Per i prossimi due anni, 37 banche europee saranno alleate con l’obiettivo di migliorare sempre più le condizioni dei mutui per l’efficienza energetica.
Efficienza energetica, l’Italia in ritardo sugli obiettivi europei del 2020
L’Italia rischia di non raggiungere l’obiettivo europeo per migliorare l’efficienza energetica. Gli indiziati speciali sono i condomini.
L’Italia rischia di non raggiungere almeno uno degli obiettivi sul clima fissati dall’Unione europea per il 2020, ovvero quello dell’aumento dell’efficienza energetica del 20 per cento. Il problema riguarda in particolare i ritardi italiani sul miglioramento dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento degli edifici, che coprono più dell’80 per cento del consumo totale. In Italia, come nella fascia mediterranea dell’Europa, incide molto il raffreddamento in estate, nei Paesi nordeuropei, invece, il riscaldamento invernale. Ritardi che riguardano la mancanza di incentivi, di dati affidabili sui consumi, di investimenti a lungo termine: nella sostanza, di una visione di insieme. A lanciare l’allarme sono stati gli esperti della Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia (Fire) e del Green building council Italia, chiamati a esprimere un parere in Parlamento sulla strategia dell’Ue in materia di riscaldamento e raffreddamento.
Si può fare di più, per l’efficienza
Negli ultimi 20 anni, spiega Dario Di Santo, direttore del Fire, senza dubbio vi è stato un netto miglioramento dell’efficienza energetica, che ha riguardato però essenzialmente gli edifici del settore terziario e industriale ma che ha tagliato fuori l’edilizia residenziale. E allora sarebbe necessario aiutare le famiglie “con politiche rivolte alle utility: nel terziario l’efficienza è stata una leva di business, con le famiglie c’è bisogno che le società di servizi energetici siano capaci di prospettare i vantaggi economici di interventi di riqualificazione che spesso costano poco, come un televisore o un telefono nuovo”.
Ma bisogna anche rilanciare una competitività nazionale, secondo Di Santo e il Fire: “Siamo stati il primo paese a fare una campagna di contatori intelligenti, ma non usiamo questi dati. L’Italia, con Corea e Giappone, è l’unico Paese che ha più dell’80 percento di dipendenza dall’estero: ma bisogna capire che sostenibilità vuol dire competitività”. E quindi bisogna investire: per esempio promuovere il teleriscaldamento nei centri storici e l’uso biomasse “purché siano locali e si traducano in investimenti, non ha senso che vengano dal Canada, come succede adesso”.
L’efficienza energetica per i condomìni
L’altro grande problema dell’edilizia residenziale è la questione condomìni. In Italia sono oltre un milione per un totale 15 milioni di abitazioni, la metà del totale. “Tutti sappiamo quanto sia complicato deliberare un intervento in una assemblea di condominio”, premette Tommaso Del Bosco, consigliere del Green building council Italia. E allora ecco la proposta, già oggetto di un tavolo col ministero dello Sviluppo economico (che nel frattempo ha confermato le detrazioni fiscali per il 2016) e l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea): costituire un fondo nazionale che rimborsi alle famiglie, in bolletta e tramite credito d’imposta, fino al 90 per cento del costo degli interventi.
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