Elezioni presidenziali Usa 2024, i risultati che hanno portato alla vittoria di Trump

I repubblicani guadagnano consensi ovunque, anche negli stati in bilico. La vittoria di Donald Trump è netta.

Gli Stati Uniti trattengono il respiro. Oggi è il giorno delle elezioni presidenziali Usa, che eleggeranno il quarantasettesimo presidente degli Stati Uniti. A sfidarsi saranno l’attuale vicepresidente Kamala Harris, candidata democratica che potrebbe diventare la prima presidente donna nella storia del paese, e l’ex presidente Donald Trump, che negli ultimi anni ha reso il partito repubblicano sembre più a sua immagine e somiglianza. Solo in un luogo, però, si è già votato: a Dixville Notch, in New Hampshire, sei elettori si sono già recati alle urne a partire dalla mezzanotte del giorno delle elezioni, come da tradizione. E questa minuscola comunità, che conta appunto sei abitanti, sembra riflettere la grande incertezza che ha dominato la campagna elettorale e ci accompagnerà fino all’ultimo voto scrutinato che LifeGate seguirà in diretta con un liveblog a partire dalle 23. Secondo i giornalisti che hanno seguito il rapido spoglio a Dixville Notch, infatti, tre elettori hanno votato per Kamala Harris e tre per Donald Trump.

Come funziona il sistema elettorale degli Stati Uniti

Le elezioni presidenziali Usa sono, l’insieme di 50 elezioni diverse in altrettanti stati. Si tratta però di un’elezioni indiretta: i cittadini votano il candidato che preferiscono, ma il loro voto va in realtà ai cosiddetti Grandi elettori che rappresentano il partito, il cui numero varia nei singoli stati a seconda della popolazione. Si può votare ai seggi durante l’election day ma è previsto l’early voting, il voto anticipato per posta o nei seggi aperti anticipatamente, che quest’anno è stato scelto da 78 milioni di elettori. Ad eccezione di Maine e Nebraska, che assegnano i propri delegati con un sistema proporzionale, negli altri stati il vincitore se li accaparra tutti, a prescindere dallo scarto con lo sfidante: un sistema che viene definito winner takes all. Per vincere ne servono 270 su 538.

Il Collegio elettorale è l’organo che concretamente elegge il presidente. Ogni Grande elettore viene nominato dal partito che rappresenta, solitamente quello Democratico o Repubblicano. I rappresentanti del collegio eletti dal popolo non hanno però un vincolo di mandato, non devono cioè votare obbligatoriamente per il candidato presidente corrispondente a quello del partito che rappresentano. Questa eventualità, però, è accaduta pochissime volte e non ha mai avuto effetti sul risultato finale. Il numero di persone che fa parte del collegio elettorale è la somma dei membri della Camera dei rappresentati, dei senatori e di 3 Grandi elettori per la capitale Washington, che non fa parte di nessuno stato. Non tutti gli stati hanno dunque lo stesso “peso”: in California, lo stato più popoloso, i Grandi elettori sono 54, mentre stati scarsamente abitati come Dakota del nord, del sud e Wyoming ne hanno 3, il numero minimo previsto per garantire la rappresentanza. Per questo motivo il sistema elettorale statunitense ha consentito negli anni di avere presidenti eletti senza avere la maggioranza delle preferenze popolari: è successo con Donald Trump nel 2016 in corsa con Hillary Clinton, e George W. Bush, che aveva sfidato Al Gore nel 2000.

Quali sono gli stati chiave alle elezioni presidenziali Usa

Saranno 7 gli swing states, gli stati chiave in cui con ogni probabilità si giocheranno queste elezioni. Innanzitutto il Michigan e il Wisconsin nella cosiddetta “Rust Belt“, la regione compresa tra i monti Appalachi settentrionali e l’area dei Grandi Laghi al confine con il Canada. Qui pulsa il cuore dell’industria pesante nazionale e del voto operaio, che da anni rappresenta una componente incerta ma estremamente decisiva alle urne. Poi c’è la Pennsylvania, che può essere definito lo swing state tra gli swing states: qui la maggior parte dei sondaggi non si è sbilanciata perchè lo scarto tra i due candidati è talmente sottile da rendere impossibile ogni previsione. Anche per questo le città della Pennsylvania sono state  le più frequentate dai candidati nelle ultime ore di campagna elettorale. Questi tre stati hanno garantito la vittoria a Trump nel 2016. Scendendo verso sud, troviamo gli stati della cosiddetta “Sun Belt”, ovvero la fascia che divide da costa a costa il sud degli Stati Uniti: Nevada, Arizona, Carolina del Nord e Georgia. Gli ultimi tre sono stati tradizionalmente repubblicani, che però possono riservare sorprese potenzialmente decisive.

