Idrogeno verde, elettrificazione. Ma anche carburanti alternativi e l’annosa questione del diesel e delle emissioni. Il punto sulla mobilità nell’intervista con Fabio Giuliani, General manager di Bosch Italia.
Elettriche, ibride, benzina o diesel: la tecnologia è la chiave delle auto del futuro
Elettriche e ibride saranno le più utilizzate, ma i motori a combustione interna resisteranno grazie alla tecnologia e ai carburanti sintetici rinnovabili.
Entro dieci anni le auto elettriche supereranno, seguite da quelle ibride, le motorizzazioni convenzionali. Ma il motore a combustione interna non è certo prossimo alla pensione anche perché, grazie ai carburanti sintetici rinnovabili, può raggiungere la neutralità dal punto di vista climatico. Sono alcuni degli spunti che emergono da un sondaggio condotto per conto di Bosch dall’istituto di ricerche di mercato Innofact, che evidenzia come nessun tipo di powertrain abbia perso la sua rilevanza: si tratti di batterie, fuel cell, benzina o diesel.
La chiave quindi non si cela nel tipo di alimentazione ma piuttosto nella tecnologia, anche in riferimento alle motorizzazioni convenzionali. Il 68 per cento dei 2.500 intervistati in Germania, Italia, Francia e Regno Unito è convinto che l’elettrico sarà il tipo di trazione più utilizzato da qui a dieci anni, davanti ai motori ibridi e quelli a combustione. Ma al contempo, se dovessero decidere domani sull’acquisto di un nuovo mezzo, uno su due opterebbe per un motore a combustione per l’auto principale e circa uno su tre sceglierebbe tale soluzione per la seconda auto. Questo riconoscendo sempre il potenziale dei veicoli a fuel cell, che per il 30 per cento del campione rappresentano il futuro della mobilità.
La centralità dei carburanti sintetici rinnovabili
Per Stefan Hartung, membro del board di Bosch e presidente del settore di business Mobility solutions, “la mobilità elettrica è in arrivo e questa è una buona notizia. Solo quest’anno investiremo 500 milioni di euro nel settore. Allo stesso tempo stiamo perfezionando continuamente il motore a combustione interna, poiché è ancora necessario”. A testimoniarlo è la volontà degli intervistati di poter usufruire di incentivi per tutti i tipi di powertrain: il 70 per cento vuole agevolazioni anche sui motori a combustione e non solo sugli elettrici e sugli ibridi plug-in; un dato che vede l’Italia in testa con l’83 per cento, seguita dalla Francia (77 per cento), dalla Germania (62 per cento) e dal Regno Unito (60 per cento), dove le auto elettriche saranno al centro di una vera e propria rivoluzione verde.
“Incentivare i moderni motori a combustione – continua Hartung – può accelerare il rinnovamento delle flotte, il che aiuterebbe anche l’ambiente e il clima”. A testimoniare la “vitalità” delle motorizzazioni tradizionali sono altri due dati che emergono dal sondaggio: il 72 per cento di chi abita in città ritiene che il motore a combustione meriti un incentivo, opinione condivisa dalla stragrande maggioranza (80 per cento) dei giovani tra i 18 e i 29 anni. In quest’ottica, i carburanti sintetici rinnovabili – che per il 57 per cento degli intervistati dovrebbero beneficiare di agevolazioni fiscali – giocano un ruolo centrale per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica dei veicoli con motori convenzionali; per il membro del board di Bosch “non c’è altra via senza i carburanti sintetici rinnovabili, se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi climatici. Con oltre un miliardo di veicoli già in circolazione nel mondo, solo questi carburanti possono aiutare a contenere il riscaldamento globale”.
Vivere senza auto resta molto difficile
Più in generale, il ruolo dell’auto nella mobilità resta centrale, almeno in una prospettiva di breve e medio termine: il 60 per cento del campione pensa non sia possibile vivere senza un mezzo di proprietà a quattro ruote, e anche chi ipotizza di farne a meno vede questa eventualità piuttosto lontana nel tempo. Perché è così importante avere un’auto? Per tedeschi e britannici garantisce una maggiore flessibilità, per i francesi è più comoda per raggiungere il posto di lavoro e per gli italiani rappresenta la forma di mobilità più appropriata alle proprie esigenze. In sostanza, è il pensiero di Hartung, “per il prossimo futuro l’auto rimarrà il mezzo di trasporto principale, con ottime prospettive di diventare ancora più rispettosa del clima”. L’obiettivo di Bosch, in fondo, è proprio questo: far sì che gli spostamenti siano sempre più economici e sostenibili.
Il futuro del powertrain tra elettricità e tecnologia a combustione
Entro il 2030 un terzo dei veicoli di nuova immatricolazione mondiale sarà puramente elettrico, mentre due terzi saranno ancora alimentati da un motore a combustione, molti dei quali ibridi. Ne consegue che un approccio al futuro del powertrain debba essere basato su un equilibrio tra le diverse opzioni a disposizione, un concetto che è alla base della campagna di comunicazione Drive #LikeABosch. Da un lato, il fornitore leader di tecnologie e servizi punta a diventare il leader di mercato nell’elettromobilità con veicoli alimentati a batteria e fuel cell; dall’altro lato, sta continuando a perfezionare i motori a combustione per contenere il riscaldamento globale e ridurre gli impatti ambientali. Entrambe le tipologie di veicoli possono infatti essere neutrali dal punto di vista climatico: quelli elettrici se la potenza di carica e l’idrogeno provengono da fonti rinnovabili, quelli a benzina e diesel se utilizzano carburanti sintetici rinnovabili.
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