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Electric boat show: cosa ci ha lasciato la tre giorni dedicata alla nautica sostenibile
Novità, prove (su acqua) e un palinsesto convegnistico ricco di spunti. Obiettivo, riflettere sul ruolo della mobilità elettrica in acqua e su strada.
Una tre giorni ricca di incontri, novità, prove e simulazioni, il tutto arricchito da un palinsesto convegnistico al cui tavolo si sono alternati relatori rappresentanti realtà aziendali, università, enti, associazioni e istituzioni, dando vita a stimolanti spunti di riflessione. Questa la proposta per la terza edizione di Ebs – Electric boat show che a Laveno Mombello, sulle sponde del Lago Maggiore, ha regalato a cittadini e turisti una tre giorni dedicata alla mobilità sostenibile con un focus su nautica e turismo. Un evento, fortemente voluto dagli organizzatori dopo la scorsa edizione di successo realizzata all’Idroscalo di Milano, tornato con numerosi spunti, per soddisfare gli appassionati del genere e far riflettere chi ancora non lo avesse fatto, sull’importanza della mobilità elettrica, in tutte le sue declinazioni.
Electric boat show: il contributo della mobilità elettrica sugli ecosistemi acquatici
Con il contributo del Comune di Laveno Mombello e della Camera di commercio di Varese e il patrocinio di Regione Lombardia, ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, la terza edizione dell’Ebs – Electric boat show, per la prima volta ospitato dal Lago Maggiore, ha voluto fare un punto sull’importanza della tutela dell’ambiente, della salute dei cittadini, delle opportunità offerte dalla transizione elettrica della mobilità applicata alla nautica.
I numerosi visitatori hanno potuto toccare con mano e provare alcune soluzioni offerte dalla mobilità elettrica a 2 e 4 ruote, insieme a nuovi strumenti e tecnologie di supporto alla navigazione a basso impatto ambientale adatte non solo al mare ma anche alla navigazione su fiumi, canali e laghi: molta curiosità hanno suscitato fra il pubblico gli esempi di micromobilità acquatica, come moto e biciclette d’acqua, tavole da surf e paddle, pedalò, oltre ai sistemi di propulsione marina elettrica, ibrida, solare e a idrogeno.
“Ci riteniamo molto soddisfatti dell’esito dell’evento, un riscontro positivo da parte di espositori, relatori e istituzioni che ci dà carica e ci conferma che questa è la direzione giusta da percorrere. Anche quest’anno l’obiettivo di Ebs”, ha spiegato l’organizzatrice Paola Brancati, direttore Ebs e amministratore unico di Paeda & associati, “è stato raggiunto: portare all’attenzione degli operatori e delle istituzioni il ruolo importante della mobilità elettrica in tutte le sue forme come strumento per il cambiamento”.
Un evento di qualità nato per far riflettere sul rapporto fra acqua e transizione elettrica
Un palinsesto ricco quello scaturito da questa edizione 2024, che ha raccolto le sperienze delle edizioni precedenti e le ha ulteriormente arricchite. La formula ha infatti permesso al pubblico da un canto di accedere ai numerosi test drive delle imbarcazioni messe a disposizione dai cantieri navali presenti e, dall’altra, anche grazie all’impegno dell’amministrazione comunale, del mondo universitario e degli sponsor sostenitori, di partecipare a una serie di incontri e tavole rotonde, momenti che hanno visto anche la partecipazione di LifeGate.
Incontri che hanno visto il coinvolgimento di Roberto Sposini, giornalista e Chief mobility editor LifeGate, come moderatore del convegno sul turismo sostenibile, nel quale utility locali legate all’uso delle risorse come Alfa Varese acquedotto, il mondo accademico con il contributo del dipartimento di Economia dell’Università dell’Insubria e realtà aziendali legate al mondo del turismo si sono confrontati su positività e criticità di un territorio che vede il turismo in forte e constante crescita, con riflessi anche sugli impatti ambientali connessi a trasporti (positivo il contributo del cicloturismo, favorito anche dalla crescente offerta di e-bike sul territorio) e scelte abitative.
La Water Defenders Alliance all’Electric boat show
Sempre nella parte convegnistica, Lajal Andreoletti, Head of environmental projects LifeGate, ha ripercorso le tappe della Water Defenders Alliance, dalla nascita nel 2018 del primo progetto LifeGate mirato alla salute delle acque con l’obiettivo di contrastare l’inquinamento da plastiche, per poi ampliare la sfida, dall’anno scorso, “includendo due altri grandi problemi che minacciano la salute delle nostre acque: l’inquinamento da sversamenti accidentali di idrocarburi e la fragilità dei nostri habitat a causa delle pressioni antropiche”, ha spiegato Andreoletti. Fra gli aspetti ribaditi durante la presentazione del progetto, l’importanza di fare squadra (dunque il concetto di alleanza), la necessità di un cambiamento culturale e l’importanza di tutelare, oltre a mari e fiumi, anche la salute dei laghi, come quello Maggiore, il cui ecosistema ci offre dall’ossigeno alla mitigazione del clima, dalla prosperità di settori quali la pesca fino al turismo.
Il ruolo della biofilia e i benefici di connettersi alla natura
Un tema, quello del rapporto fra uomo e natura emerso anche grazie all’intervento di Rita Trombin, psicologa ambientale e presidente dell’Aib, Accademia italiana di biofilia, che nel suo intervento ha raccontato come la biofilia, ossia l’innato bisogno degli esseri umani di connettersi con la natura, ha un ruolo cruciale nel plasmare le nostre esperienze di viaggio. Un intervento che ha esplorato come i “viaggi biofilici”, che combinano l’amore per la natura con l’esplorazione del mondo, “possano apportare significativi benefici al benessere umano e attivare circoli virtuosi di sostenibilità”, ha concluso Trombin.
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