Elezioni presidenziali Usa, cosa dicono i sondaggi su Harris e Trump

I più importanti sondaggisti statunitensi, da FiveThirtyEight alla newsletter Silver Bulletin del celebre sondaggista Nate Silver, concordano sul fatto che sarà la grande incertezza a dominare le ultime ore di campagna elettorale. Nelle ultime ore sembra che Trump abbia agganciato Harris in Pennsylvania, ma l’attuale vicepresidente sarebbe balzata avanti in Iowa. Negli ultimi giorni si sono susseguiti molti ragionamenti sulle possibili combinazioni vincenti per l’uno o l’altro candidato nei diversi stati, in base ai sondaggi più aggiornati a disposizione. Ma in molti di questi il margine di scarto è così minimo da non poter escludere un ribaltamento.

06/11/2024 11:43 am – Putin non si congratula con Trump

Stando a quanto riportato dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, il presidente russo Vladimir Putin non avrebbe intenzione di congratularsi con Donald Trump. Le relazioni tra Usa e Russia, sostiene, “sono attualmente ai loro minimi storici”.

06/11/2024 11:38 am – Per Ap e Cnn, Trump ha superato la soglia dei 270 grandi elettori

Sia Ap sia Cnn attribuiscono a Trump la vittoria anche di un altro stato chiave, il Wisconsin, che assegna dieci grandi elettori e nel 2020 aveva visto prevalere Joe Biden. In questo modo, Donald Trump supera la soglia decisiva dei 270 grandi elettori.

06/11/2024 11:13 am – Zelensky sull’elezione di Donald Trump

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è congratulato con Donald Trump. “Ricordo il grande incontro con il presidente Trump a settembre, quando abbiamo discusso nel dettaglio la partnership strategica tra Ucraina e Stati Uniti, del piano di vittoria e dei modi per porre fine all’aggressione russa contro l’Ucraina”, ha scritto, auspicando espressamente che gli Stati Uniti confermino il proprio supporto all’Ucraina. Il tema è tutt’altro che banale, perché negli ultimi mesi i repubblicani hanno rallentato l’approvazione di nuovi aiuti. In campagna elettorale, Trump ha detto di poter risolvere la guerra “in un giorno”. A tal proposito, il suo candidato alla vicepresidenza JD Vance ha descritto un piano di pace che in realtà andrebbe incontro anche a svariate condizioni richieste dal presidente russo Vladimir Putin, come il mantenimento delle terre occupate dalla Russia e la “garanzia di neutralità” da parte dell’Ucraina.

06/11/2024 10:00 am – Kamala Harris ha vinto in Minnesota

Secondo la Cnn, Kamala Harris ha vinto in Minnesota, stato che assegna dieci grandi elettori. Al momento, secondo la testata, Trump è a quota 266, vicinissimo alla soglia del 270. Ap gliene assegna 267, includendone anche uno del Maine, l’unico stato insieme al Nebraska che non adotta il sistema “winner takes all”.

06/11/2024 08:31 am – Trump parla ai suoi sostenitori

Donald Trump ha parlato ai sostenitori che lo attendevano a West Palm Beach, Florida. “È il più grande movimento politico di sempre nella storia di questo paese”, ha affermato. Ribadisce di avere la maggioranza al Senato e si sbilancia anche sulla Camera, nonostante i risultati non siano ancora ufficiali. 

06/11/2024 08:26 am – Trump ha vinto in Pennsylvania

Donald Trump ha vinto in Pennsylvania che, con i suoi 19 grandi elettori, è lo stato in bilico decisivo. Lo confermano sia Cnn sia Ap.

06/11/2024 07:28 am – La vittoria di Trump appare vicinissima

I risultati non sono ancora ufficiali ma, secondo il New York Times, Trump ha oltre il 95 per cento di probabilità di vincere. La Cnn sottolinea come l’unica possibilità rimasta per Harris sia quella di conquistare i 19 grandi elettori della Pennsylvania, dove però, con il 93 per cento dei voti scrutinati, Trump è avanti di tre punti percentuali.

06/11/2024 7:21 am – Secondo Ap, Harris ha vinto nel New Hampshire

Secondo Ap, Harris ha vinto nel New Hampshire. Lo stato vale quattro grandi elettori ed è andato ai democratici in sette delle ultime otto elezioni presidenziali.

