È il day after delle elezioni europee. In Italia bene Fratelli d’Italia, ma anche il Partito Democratico. In Europa l’ondata nera c’è stata, ma meno incisiva del previsto.
Fratelli d’Italia primo partito con quasi il 29 per cento, ma il Partito Democratico si avvicina rispetto alle ultime elezioni.
In Europa l’estrema destra è travolgente in Francia, dove ci saranno nuove elezioni politiche, e in Germania, Austria e Paesi Bassi.
La maggioranza al Parlamento europeo resta nelle mani del Partito popolare europeo, ma cambiano gli equilibri.
In Italia vanno bene Fratelli D’Italia, il Partito Democratico e Alleanza Verdi e Sinistra. Male Movimento Cinque Stelle, Lega e il Terzo polo diviso di Matteo Renzi e Carlo Calenda. In Europa la cosiddetta “ondata nera” delle estreme destra si rivela meno forte del previsto. Sono i primi verdetti del day after delle elezioni europee, per cui si è votato l’8 e il 9 giugno per rinnovare i deputati del Parlamento europeo.
Giorgia Meloni esulta per un quasi29 per cento che suona di riconferma da parte dell’elettorato italiano per il suo operato da prima ministra, ma anche la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, può ritenersi soddisfatta di un risultato superiore al 24 per cento, che non si vedeva da un po’ al Nazareno. Male l’affluenza, che si ferma al 49 per cento, cinque punti percentuali sotto rispetto all’ultima tornata elettorale europea. In Europa gli estremisti di destra fanno bene soprattutto in Austria, Germania e Francia, dove il presidente Emmanuel Macron ha sciolto il parlamento e indetto nuove elezioni. Ma gli equilibri del Parlamento europeo dovrebbero restare intatti, senza grandi spostamenti verso destra.
Elezioni Europee, il punto sui risultati elettorali di Enrico Mentana https://t.co/ZmE58myl9T
“Una notte più bella delle politiche, l’ha definita la premier Giorgia Meloni. In effetti le elezioni europee dell’8 e 9 giugno dicono che il suo partito, Fratelli d’Italia, ha sfiorato il 29 per cento e questo risultato è superiore a quello del settembre 2022, quando poi ottenne il mandato per formare il nuovo governo.
Un endorsement importante all’esecutivo da parte dell’elettorato italiano, o forse solo in parte. Perché c’è anche chi fa molto male, come la Lega di Matteo Salvini. Il 9,1 per cento è in linea con i risultati del 2022, ma a far rumore è soprattutto il posizionamento dietro Forza Italia (9,7 per cento), che si pensava potesse uscire ridimensionato dalla morte di Silvio Berlusconi e che invece resta il secondo partito tra chi ha deciso di votare a destra. Insomma, nessun effetto Vannacci (con il generale che comunque è stato eletto come europarlamentare) per la Lega, così come l’effetto Giuseppe Conte non c’è stato per il Movimento Cinque Stelle, crollato al 10 per cento.
"Siamo il partito che cresce di più dalle politiche e si riduce la distanza con Giorgia Meloni. Continueremo a fare battaglie sulla questione salariale, sociale e sulla sanità pubblica. Il voto delle opposizioni supera quello della maggioranza. Vediamo un dato di astensionismo… pic.twitter.com/d4TU7IBLnr
Chi esce soddisfatto da queste elezioni europee è il centrosinistra. Il 24 per cento del Partito Democratico è un messaggio importante per il nuovo corso della segretaria Elly Schlein, soprattutto se si pensa che alle politiche del 2022 le preferenze si erano fermato al 19 per cento. La forbice con Fratelli D’Italia si è insomma quasi dimezzata in termini percentuali e a questo bisogna aggiungere il risultato eccezionale di Alleanza Verdi e Sinistra. Alle legislative di due anni fa la coalizione di sinistra guidata da Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli si fermava al 3,5 per cento, oggi i consensi sono quasi raddoppiati, con un 6,7 per cento che tradotto significa l’elezione di Ilaria Salis al parlamento Europeo. E la fine del calvario detentivo nel regime ungherese di Viktor Orbàn.
