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Domenica 10 marzo 2024 si vota in Portogallo dopo gli scandali di corruzione di un anno fa. Tra i favoriti c’è anche Chega, il partito di estrema destra.
Domenica 10 marzo il Portogallo va alle urne per eleggere il nuovo Parlamento e determinare il nuovo presidente del Consiglio, dopo la crisi del terzo governo guidato António Costa. Le liste sono otto e tra i partiti candidati nei sondaggi si fa notare l’ascesa di Chega!, formazione politica di estrema destra. Ecco tutto quello che c’è da sapere in vista del voto.
La crisi del governo Costa III è stata causata da un importante scandalo di corruzione e appalti fraudolenti all’interno del governo, che ha portato non solo all’arresto di molte persone, ma anche alla messa sotto indagine di molte altre, tra cui anche lo stesso primo ministro, dimessosi definitivamente. In seguito, António Costa si è dimostrato estraneo ai fatti per un errore della magistratura. Sembra incredibile, infatti, ma il pubblico ministero portoghese ha ammesso che è stato fatto un errore di trascrizione: Costa è stato coinvolto nelle indagini perché si pensava che il suo nome comparisse in un’intercettazione ma nel corso delle udienze è stato confermato che nella telefonata a essere menzionato non fosse il presidente del consiglio bensì António Costa Silva, il ministro dell’Economia del Portogallo. È bastato omettere la parola “Silva” per far rientrare nelle indagini la persona sbagliata.
Ciò nonostante, la grave situazione politica che si è venuta a creare rendeva impossibile la continuità del governo in carica. Così, alla fine il Presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa ha optato per lo scioglimento dell’organo legislativo, avviando un nuovo processo elettorale. Nello specifico, l’indagine si era concentrata sulle miniere di litio nel nord, presso la cittadina di Montalegre, e sui progetti legati all’idrogeno verde a sud, intorno all’importante complesso portuale e industriale di Sines.
Chega (che in portoghese significa “Basta”) è un partito politico portoghese di estrema destra di orientamento nazionalista e social-conservatore fondato nel 2019 da André Ventura, 41 anni, ex-commentantore di calcio e già esponente del Partito social democratico. Si è presentato per la prima volta in occasione delle elezioni europee del 2019, quando ha concorso insieme al Partito popolare monarchico, ottenendo l’1,6 per cento dei voti e quindi senza conseguire alcun seggio.
Alle legislative del 2019 il partito, concorrendo con proprie liste, ha ottenuto un seggio in parlamento, assegnato allo stesso Ventura (eletto nella circoscrizione di Lisbona). L’exploit avviene alle legislative del 2022, quando il partito ottiene il 7 per cento dei voti e 12 seggi. In vista delle nuove elezioni legislative, i sondaggi lo danno tra il 15 e il 18 per cento.
A differenza di quanto è accaduto in diversi Stati membri dell’Ue, dalla Finlandia all’Italia, l’estrema destra non aveva finora avuto un grande impatto in Portogallo, che ad aprile festeggia il mezzo secolo dalla Rivoluzione dei Garofani del 1974, che ha posto fine a quasi altrettanti anni di regime autoritario. Con i socialisti favoriti per la conquista del maggior numero di voti ma con i partiti di destra che dovrebbero ottenere più seggi in parlamento, gli occhi di molti osservatori sono puntati su Ventura, che da tempo ha dichiarato di non voler appoggiare una coalizione di destra a meno che non ne faccia formalmente parte.
Il Chega ha fatto della lotta alla corruzione uno dei suoi temi principali: “Il Portogallo ha bisogno di essere ripulito”, recita uno dei suoi cartelloni pubblicitari, facendo anche campagna elettorale sull’immigrazione, la crisi climatica e le differenze religiose e culturali. Il partito sostiene la pena di morte, la castrazione chimica per gli stupratori recidivi e vuole tolleranza zero per l’immigrazione illegale. Ha anche detto di volere che il Portogallo abbia più libertà dall’Ue per perseguire legami economici bilaterali.
I populisti di estrema destra sono cresciuti ovunque in Europa, mettendo addirittura in crisi la decennale esperienza socialdemocratica scandinava. L’Fpo austriaco è sulla buona strada per vincere le elezioni previste in autunno in Austria, mentre l’AfD tedesco e il National Rally (RN) francese sono a livelli record nei sondaggi. Alle elezioni del Parlamento europeo di giugno, inoltre, i partiti della destra radicale sono destinati quasi sicuramente a ottenere numerosi voti. E le elezioni in Portogallo potrebbero rafforzare questa tendenza.
Il primo governo Costa è entrato in carica nel 2015 ed è stato rinnovato per un secondo mandato il 2019. Nel 2022 c’è stata la prima crisi di governo, causata dal rifiuto del premier di inserire alcuni emendamenti giudicati come “esosi e fuori contesto” alla legge di bilancio, causando così il crollo della fragile maggioranza che lo sosteneva. Nel marzo 2022 si è insediato il terzo governo Costa, caduto poi a novembre 2023, con le dimissioni del premier Costa.
Le elezioni legislative in Portogallo del 2024 sono state indette in anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura, prevista per il 2026. A esse partecipano otto partiti:
Gli analisti prevedono che se l’estrema destra farà il pieno di voti sarà soprattutto grazie ai giovani. Chega! è stato in grado di intercettare il disagio giovanile e le preoccupazioni per il futuro attraverso i social. In un paese con un alto indice di anzianità qual è il Portogallo, le nuove generazioni sono cresciute quasi esclusivamente sotto il partito Socialista: in questo contesto, la voglia di cambiamento potrebbe pesare molto sul voto dei più giovani in Portogallo. Ma oltre ai giovani pesa anche il basso tasso di affluenza – tra i più bassi d’Europa – un indice di crisi democratica che può riflettere il senso di disillusione o disaffezione verso la politica tradizionale. Gli elettori delusi potrebbero essere inclini a votare per partiti che promettono cambiamenti radicali o che si presentano come anti-establishment. Come spesso fanno i partiti di estrema destra.
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