06/11/2024 6:45 am – Il Senato è in mano ai repubblicani

I repubblicani hanno conquistato ufficialmente il 51esimo seggio al Senato, e con esso la maggioranza della camera alta.

06/11/2024 6:45 am – Cnn, Trump conquista anche la Georgia

Secondo la Cnn, Donald Trump ha conquistato anche la Georgia, uno degli Stati chiave che erano più in bilico, salendo a quota 246 grandi elettori. La vittoria del candidato repubblicano è ormai vicinissima.

 

06/11/2024 6:40 am – Ritardi in Nevada, Gen Z ha problemi con firma in corsivo

Ritardi nello spoglio delle schede in Nevada perché “molti elettori della Gen Z hanno difficoltà con il corsivo e questo potrebbero rallentare lo spoglio dei voti” ha affermato il segretario di Stato del Nevada: molte schede elettorali per corrispondenza sarebbero state annullate o sub judice a causa di problemi con le firme dei giovani elettori. Nel 2010, molte scuole hanno smesso di insegnare il corsivo, lasciando una generazione senza familiarità con questo stile.

06/11/2024 6:25 am – Trump avanti anche nel voto popolare, quasi fatta al Senato

Con 62 milioni di voti contro 57,4 Donald Trump si avvicina a tornare presidente degli Stati Uniti, questa volta vincendo non solo in termini di grandi elettori ma anche nel voto popolare. Quasi fatta, per i repubblicani, anche al Senato, dove secondo le proiezioni della Cnn il partito di Trump ha già conquistato 49 seggi dei 51 necessari per la maggioranza. La partita sembra ancora aperta invece al Congresso, con i repubblicani comunque avanti 178-150 (maggioranza 218).

06/11/2024 6:15 am – Trump leggermente avanti nei tre swing states in bilico

In Pennsylvania, uno degli Stati decisivi, con l’85 per cento dei voti scrutinati Donald Trump è avanti con il 51 per cento e circa duecentomila voti netti in più. Molto più ridotto il distacco in Wisconsin, al 75 per cento dello scrutinio. Nel Michigan, scrutinate il 50 per cento delle schede, Trump è al 52 per cento con 170mila voti di differenza.

06/11/2024 6:05 am – Lo Stato di Washington vota una legge sul clima molto ambiziosa

Lo Stato di Washington ha votato per mantenere un’ambiziosa legge sul clima che limita le emissioni di CO2 e usa i soldi dei grandi inquinatori per investire in programmi ambientali.

06/11/2024 6:00 am – Harris a 216 con vittoria nel New Mexico e alle Hawaii

Con la vittoria nel New Mexico e alle Hawaii, Kamala Harris sale a quota 216 grandi elettori, con Trump fermo a 230. Al candidato repubblicano però manca di fatto solamente uno degli swing state rimasti. Ancora “too close” la situazione in Georgia, cioè troppo vicine le due parti per indicare un possibile vincitore.

06/11/2024 5:50 am – Harris vince in Virginia e tocca quota 200

Kamala Harris si impone in Virginia, che assegna 13 voti dei grandi elettori, e si porta a 200, riaccendendo una piccola fiamma di speranza nei democratici, che guadagnano punti anche al Congresso, tornando a competere per ottenere la maggioranza in almeno una delle due camere.

06/11/2024 5:40 am – Julie Johnson è la prima deputata Lgbtq eletta al Congresso in uno Stato del Sud

Secondo le proiezioni della NBC News, la deputata Julie Johnson ha vinto la corsa per rappresentare il 32° distretto congressuale del Texas, diventando la prima persona LGBTQ dichiarata del Sud eletta al Congresso.Johnson, democratica, ha sconfitto il repubblicano Darrell Day . “Insieme, abbiamo infranto le barriere e dimostrato che la rappresentanza è importante”, ha scritto Johnson su Instagram . “Questo momento è una testimonianza del potere dell’azione collettiva. Riguarda le innumerevoli persone che hanno combattuto per l’uguaglianza e l’inclusione e la convinzione che il nostro governo dovrebbe riflettere la volontà del suo popolo. A tutti coloro che hanno bussato alle porte, fatto telefonate, donato, condiviso il nostro messaggio e creduto in questa campagna, i vostri sforzi non sono stati vani. Questa vittoria appartiene a voi”.

