Noboa in un messaggio su X. “Le famiglie ecuadoriane hanno scelto il nuovo Ecuador, hanno scelto un paese sicuro e con più occupazione”. Noboa ha proposto di confinare i criminali più violenti sulle navi al largo della costa pacifica dell’Ecuador e ha suggerito di rafforzare la presenza militare ai confini e sulle coste, entrambi punti di traffico di cocaina.
Presidenziali violente
Queste ultime elezioni in Ecuador si sono svolte in un clima permeato di violenza e criminalità legata al traffico di droga. Due elementi che hanno trasformato l’Ecuador in uno dei paesi più pericolosi della regione sudamericana, con un tasso di omicidi più alto di quello del Messico. Secondo l’ Osservatorio ecuadoriano sulla criminalità organizzata , il tasso di omicidi è quintuplicato dal 2019 a causa della violenza tra bande locali alleate con i cartelli della droga messicani, gruppi di guerriglia colombiani e trafficanti dei Balcani.
I porti dell’Ecuador sono presi di mira dai trafficanti di droga che contrabbandano cocaina in container di banane, la principale esportazione del paese. Circa l’80 per cento della cocaina contrabbandata dall’Ecuador è diretta in Europa, dove un chilo di droga viene venduto a un prezzo di circa 50.000 dollari, il doppio rispetto agli Stati Uniti, secondo quanto riportato dalla testata britannica Guardian.
Così la campagna presidenziale è stata segnata da violenze senza precedenti, compreso l’assassinio in pieno giorno del candidato anti-corruzione Fernando Villavicencio mentre tornava da evento elettorale ad agosto. Questo mese, sette colombiani sospettati dell’assassinio di Villavicencio sono stati assassinati a loro volta mentre si trovavanoi in prigione.
Un governo che durerà appena 17 mesi
Noboa presterà giuramento il 25 novembre, ma governerà solo per 17 mesi, fino al 2025, completando il mandato del presidente uscente, Guillermo Lasso, che ha sciolto il congresso a maggio durante un processo di impeachment e ha indetto elezioni presidenziali e legislative anticipate.
È poco tempo, ma è tempo prezioso e può essere utilizzato bene: questo è l’augurio che circola tra i cittadini ecuadoregni. L’inizio, però, non è dei più promettenti: il presidente eletto non avrà la maggioranza parlamentare e potrebbe avere difficoltà a trovare il consenso per far approvare la legislazione tra la litigiosa classe politica dell’Ecuador.
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