Drogata e stuprata per anni, Gisèle Pelicot ha trasformato il processo sulle violenze che ha subìto in un j’accuse “a una società machista e patriarcale che banalizza lo stupro”.
Elezioni in Indonesia, 270 scrutatori muoiono per il caldo e la stanchezza
Seggi all’aperto, caldo, carico di lavoro eccezionale. L’Indonesia conta i morti tra gli scrutatori che devono spogliare 600 milioni di schede elettorali.
La Commissione elettorale che gestisce le elezioni in Indonesia ha rivelato delle cifre impressionanti. Non si tratta di dati sull’affluenza alle urne, né dei suffragi ottenuti dei candidati alla poltrona di capo di stato della nazione asiatica. A fare il giro del mondo è stata la notizia secondo la quale più di 270 scrutatori sono morti nel corso delle operazioni di voto.
Scrutatori sfiniti negli 800mila seggi aperti in Indonesia
Che le elezioni indonesiane fossero particolarmente complesse e che il procedimento di spoglio fosse particolarmente lungo era noto. Basti pensare che la tornata elettorale che ha visto contrapposti il capo di stato uscente Joko Widodo e un ex generale dal passato controverso, Prabowo Subianto, si è svolta lo scorso 17 aprile. E ancora non sono stati resi noti i risultati ufficiali, attesi per il 22 maggio.
Secondo quanto comunicato dalla stessa Commissione elettorale, ad uccidere un numero così alto di persone è stato lo sfinimento. Troppa la fatica per un lavoro titanico: spogliare centinaia di milioni di schede elettorali. E farlo il più rapidamente possibile. A ciò si aggiunge poi il caldo: in praticamente tutta l’Indonesia, in questo momento, le temperature non sono inferiori ai 30 gradi centigradi. Con tassi di umidità che superano l’80 per cento.
More than 270 election staff died from fatigue, official reports, ten days after Indonesia held the world’s biggest single-day elections https://t.co/PxYNo28jfp pic.twitter.com/qHOvsDJe5I
— Al Jazeera English (@AJEnglish) 28 aprile 2019
Un cocktail micidiale, se si considera che in molti casi i seggi sono stati allestiti all’aperto. L’affluenza alle urne è stata tra l’altro altissima quest’anno: lo scontro tra Widodo e Subianto ha appassionato gli indonesiani che si sono presentati in massa alle urne. Il tutto in un paese che conta 240 milioni di abitanti, per accogliere i quali sono stati allestiti ben 800mila seggi.
Ad ogni famiglia un indennizzo di duemila euro
Senza dimenticare che si votava anche per eleggere anche migliaia di rappresentanti locali: in ogni circoscrizione elettorale i candidati sono stati anche un centinaio. Lo spoglio dei 600 milioni di schede è stato perciò effettuato a mano: alcuni scrutatori hanno dovuto lavorare anche 30 ore di seguito. Il risultato è che, oltre ai morti, ci sono anche 1.800 persone che hanno patito malori.
More than 270 died from overwork-related illnesses in Indonesia elections https://t.co/ko5d2DDwWu pic.twitter.com/9JWm8FfHwp
— Reuters Top News (@Reuters) 28 aprile 2019
Per questo l’Assemblea nazionale indonesiana ha chiesto all’esecutivo di passare al voto elettronico a partire dalla prossima tornata elettorale. Mentre le famiglie delle vittime dovrebbero ricevere un indennizzo pari a circa duemila euro.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
I ribelli che hanno preso il potere in Siria stanno smantellando la produzione di captagon, la droga che arricchiva il regime di Assad.
Il 15 dicembre una petroliera russa si è spezzata a metà e un’altra è rimasta incagliata, riversando combustibile nello stretto di Kerch.
Nel campo profughi di Burj al-Barajneh, le donne palestinesi preparano pasti e distribuiscono aiuti alle persone in difficoltà nella città di Beirut.
Israele ha approfittato della caduta di Assad in Siria per espandere la sua occupazione del Golan, altopiano dove è presente illegalmente dal 1967.
Un’offensiva dei ribelli in Siria ha rovesciato nel giro di 11 giorni il regime di Assad. Ora si cerca una transizione pacifica del potere.
La scarcerazione di Narges Mohammadi è avvenuta per motivi di salute e durerà tre settimane. Cresce la pressione sul regime dell’Iran per renderla definitiva.
Migliaia di persone sono scese in strada contro la decisione del governo di sospendere i negoziati per l’adesione all’Unione europea fino al 2028. Violenta la reazione delle forze dell’ordine. La presidente della Georgia rifiuta di lasciare il mandato finché non verranno indette nuove elezioni.
Il 28 novembre a Nuuk è atterrato il primo volo diretto internazionale. Un evento storico che ha acceso un dibattito sui rischi del turismo di massa.