 

06/11/2024 5:30 am – North Carolina a Trump, che sale a 230 grandi elettori

Adesso è ufficiale la vittoria di Donald Trump in North Carolina, che assegna al candidato repubblicano altri 16 grandi elettori: ora Trump sale a 230 voti, -40 dalla soglia necessaria per la vittoria finale. Harris si consola con l’Oregon, che la porta a 187, ma la strada per la democratica è sempre più in salita.

06/11/2024 5:20 am – Repubblicani avanti alla Camera e al Senato

Al momento la vittoria dei repubblicani si profila come totale: Donald Trump attualmente è in vantaggio anche nel voto popolare, che determina la composizione della Camera e del Senato. Per la prima volta dal 2004, le due Camere potrebbero essere appannaggio dello stessa maggioranza repubblicana (al momento 48 seggi contro 39 al Senato e 163-108 alla Camera) dando a Trump una forza inedita. Considerando che anche la corte Suprema è a maggioranza repubblicana, l’unico contropotere democratico rimangono New York e California, stati e città molto influenti.

06/11/2024 5:10 am – Trump prende l’Idaho, Harris la California

Donald Trump si impone in Idaho, che assegna 4 grandi elettori, e Kamala Harris in California, che ne porta in dote 54. Tutto come previsto alla vigilia e risultati che non spostano l’inerzia dello spoglio in corso: a questo punto la Harris, pur salendo a 179 seggi contro 214, deve imporsi nei tre swing states principali, Michigan, Wisconsin e Pennsylvania, per sperare di farcela. Ma al momento in tutti e tre gli Stati è indietro, sebbene non di molto.

06/11/2024 5:35 am – Trump avanti nei principali swing states

Con la vittoria ormai probabile in Iowa, Trump è salito a 210 grandi elettori sui 270 necessari per essere proclamato presidente degli Stati Uniti. Kamala Harris, che sembra aver vinto in Illinois, sale a 113. Ancora lontana, soprattutto considerando che quasi in tutti i grandi Stati chiave, pur con un margine ridotto, Trump sembra in vantaggio.

06/11/2024 5:05 am – Trump è avanti anche in Pennsylvania

Altra possibile svolta nella nottata elettorale a favore di Donald Trump: il magnate americano sarebbe fortemente in vantaggio in Pennsylvania, uno degli Stati chiave per la corsa alla Casa Bianca. La lancetta del New York Times ora pende verso il candidato repubblicano con l’84 per cento delle possibilità.

06/11/2024 4:25 am – Possibile anche lo scenario di 269 pari

Allo stato attuale dello spoglio elettorale nei diversi Stati, si prefiguranno ben 3 diversi casi in cui Donald Trump e Kamala Harris potrebbero finire alla pari, con 269 grandi elettori ciascuno. In quel caso, sarebbe eletto presidente chi avrà ottenuto la vittoria secca nel maggior numero di Stati.-

06/11/2024 4:15 am – Diritto all’aborto: sconfitta in Florida, vittoria a New York

Una vittoria e una sconfitta ‘democratica’ sul diritto all’aborto, nella notte elettorale. In Florida, non ha raggiunto il quorum il referendum che proponeva di ampliare il diritto all’interruzione di gravidanza, oggi possibile solamente entro le prime 6 settimane: una vittoria dei repubblicani guidati nello stato della East Coast da Ron De Santis. Al contrario gli elettori di New York hanno approvato un emendamento sulla parità dei diritti che sancisce la tutela dell’aborto e dei diritti LGBTQ nella Costituzione dello Stato.

06/11/2024 4:00 am – Nyt, corsa in discesa per Trump

Inizia a pendere verso Donald Trump la corsa alle presidenziali Usa, soprattutto dopo la vittoria del magnate in North Carolina, uno degli swing states, e in Georgia. Vittoria di Trump anche in Utah e Montana. Se verranno consolidati i risultati in questi due Stati, spiega il New York Times, Kamala Harris dovrà probabilmente conquistare Michigan, Pennsylvania e Wisconsin per ribaltare la situazione, che al momento la vede con 99 grandi elettori contro 194: una possibilità che è in piedi, ma colto complicata. Lo stesso New York dà al momento il 70 per cento di chance a Trump.

06/11/2024 3:55 am – Allarmi bomba in 4 Stati, sempre da domini di posta elettronica russi

Sono 4 gli Stati in cui le operazioni di voto sono state funestate da minacce e allarmi bomba ai seggi: Michigan, Wisconsin, Arizona e Georgia. Come confermato dall’Fbi, che è intervenuta in tutti e quattro gli Stati, in tutti i casi le minacce provenivano da domini di posta elettronica russi e sono state considerate non credibili.

