Elezioni nei Paesi Bassi, exit poll: in testa l’estrema destra di Wilders

Si tengono oggi, mercoledì 22 novembre, le elezioni legislative nei Paesi Bassi. Il premier liberale Mark Rutte lascia il proprio incarico dopo 13 anni.

Ore 22:09 – “Ora non potranno più ignorarci”. È stata questa la prima reazione di Geert Wilders all’annuncio degli exit poll.

Aggiornamento ore 21:38 – Il Partito della libertà, di estrema destra, di Geert Wilders avrebbe vinto le elezioni legislative, secondo quanto indicato dagli exit poll. Si tratterebbe di un terremoto politico per i Paesi Bassi, con 35 seggi che andrebbero al candidato ultra-nazionalista. Al secondo posto si sarebbe piazzato Timmermans con 26 seggi e soltanto terzo sarebbe il centro-destra con 23 seggi. Per l’intera Europa si potrebbe trattare di una svolta, dal momento che Wilders ha promesso un referendum per chiedere ai cittadini se ritengono utile rimanere ancora nell’Ue. Il rischio potrebbe essere dunque una riedizione della Brexit.


I cittadini dei Paesi Bassi sono chiamati alle urne questo mercoledì 22 novembre per delle elezioni legislative che si prevedono essere particolarmente combattute. Il primo ministro uscente, il liberale Mark Rutte, cederà il posto dopo aver trascorso ben 13 anni alla guida della nazione europea: un record. Ma è molto difficile determinare un favorito alla successione: i sondaggi indicano infatti una situazione decisamente fluida, senza un candidato che spicchi nettamente sugli altri.

I migranti al centro della campagna elettorale nei Paesi Bassi

Molti occhi sono tuttavia puntati sul territorio olandese, perché ciò che appare probabile è una netta crescita dell’estrema destra, guidata da Geert Wilders. Il partito di Rutte, la Vvd, ha candidato – forse non a caso – una donna che promette il pugno duro contro i migranti. Si tratta di Dilan Yesilgoz, 46enne nata in Turchia ma trasferitasi con i genitori nei Paesi Bassi quando aveva otto anni. Suo padre era un richiedente asilo, eppure al centro del suo programma c’è proprio la volontà di ridurre gli ingressi di stranieri.

A contendere il governo del paese a Yesilgoz e Wilders c’è infine il candidato socialdemocratico Frans Timmermans, ex commissario ed ex vice-presidente della Commissione europea, che ha lasciato il proprio posto a Bruxelles proprio per candidarsi alla guida dell’esecutivo olandese. A lungo terzo nei sondaggi, ha mostrato una ripresa proprio negli ultimi giorni della campagna elettorale.

Progressisti ed ecologisti potrebbero fare quadrato attorno a Timmermans

La sua è la candidatura preferita dagli ecologisti: non a caso è sostenuta anche dai Verdi olandesi. Timmermans si è d’altra parte distinto nel corso del tempo per il proprio impegno a difesa delle politiche ambientaliste e di lotta ai cambiamenti climatici. In Europa, ma anche, ad esempio, nel corso delle Conferenze mondiali sul clima delle Nazioni Unite (le Cop).

Un seggio elettorale nei Paesi Bassi
Un seggio elettorale nei Paesi Bassi © Sjoerd van der Wal/Getty Images

Ma le carte potrebbero essere sparigliate anche da un quarto candidato, il carismatico whistleblower centrista Pieter Omtzigt, che ha fondato un nuovo partito il Nuovo contratto sociale (Nsc). Anche lui adotta una posizione dura sulla questione dei migranti. Un’affinità tra le varie destre e il centro che si presentano alle elezioni olandesi che spingerà probabilmente i progressisti, secondo gli analisti, a fare quadrato attorno a Timmermans.

Come si vota nei Paesi Bassi

Il sistema elettorale dei Paesi Bassi prevede che i partiti presentino delle liste aperte: i cittadini possono dunque esercitare il loro voto esprimendo delle preferenze per alcuni dei nomi: si tratta infatti di un sistema proporzionale plurinominale, a liste aperte, con un’unica circoscrizione nazionale. Per ottenere un seggio alla camera dei rappresentanti occorre superare una soglia di sbarramento pari al numero dei voti validi diviso per 150 (ovvero il numero di scranni a disposizione).

I seggi elettorali nei quasi 10mila seggi allestiti nei Paesi Bassi sono aperti dalle 7:30 di questa mattina e chiuderanno alle 21.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

L'autenticità di questa notizia è certificata in blockchain. Scopri di più
Articoli correlati
Cosa succede in Georgia, dove la gente è tornata a protestare

Migliaia di persone sono scese in strada contro la decisione del governo di sospendere i negoziati per l’adesione all’Unione europea fino al 2028. Violenta la reazione delle forze dell’ordine. La presidente della Georgia rifiuta di lasciare il mandato finché non verranno indette nuove elezioni.