L’atleta iraniana Elnaz Rekabi ha gareggiato senza velo in Corea, ora si teme per la sua libertà

L’atleta iraniana Elnaz Rekabi ha gareggiato senza velo ai Campionati asiatici di arrampicata a Seul. Potrebbe essere portata nel carcere di Evin.

Elnaz Rekabi è una climber professionista iraniana che ha partecipato a una gara dei Campionati asiatici di arrampicata sportiva a Seul, in Corea del sud, il 16 ottobre. In quella gara era senza velo.

Si teme per la libertà di Elnaz Rekabi

Dal giorno dopo non si sono avute più sue notizie, fino al martedì, quando l’ambasciata iraniana ha dichiarato che Rekabi è ripartita dalla Corea insieme al team. Nel frattempo, Bbc Persian affermava con preoccupazione che Rekabi sarebbe stata portata direttamente nella prigione di Evin, in Iran, non appena arrivata nel paese.

Poco dopo, Rekami ha postato una story sul suo profilo personale di Instagram dicendo che stava bene e si scusava per il gesto, dovuto alla fretta organizzativa dei turni di arrampicata. Si teme sia stata forzata a scriverlo, vista l’attenzione mediatica del video diventato virale.

Le proteste in Iran

Il gesto di Elnaz Rekabi durante la gara internazionale in Corea è stato infatti subito legato alle proteste contro il regime in Iran che da settimane – in seguito alla morte di Masha Amina – stanno riempiendo strade, università e città intere, dove la voce delle donne in particolare non ha smesso di farsi sentire. La risposta del regime, però, è stata la repressione: nelle proteste sono morte più di 200 persone e centinaia sono i feriti e arrestati.

Le donne in Iran sono obbligate a coprire i propri capelli con un hijab, le braccia e le gambe con vestiti lunghi e larghi. Una regola a cui anche le atlete donne devono sottostare quando partecipano in gare, incluse quelle internazionali dove rappresentano ufficialmente il paese all’estero.

Chi è Elnaz Rekabi

Elnaz Rekabi, 33 anni, è una climber professionista e lo scorso anno è stata la prima donna iraniana a vincere una medaglia ai mondiali di arrampicata sportiva. Ai Campionati asiatici della scorsa settimana si è classificata quarta.

Secondo il quotidiano Guardian è anche la seconda atleta donna iraniana a competere in una gara sfidando apertamente le leggi iraniane che impongono alle donne di indossare l’hijab. Nel 2019 era stata la boxer Sadaf Khadem che aveva gareggiato in pantaloncini e con la testa scoperta, per cui le autorità iraniane avevano emesso un mandato di arresto nei suoi confronti.

Per questo gesto, Rekabi sarà probabilmente portata in prigione, a Evin, la stessa in cui solo pochi giorni fa è scoppiato un incendio e che è nota per le violazioni dei diritti umani, dove sono reclusi attivisti, giornalisti, dissidenti e cittadini stranieri, tra cui l’italiana Alessia Piperno.

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