In Portogallo Toyota e CaetanoBus annunciano un accordo di co-branding su due modelli per un’ulteriore espansione delle soluzioni di mobilità sostenibile.
Toyota svela i suoi piani per il futuro tra elettricità e idrogeno
Nei prossimi anni Toyota punterà su elettrificazione e idrogeno, ma anche sulla piattaforma Kinto e sulla riduzione degli impatti ambientali.
Elettrificazione, idrogeno, riduzione degli impatti ambientali, nuove modalità di utilizzo. Sono i quattro assi lungo i quali si svilupperà la visione futura di Toyota, incentrata non solo sui prodotti ma anche su un approccio sempre più ampio del concetto di mobilità. Il Kenshiki Forum – la consueta conferenza annuale nella quale la casa giapponese anticipa il debutto delle nuove tecnologie – quest’anno si è tenuto in modalità virtuale, ma è stato comunque ricco di spunti e di interessati novità. Anche perché la pandemia, come ha evidenziato Johan Van Zyl, president & ceo di Toyota Motor Europe, ha accelerato un cambiamento già messo in cantiere da tempo; andando oltre il concetto di puro marchio automobilistico, Toyota intende diventare una mobility company in grado di fornire un contributo positivo alla società.
Elettrificazione e batterie anche allo stato solido
Entro il 2025 si punta a vendere 1,4 milioni di veicoli, con una quota nel mercato europeo pari almeno al 6,5 per cento. Per raggiungere questo obiettivo Toyota lancerà nel vecchio continente più di 60 mezzi elettrificati, nuovi o aggiornati: almeno dieci di questi saranno elettrici o a fuel cell. Ciò si tradurrà in un mix di powertrain composto per almeno il 70 per cento da ibrido, da oltre il 10 per cento da plug-in e da un altro 10 per cento a zero emissioni.
Per una diffusione di massa delle auto elettriche, resta centrale il tema della durata e dell’affidabilità delle batterie: in quest’ottica si inquadra la joint venture con la Panasonic, tesa a migliorare l’efficienza dello sviluppo e della produzione delle celle al litio degli accumulatori. Sullo sfondo restano gli studi sulle batterie allo stato solido, più leggere, longeve e performanti; entro cinque anni dovrebbe arrivare sul mercato il primo modello di serie elettrificato che utilizzerà questa tecnologia.
Una piattaforma globale per una produzione sostenibile
Ad accomunare tutti i futuri modelli elettrici del marchio sarà il pianale e-Tnga, acronimo di Electric Toyota new global architecture: la diffusione di questa piattaforma globale in tutti gli stabilimenti permetterà una produzione e uno sviluppo più sostenibili, riducendo i costi. Totalmente modulare, con soli pochi elementi non modificabili, questo pianale è progettato per adattarsi a ogni tipologia di auto; potrà quindi ospitare uno o due motori e batterie di varie dimensioni, oltre a dare vita a vetture a trazione anteriore, posteriore o integrale. Il primo modello che adotterà la nuova piattaforma sarà un Suv di taglia media, del quale non è stato ancora svelato il nome definitivo, anche se al Kenshiki Forum è stato presentato un video teaser che ne ha svelato in parte la linea.
La tecnologia fuel cell e la lotta alle emissioni inquinanti
Grazie all’elettrificazione, il prossimo anno si punta a vendere 1,1 milioni di Toyota e Lexus in Europa, riducendo del 10 per cento le emissioni di CO2 rispetto al 2020 sia per le automobili sia per i veicoli commerciali. A proposito di emissioni, l’obiettivo di riduzione della casa giapponese al 2030 è salito dal 37,5 per cento al 50 per cento; e a giocare un ruolo fondamentale saranno anche le tecnologie fuel cell già implementate su vetture come la nuova Mirai. L’idrogeno resta insomma una forte scommessa per il futuro: non a caso in Europa sarà realizzato il Fuel cell business group, che dovrà supportare la diffusione di queste tecnologie nell’ambito della mobilità e non solo; anche per questo motivo Toyota si è unita alla Japan hydrogen association, un’associazione che promuove lo sviluppo delle tecnologie fuel cell.
La piattaforma integrata Kinto sbarca in Europa
Il piano di Toyota per i prossimi cinque anni non guarda solo alle motorizzazioni green e alla riduzione degli impatti ambientali, ma si allarga a un nuovo concetto di mobilità che prevede un ventaglio di soluzioni ben più ampio del semplice possesso di un mezzo. Tutto è racchiuso nel brand Kinto che, da un’unica piattaforma, consente di spaziare dal car sharing al car pooling, fino all’integrazione con il trasporto pubblico e al “dialogo” con le smart city. Dal prossimo mese di aprile sarà operativa la prima sede europea del marchio, nella città tedesca di Colonia.
I servizi offerti spaziano da Kinto Flex (un noleggio su abbonamento) a Kinto One, un noleggio a lungo termine per varie tipologie di clienti, fino a Kinto Share, una piattaforma di car sharing con veicoli ibridi già operativo in Italia, Irlanda Spagna, Danimarca, e Svezia. A proposito del nostro Paese, in 5mila città dello stivale è già disponibile Kinto Go, l’applicazione che permette da una sola piattaforma di pianificare i propri spostamenti con la combinazione migliore tra mezzi di trasporto diversi, prenotare e acquistare biglietti e abbonamenti per il trasporto pubblico e privato, o ancora trovare aree di parcheggio con posti disponibili e gestirne il pagamento.
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