Con una sentenza storica, la Cassazione conferma la condanna per il comandante italiano che ha consegnato 101 migranti alla Libia.
Bataclan, Bruxelles, Istanbul, Iraq. La lunga scia di sangue dell’Isis
Dal 2015 i terroristi dell’Isis hanno colpito in Europa, Usa, Medio Oriente. A terra, in volo, con attacchi suicidi, autobombe e kalashnikov.
Centinaia di morti, migliaia di feriti. Aerei abbattuti, mercati fatti saltare in aria, gente comune fucilata senza pietà in bar, teatri, concerti. Dalla Francia al Pakistan, dalla Siria agli Stati Uniti, dalla Tunisia allo Yemen. L’elenco degli attentati rivendicati o attribuiti al gruppo ultra-radicale Stato Islamico dal gennaio del 2015 assomiglia ad un bollettino di guerra. L’agenzia Afp ha ripercorso i principali attacchi, l’ultimo dei quali ha sconvolto la capitale dell’Iraq, Bagdad, nella notte tra il 2 e il 3 luglio.
Si tratta di un elenco parziale. Al quale andrebbero aggiunti, ad esempio, gli attentati effettuati da altri gruppi integralisti, come Boko Haram, che opera tra Nigeria, Camerun, Ciad e Niger. O quelli effettuati dalla cellula radicale islamista al-Shabaab: è il caso dell’attacco all’hotel Naasa Hablood, nella capitale della Somalia, Mogadiscio.
7 gennaio 2015 – Francia
Un commando armato fa irruzione nella redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo, nel mirino per una serie di vignette giudicate blasfeme dai terroristi. Dodici persone vengono uccisi a colpi di kalashnikov dai fratelli Said e Cherif Kouachi.
8 gennaio 2015 – Francia
Amedy Coulibaly, militante dello Stato Islamico, uccide un poliziotto a Montrouge, non lontano da Parigi. Il giorno successivo, prende in ostaggio clienti e dipendenti di un supermarket kosher della capitale francese, uccidendo quattro persone. Il terrorista sarà quindi ucciso nel corso di un blitz delle forze speciali.
18 marzo 2015 – Tunisia
Un attentato al museo del Bardo provoca la morte di ventidue persone, tra i quali ventuno turisti stranieri.
20 marzo 2015 – Yemen
Almeno 142 persone perdono la vita e più di 350 rimangono ferite in una serie di attacchi suicidi nella moschea della capitale Sana’a. È il primo attacco coordinato rivendicato dall’Isis nello Yemen.
13 maggio 2015 – Pakistan
Un gruppo di uomini armati fa irruzione su un bus a Karachi, uccidendo quarantacinque persone di nazionalità israeliana.
26 giugno 2015 – Tunisia
Un albergo nella città di Sousse viene attaccato da un commando armato. Uccise trentotto persone, di cui trenta di nazionalità britannica.
20 luglio 2015 – Turchia
Trentaquattro morti nel corso di un attacco nella città di Suruc, non lontano dal confine con la Siria. Nel mirino, in questo caso, militanti curdi.
10 ottobre 2015 – Turchia
Un doppio attentato suicida, attribuito all’Isis, provoca 103 vittime e più di cinquecento feriti di fronte alla stazione ferroviaria centrale di Ankara.
31 ottobre 2015 – Egitto
Un aereo Airbus A321 russo viene abbattuto mentre attraversa la penisola del Sinai: nessuna delle 224 persone a bordo, tra turisti e membri dell’equipaggio, sopravviverà.
12 novembre 2015 – Francia
Una serie di attacchi attorno allo Stade de France, nel teatro Bataclan e in una serie di caffè di Parigi provocano 130 vittime e più di 350 feriti. È la prima volta che si registrano attentati kamikaze nella nazione europea.
https://www.youtube.com/watch?v=knEHdla1s5E
24 novembre 2015 – Tunisia
Un autobus viene attaccato nella capitale Tunisi: dodici i morti.
2 dicembre 2015 – Stati Uniti
Una coppia di musulmani apre il fuoco contro un centro di cure per portatori di handicap a San Bernardino, in California, uccidendo quattordici persone. L’attacco in questo non viene rivendicato esplicitamente, ma “benedetto” dall’Isis.
12 gennaio 2016 – Turchia
Dodici turisti tedeschi vengono uccisi da un kamikaze nel centro storico di Istanbul.
19 marzo 2016 – Turchia
Tre turisti israeliani e un iraniano vengono freddati sul corso Istiklal a Istanbul.
22 marzo 2016 – Belgio
Due attacchi suicidi all’aeroporto internazionale di Zamenten e alla stazione della metropolitana Maelbeek provocano trentadue morti e più di trecento feriti.
11 maggio 2016 – Iraq
Un’autobomba esplode in un mercato. Almeno cinquanta i morti accertati.
12 giugno 2016 – Stati Uniti
Un americano di origine afgana apre il fuoco in un club gay di Orlando, in Florida, colpendo a morte quarantanove persone. L’Isis rivendica l’attentato: “Effettuato da un soldato del califfato”.
13 giugno 2016 – Francia
Un poliziotto e la sua compagna vengono uccisi nella loro abitazione, nei pressi di Parigi. Ad agire un uomo legato allo Stato Islamico.
27 giugno 2016 – Yemen
Quaranta soldati, una donna e un bambino sono stati uccisi in una serie di attentati suicidi nello Yemen. Le azioni sono rivendicate dall’Isis.
28 giugno 2016 – Turchia
Quarantuno persone vengono massacrate in un triplo attentato suicida all’interno dell’aeroporto Ataturk di Istanbul. Il primo ministro Binali Yildirim accusa l’Isis di aver organizzato l’attacco.
1 luglio 2016 – Bangladesh
A Dacca assaltato un caffè frequentato prevalentemente da turisti, situato nel quartiere diplomatico di Gulshan. Il bilancio è di venti morti, ai quali si aggiungono sei dei sette attentatori.
3 luglio 2016 – Iraq
A Bagdad più di duecento persone muoiono in seguito all’esplosione di un’autobomba in una via commerciale della città.
Immagine di apertura: ©Defne Karadeniz/Getty Images
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