In Brasile è cominciata l’ultima settimana prima del primo turno delle elezioni presidenziali, previsto per domenica 2 ottobre. La notizia positiva, per tutti coloro che hanno a cuore clima, ambiente e biodiversità, è che il candidato della sinistra Luiz Inacio Lula da Silva, già presidente del Brasile dal 2003 al 2011, è dato nettamente in testa dagli ultimi sondaggi.
🇧🇷 Former president Lula da Silva's lead over incumbent Jair Bolsonaro in the opinion polls is so big he could win the election without the need for a second-round run-off. https://t.co/7sUlQz3HbS
A Lula attributo il 47 per cento, contro il 33 di Bolsonaro
Secondo un’indagine di Datafolha il leader del Partito dei lavoratori è accreditato del 47-48 per cento delle intenzioni di voto, contro il 37 per cento dell’attuale presidente di estrema destra, Jair Bolsonaro. Un dato che, appunto, fa ben sperare chi ha a cuore l’ecologia. Bolsonaro, apertamente climatoscettico, ha tollerato, se non addirittura incoraggiato le pratiche di deforestazione in Amazzonia. Una politica del tutto scellerata tenuto conto della crisi climatica in atto e dei rischi che essa pone per le future generazioni.
… with that kind of margin I think even Bolsonaro will see writing on the wall & understand military & other allies won’t go with him on Jan 6-style adventure. There’s a difference. I still bit skeptical of polls but let’s see, 6 days to go pic.twitter.com/cejdoQJDzm
Da giorni, d’altra parte, è la maggior parte del sondaggi a premiare Lula, che starebbe beneficiando di una volata favorevole. Le intenzioni di voto indicano infatti una convergenza su Lula anche da parte di elettori orientati su altri candidati, come nel caso di Ciro Gomes, moderato di sinistra accreditato del 7 per cento, terzo nella probabile classifica finale davanti a Simone Tebet, che si presenta con una lista di centro-destra alla quale dovrebbe arrivare circa il 5 per cento delle preferenze.
La soglia del 50 per cento per evitare il secondo turno alle elezioni in Brasile
Al contempo Lula ha incassato una serie di importanti endorsement. A partire da quelli dell’ex presidente Fernando Henrique Cardoso (che ha invitato i brasiliani a votare “per la democrazia”) e della sua ex ministra dell’Ambiente Marina Silva, che dopo un lungo tira e molla ha deciso di ufficializzare il proprio sostegno al candidato progressista.
Non è dunque escluso che il candidato di sinistra possa aumentare ulteriormente il distacco rispetto al rivale ultra-conservatore, e superare la soglia del 50 per cento, che gli consentirebbe di essere eletto già al primo turno. In caso contrario, sarà necessario il ballottaggio, che è previsto per il 30 ottobre prossimo.
I sostenitori di Bolsonaro già parlano di possibili brogli
Da parte sua, Bolsonaro ha più volte lasciato intendere che se non sarà lui ad essere incoronato il 2 ottobre, sarà per via di brogli elettorali: “Vinceremo al primo turno”, ha dichiarato sicuro nel corso di un comizio. Al contempo, sui social network i suoi sostenitori già parlano di frodi. E qualcuno già comincia a temere una riedizione di quanto accaduto con Donald Trump, quando dopo la sconfitta del presidente americano venne assaltato il Congresso a Washington.
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