06/11/2024 3:40 am – Il North Carolina verso Trump

Donald Trump dovrebbe essersi aggiudicato il North Carolina, il primo dei sette swing States, gli Stati considerati decisivi per la corsa alla Casa Bianca, che assegna 16 voti elettorali.

06/11/2024 3:30 am – New York Times: chances di Trump al 69 per cento

Nella mappa, in blu gli Stati al momento appannaggio di Kamala Harris, in rosso quelli di Donald Trump. Secondo il New York Times, al momento Trump avrebbe il 69 per cento di possibilità di vittoria.

06/11/2024 3:25 am – Urne chiuse in diversi Stati chiave, tra cui Arizona, Michigan e Wisconsin

Alle 21 in diversi Stati si sono chiuse le urne, compresi alcuni territori chiave come Arizona, Michigan e Wisconsin. Ancora poche le certezze sui dati. Tra gli Srati in cui le elezioni sono chiuse ci sono anche Coloroado, Iowa, Kansas, Lousiana, Michigan, Minnesota, Nebraska, New Mexico, New York, North e South Dakota, Texas, Wyoming.

06/11/2024 3:15 am – Proiezioni Cnn: Trump vince in Wyoming e South Dakota

Secondo proiezioni della Cnn, Donald Trump avrebbe vinto nel Wyoming e nel South Dakota, per un totale di 6 grandi elettori. Nelle scorse elezioni i due stati erano stati vinti anche in quel caso dall’ex presidente.

06/11/2024 2:30 am – La conta dei voti in Georgia è lenta anche a causa di una serie di allarmi bomba

In 32 di 177 seggi della contea di Fulton le autorità hanno ricevuto degli allarmi bomba, poi rivelatisi falsi. La serie di allerte ha allungato il tempo delle votazioni e, di conseguenza, quello da destinare alla conta utile ai risultati. Secondo l’Fbi gli allarmi inviati via e-mail sarebbero riconducibili ad account russi.

06/11/2024 2:00 am – Trump avanti in Florida, Tennessee, Carolina del Sud, Alabama, Mississippi, Missouri, Oklahoma

Anche in questo caso nessuna sorpresa: le proiezioni vicenti per Trump negli stati repubblicani fanno salire a 105 il numeri di Grandi elettori per l’ex presidente.

06/11/2024 2:00 am – Harris avanti in Maryland, Massachusetts, Rhode Island e Washington Dc

Si tratta di stati tradizionalmente democratici, che portano i Grandi elettori di Harris a 31.

06/11/2024 1:45 am – Trump è avanti tra gli elettori indipendenti in Georgia, dicono gli exit poll

Stando alle dichiarazioni post-voto, Trump avrebbe 11 punti di vantaggio sugli elettori indipendenti, che potrebbero giocare un ruolo determinante nell’attribuire uno dei principali stati in bilico a uno dei due candidati. La Georgia è tradizionalmente uno stato repubblicano, ma nel 2020 Biden vinse con il 49.47 per cento dei voti e un vantaggio di 9 punti fra gli elettori indipendenti. Il dato suggerito dagli exit poll sembra andare in direzione contraria.

06/11/2024 1:30 am – Donald Trump avanti in West Virginia

Anche in questo caso si tratta di una conferma per i repubblicani, dal momento che lo stato è rimasto nella mani del Grand Old Party (Gop) nelle precedenti 6 elezioni presidenziali Usa. Il West Virginia elegge 4 Grandi elettori.

06/11/2024 1 am – Donald Trump avanti in Kentucky e Indiana, Harris in Vermont

I primi stati “chiamati” sono il Kentucky, l’Indiana e il Vermont. L’ex presidente Trump vincerà nei primi due, dicono le proiezioni, mentre Harris è avanti in Vermont. Il Kentucky elegge 8 Grandi elettori, l’Indiana 11 e il Vermont 3.

06/11/2024 00:29 – Chiusi i primi seggi in Indiana e Kentucky

Per la chiusura totale dei seggi nei due stati tradizionalmente repubblicani ci vorrà ancora circa un’ora. A quel punto dovrebbero essere comunicate le prime proiezioni.

06/11/2024 00:20 – Secondo gli exit poll la democrazia conta più dell’economia

Secondo gli exit poll diffusi dalla Nbc il 35 per cento dei cittadini statunitensi ritiene che sia la democrazia il tema più importante a queste elezioni, seguita dall’economia (30 per cento). Una sorpresa, dal momento che molti osservatori e sondaggi della vigilia consideravano lo stato dell’economia il tema attorno al quale si sarebbero dovute giocare queste elezioni.

