Il candidato di destra Stubb e l’ecologista Haavisto si contenderanno la poltrona di presidente della Finlandia al ballottaggio previsto per l’11 febbraio.
L’ex primo ministro conservatore Alexander Stubb e l’ex ministro degli Affari esteri Pekka Haavisto, ecologista, sono arrivati in testa dopo il primo turno delle elezioni presidenziali in Finlandia. Si affronteranno dunque al ballottaggio, previsto il prossimo 11 febbraio.
Sconfitta l’estrema destra di Jussi Halla-aho
Stubb è risultato primo alle urne, con il 27,2 per cento delle preferenze. L’esponente di destra ha staccato di 1,4 punti percentuali il principale rivale, che si è fermato al 25,8 per cento. Va detto, però, che Haavisto si presentava come indipendente. È possibile, pertanto, che al secondo turno possa raggranellare voti che sono andati finora ad altri candidati. Soltanto terzo, invece, il leader dell’estrema destra del Partito dei finlandesi, Jussi Halla-aho, giunto nettamente indietro indietro con il 19 per cento.
1st round of #Finland's Presidential elections🗳️🇫🇮are over.
While the top-2 results are no surprise, there ARE some things to pay attention to:
Si tratta di elezioni che sono state dominate, come facilmente immaginabile, dalla questione della guerra in Ucraina. La Finlandia, infatti, condivide con la Russia un’immensa frontiera, lunga 1.340 chilometri: le preoccupazioni per la sicurezza nazionale sono vive nell’opinione pubblica dello stato scandinavo. Strettamente legata, anche la questione dell’ingresso di Helsinki nella Nato: nel 2023 la nazione dell’Europa settentrionale è diventata il 31esimo paese membro dell’Alleanza atlantica.
Il capo di stato in Finlandia ha voce in capitolo sulla politica estera
La scelta tra Stubb e Haavisto potrebbe influenzare le decisioni cruciali che verranno assunte nel prossimo futuro. Benché infatti il presidente sia dotato in Finlandia di poteri più limitati rispetto al primo ministro, mantiene alcune prerogative importanti, proprio in materia di politica estera. Per la quale coopera strettamente con il governo. Il capo di stato, inoltre, è comandante supremo delle forze armate.
A premiare i due candidati giunti al ballottaggio, non a caso, potrebbe essere stata proprio la loro esperienza diplomatica internazionale. Dopo l’adesione della Finlandia alla Nato, nello scorso mese di aprile, Mosca aveva promesso “contromisure”. In particolare, Helsinki aveva denunciato un afflusso più sostenuto del solito di migranti, accusando il Cremlino di voler generare una crisi alle frontiere. Queste ultime sono state chiuse a novembre: una misura sostenuta sia da Stubb che da Haavisto.
Su Russia e Nato le posizioni di Stubb e Haavisto sono allineate
Le loro posizioni rispetto alla Russia, dunque, sono simili, e improntate alla fermezza. Esattamente come quella del presidente uscente, Sauli Niinistö, che dopo aver per anni intrattenuto strette relazioni con Vladimir Putin, né diventato uno degli oppositori più convinti nel mondo occidentale. Anche l’ingresso nella Nato è stato sostenuto da entrambi i candidati alla presidenza: a vincere, dunque, sarà probabilmente il più carismatico e maggiormente in grado di penetrare nell’opinione pubblica finlandese.
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