Il Partito della Libertà (Fpö) ha ottenuto il miglior risultato di sempre, contemporaneo al tonfo di conservatori, socialdemocratici e verdi. Tuttavia per l’Fpö non sarà facile formare un governo.
L’Austria svolta bruscamente a destra. Domenica il Partito della Libertà (Fpö) ha vinto le elezioni parlamentari, affermandosi come primo partito a livello nazionale e distanziando nei numeri le attuali forze di governo alle urne. L’Fpö è una formazione politica di estrema destra, tra le più antiche nate in Europa dopo la Seconda guerra mondiale. In molti la considerano profondamente radicata nell’ideologia nazista, ed è per questa ragione che il significato di questa vittoria assume contorni inediti in Austria e non solo. Il leader di partito Herbert Kickl ha celebrato il risultato sostenendo che il suo partito dovrebbe guidare il prossimo governo, ma la fase delle negoziazioni politiche che si è aperta dopo il verdetto delle urne potrebbe non soddisfare le richieste dei vincitori, dal momento che nessun partito si è detto disponibile a formare una coalizione.
Risultati da record per l’estrema destra, flop per conservatori, socialdemocratici e verdi
L’Fpö che promuove politiche di “remigrazione” – termine che indica l’espulsione in massa dei migranti irregolari – ha superato il 29 per cento dei voti, quasi raddoppiando quanto fatto nella tornata precedente. Il risultato segna un record nella storia del partito fondato nel 1995 da ex membri delle Ss e altri veterani nazisti. I conservatori di centrodestra del Partito Popolare Austriaco (Övp), attualmente al governo insieme ai Verdi, hanno terminato al secondo posto con il 26 per cento, mentre il Partito socialdemocratico ha raggiunto il 21 per cento, registrando il peggior risultato della sua storia. L’altra componente di governo, i Verdi, hanno registrato un forte calo nei consensi, concludendo all’8 per cento. Al netto dell’Fpö i liberali di Neos sono stati gli altri vincitori di queste elezioni, superando il nove per cento. I dati sull’affluenza hanno infine mostrato una forte partecipazione, con quasi l’80 per cento degli austriaci coinvolti.
Il filoputinismo e i richiami al nazismo del Partito della Libertà
Durante la campagna elettorale l’Fpö ha usato il tema della lotta all’immigrazione come potente strumento di propaganda, invocando a più riprese l’esigenza di creare una “fortezza Austria”. Dal punto di vita delle relazioni internazionali, il partito di Kickl ha condannato l’operato della Nato e il sostegno militare all’Ucraina, imponendosi come forza vicina a Putin. Il leader dell’Fpö si è sempre mostrato vicino alle posizioni di Viktor Orbán e al blocco dei governi populisti e critici nei confronti dell’operato di Bruxelles che comprende Austria, Ungheria e Slovacchia. Secondo Politico la vittoria dell’Fpö rappresenta “la prima volta dalla seconda guerra mondiale che un partito radicato nell’ideologia nazista prevale in un’elezione nazionale”. Nel corso della campagna elettorale Kickl ha ammiccato all’estetica nazista a più riprese, in primis definendosi “cancelliere del popolo” – lo stesso appellativo usato da Adolf Hitler – nel caso in cui fosse stato eletto. Nei giorni precedenti al voto, alcuni funzionari dell’Fpö sono stati filmati mentre cantavano canzoni naziste al funerale di un dirigente del partito.
Si apre la fase delle negoziazioni per formare un governo
“Vorrei mettere in guardia dall’ignorare la volontà di milioni di persone”, ha detto Kickl poco dopo la diffusione dei risultati, iniziando la fase delle negoziazioni politiche. Nonostante il risultato senza precedenti, infatti, non sarà facile per l’Fpö formare una coalizione di governo. L’ipotesi più accreditata riguarda la possibilità di un’alleanza di destra-centro con i conservatori dell’Övp, che però chiedono di mettere da parte la figura di Kickl come candidato alla presidenza. La spinosità della figura di punta del partito e i suoi continui rimandi al nazismo potrebbero, secondo alcuni analisti, rendere impraticabile la formazione di una coalizione con l’Fpö a fare da perno. Prende dunque corpo la possibilità di una coalizione tripartita formata dai conservatori dell’ Övp, i socialdemocratici e i liberali di Neos, escludendo quindi l’Fpö. Uno scenario che, secondo alcuni, contribuirebbe a rafforzare l’immagine anti-establishment dell’Fpö.
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