06/11/2024 00:00 – Anche per Barack Obama ci potrebbero volere giorni per conoscere il risultato delle elezioni

I comitati elettorali di Pennsylvania, North Carolina e Georgia hanno fatto sapere che in alcune circoscrizioni i seggi chiuderanno più tardi a causa di problemi tecnici con le macchine che contano le schede elettorali. A Milwaukee, in Wisconsin, 30mila schede inviate per posta saranno contate a mano. Intanto, anche Barack Obama si è espresso sulla possibilità che i tempi necessari a capire il vincitore siano lunghi, come già successo in passato.

05/11/2024 11:35 pm – Per Donald Trump ci sarebbero “enormi borgli elettorali” in Pennsylvania

Lo ha scritto su Truth, il social network da lui fondato, denunciando frodi a Philadelphia, la più grande delle città dello stato più importante di queste elezioni secondo molti osservatori. Sulla Cnn, il dipartimento di polizia di Philadephia ha detto alla Cnn di non essere a conoscenza delle frodi denunciate dall’ex presidente, né di problemi al voto che abbiano richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

05/11/2024 11:20 pm – Gli exit poll della Cnn: tre quarti degli elettori bocciano l’operato di Biden

Circa tre quarti degli elettori hanno una visione negativa di come stanno andando le cose oggi negli Stati Uniti. In attesa della chiusura dei seggi dagli Stati Uniti sono arrivati gli exit poll della Cnn che, a differenza di quelli italiani, non forniscono informazioni sulle indicazioni di voto dell’elettorato. Sono però utili a capire tendenze più generali, in grado di comunicare che piega ha preso il voto riguardo ad alcuni temi. Su tutti, quello relativo al voto delle minoranze ma non solo. Per esempio, se le parole degli elettori dovessero mostrare un buon risultato da parte di Kamala Harris fra l’elettorato bianco, sarebbe un’ottima notizia per la vicepresidente. Allo stesso modo, se Trump dovesse risultare popolare tra le minoranze, latinos e afroamericani su tutti, la bilancia potrebbe iniziare a pendere dalla sua parte.

05/11/2024 10:46 pm – La notte elettorale al via: quando chiuderanno i seggi nei 50 stati

I risultati elettorali arriveranno dai seggi disseminati nei 50 stati americani in modo scaglionato nell’arco della nottata. I primi ad arrivare dovrebbero essere, intorno alla mezzanotte italiana, quelli dell’Indiana e di alcune aree del Kentucky. Intorno all’una dovrebbe essere il turno della Carolina del Sud, il Vermont, la Virginia e la Georgia. Quest’ultimo è uno degli swing states, per cui le proiezioni potranno fornirci un iniziale ma importante tassello su dove penderà l’ago della bilancia tra Harris e Trump alle elezioni presidenziali Usa.

Entro le 2 ora italiana chiuderanno i seggi in molti stati: Alabama, Florida, Mississippi, Missouri, Ohio, Oklahoma, Tennessee e West Virginia – dove molto probabilmente vincerà Trump. Seggi chiusi anche in alcuni fortini democratici come Connecticut, Delaware, Illinois, Maryland, Massachusetts, New Hampshire, New Jersey, Rhode Island, e Washington DC.

Anche due stati in bilico come la Carolina del Nord e la Pennsylvania inizieranno lo spoglio, che potrebbe richiedere tempi lunghi. Ciò riguarda soprattutto la Pennsylvania, lo swing state tra gli swing states: è qui che Harris e Trump si giocheranno il tutto per tutto per diventare presidente.

Fra le 3 e le 4 ora italiana dovrebbero invece arrivare i risultati da tutti gli altri stati, compresi gli stati chiave del cosiddetto “Blue Wall” – la roccaforte dei Democratici –  Michigan e Wisconsin. Anche Arizona e Nevada, tradizionalmente Repubblicani ma da anni ormai considerati in bilico, chiuderanno i seggi a quest’ora.

La chiusura dei seggi e l’arrivo delle proiezioni non significherà automaticamente un esito chiaro: per sapere il vincitore potrebbero volerci diverse ore nel migliore dei casi, giorni nel peggiore. Uno scenario che alzerà inevitabilmente i toni della competizione e potrebbe rendere il voto molto più permeabile a contestazioni sulla legittimità del processo elettorale.

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