Niente, è andata male. Purtroppo la lista Stati Uniti d’Europa è rimasta fuori per pochissimo dal Parlamento Europeo. Mi spiace molto e vorrei abbracciare i volontari che si sono spesi per questa idea: siete stati meravigliosi. La gratuità del vostro servizio allarga il cuore.…
Infine, fa molto male il cosiddetto Terzo polo, che si è presentato alle elezioni europee diviso per gli ormai consueti dissidi tra Carlo Calenda e Matteo Renzi. Stati Uniti d’Europa, la coalizione con dentro Italia Viva, Più Europa e altri partiti più piccoli, si ferma al 3,8 per cento, non superando la soglia di sbarramento del 4 per cento e dunque non eleggendo alcun europarlamentare. Stessa sorte per Azione di Calenda, che si ferma addirittura a un misero 3.3 per cento.
Quali sono i primi tre partiti votati dagli under 30 alle #elezionieuropee ?
Deludenti infine anche i risultati del partito pacifista Terra Pace Dignità di Michele Santoro (2,2%) e Libertà di Cateno De Luca (poco sopra l’1 per cento).
Come sono andate le elezioni europee in Europa
In Europa il risultato delle elezioni europee che ha fatto più rumore è quello della Francia. Rassemblement National, il partito di estrema destra di Marine Le Pen, è stato il più votato nella quasi totalità dei comuni transalpini e il risultato nazionale è del 32,4 per cento, un 18 per cento in più di Renaissance, la lista promossa dal partito del presidente Emmanuel Macron, che si è fermata al 14,5 per cento. Di fronte a questi risultati, Macron ha deciso di sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni, che si terranno il 30 giugno e 7 luglio. Macron resterà presidente della Repubblica, ma se alle elezioni delle prossime settimane venisse confermata l’ondata nera si potrebbe avere un governo di estrema destra, creando la situazione di cosiddetta “cohabitation”.
J’ai dissous ce soir l’Assemblée nationale. Une décision grave, lourde, mais avant tout un acte de confiance en vous, mes chers compatriotes. pic.twitter.com/EFeVCDzrlb
L’estrema destra ha fatto molto bene anche in Austria, nei Paesi Bassi e in Germania, dove i nazionalisti di Alternative für Deutschland (Afd)sono stati i secondi più votati, dietro i conservatori della Christlich Demokratische Union Deutschlands (Cdu) e davanti il Sozialdemokratische Partei Deutschlands (Spd) del premier Olaf Scholz. In Spagna gli estremisti di destra di Vox hanno aumentato i proprio seggi all’europarlamento, ma sono rimasti sotto il 10 per cento. Nel nord Europa i risultati migliori li ha ottenuti la sinistra, mentre da rilevare il risultato della Slovacchia, dove il presidente filorusso Robert Fico, di recente vittima di un attentato, è uscito pesantemente sconfitto. In Belgio infine, dove si tenevano anche le elezioni politiche, il premier Alexander De Croosi è dimesso per i pessimi risultati del suo Partito popolare.
"We are the strongest party. We are the anchor of stability", says Ursula von der Leyen, President of the European Commission in response to #EUElections2024 results. pic.twitter.com/8gm5dceGfa
Traducendo i risultati nei seggi ottenuti al Parlamento europeo, il vero vincitore delle elezioni è il Partito popolare europeo (Ppe), che mantiene la maggioranza. “Abbiamo vinto le elezioni europee, siamo il partito più forte, ancora di stabilità, e questo è un grande messaggio”, ha sottolineato Ursula Von Der Leyen.
Nonostante gli ottimi risultati in alcuni paesi, la cosiddetta “ondata nera” all’europarlamento è scongiurata. Non potranno formare alcuna maggioranza, ma gli equilibri sono comunque cambiati, visto che il peso degli estremisti è cresciuto a danno soprattutto dei Verdi. E questo influirà sul nuovo corso parlamentare.
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