Il presidente della Repubblica ha risposto agli attacchi di Elon Musk contro la magistratura italiana. LifeGate, intanto, interrompe le pubblicazioni su X.
- Nelle scorse settimane Elon Musk ha attaccato i giudici italiani sul caso Open Arms e sui centri in Albania.
- Nel frattempo Musk è stato incaricato da Donald Trump per un ruolo di consulenza nell’amministrazione Usa.
- Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiesto che Musk rispetti la sovranità italiana e non dia prescrizioni.
- Sempre più utenti stanno lasciando X per la tossicità della piattaforma di Musk. Anche LifeGate interrompe i suoi post.
Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha preso posizione contro il miliardario Elon Musk dopo le sue esternazioni sulla magistratura. Negli ultimi tempi Musk ha pubblicato una serie di post sul suo social X contro i giudici italiani, prima criticando il processo per il caso Open Arms nei confronti di Matteo Salvini, poi la mancata convalida del trattenimento dei migranti nei centri in Albania.
Senza mai nominarlo, Mattarella ha chiesto a Musk, i cui rapporti con il governo italiano sono molto stretti e che proprio nelle scorse ore si è assicurato un ruolo nella nuova amministrazione statunitense guidata da Donald Trump, di rispettare la sovranità italiana. Una forte presa di posizione contro il miliardario, che segue l’emorragia di utenti sul suo social X in protesta contro la deriva della piattaforma, divenuta per volontà dello stesso Musk una piazza digitale di disinformazione. Anche LifeGate ha deciso di smettere di pubblicare dal suo account X.
L’attacco di Elon Musk alla magistratura italiana
Negli ultimi tempi il miliardario Elon Musk si è avvicinato molto al governo italiano. Ci sono stati diversi incontri tra le parti, compresa la partecipazione all’ultimo Atreju, la kermesse di Fratelli d’Italia, mentre sul suo social X il miliardario ha più volte sostenuto le politiche del governo italiano, venendo a sua volta citato in modo quasi ossessivo in particolare da Matteo Salvini.
Nelle ultime settimane Musk ha alzato il tiro e il sostegno al governo è sfociato in un attacco frontale alla magistratura italiana, facendo suo un linguaggio che non è nuovo alla politica italiana. Prima ci sono state le critiche ai giudici italiani per il processo Open Arms, che vede imputato il vicepremier Matteo Salvini, poi nelle scorse ore l’attacco ai giudici che non hanno convalidato il trattenimento di otto persone migranti nei centri in Albania (una perché vulnerabile, le altre sette alla luce della sentenza della Corte di giustizia Ue sul concetto di “paesi sicuri”). Anche il primo trasferimento forzato di qualche settimana fa si era concluso in questo modo.
“Questi giudici se ne devono andare”, ha tuonato Musk su X, mentre in un altro post ha detto che l’Italia potrebbe essere “un’autocrazia non eletta”, alludendo a un presunto potere decisionale della magistratura sugli affari del paese.
L’intervento del presidente Mattarella
Le accuse di Elon Musk alla magistratura italiana hanno fatto rumore, per diversi motivi. Musk è un multimiliardario molto influente a livello internazionale ed è inoltre proprietario di X, la piattaforma social dalla quale ha lanciato queste accuse. Musk negli ultimi mesi ha poi svolto un ruolo sempre più politico, affermandosi come uno dei principali finanziatori della campagna elettorale statunitense di Donald Trump e partecipando a numerosi comizi.
Trump nelle scorse ore ha annunciato che Elon Musk riceverà un incarico nella sua nuova amministrazione, andando a capo di nuovo ente che farà consulenza sul taglio delle spese delle agenzie federali. Un incarico istituzionale che ha reso gli attacchi di Musk all’Italia e alla sua magistratura non più solo il pensiero di un cittadino più influente degli altri, ma uno scontro diplomatico che ha portato all’intervento del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella.
“L’Italia è un grande Paese democratico e sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione”, ha scritto Mattarella. “Chiunque, particolarmente se, come annunziato, in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni”. Un invito a Elon Musk (senza mai citarlo) a non dare lezioni al paese e a rispettarlo, che ha creato imbarazzo nel governo amico del miliardario, tanto che la premier Giorgia Meloni lo avrebbe chiamato per chiedergli di abbassare il tiro. In una nota Elon Musk ha espresso rispetto per Mattarella ma ha detto che da cittadino continuerà “a esprimere liberamente le proprie opinioni”.
La fuga da X
L’attacco di Elon Musk alla magistratura italiana è solo l’ultimo capitolo di una spirale di violenza verbale e disinformazione del multimiliardario, veicolata perlopiù attraverso la sua piattaforma X.
Musk ha reso il social network uno strumento politico a sua immagine e somiglianza, dopo che già negli anni scorsi, dopo la sua acquisizione nel 2022, aveva preso decisioni come il licenziamento del team responsabile del contrasto alla disinformazione, aveva fatto causa al Center for countering digital hate, colpevole di aver prodotto un report sull’aumento dei discorsi d’odio su X da quando Elon Musk ne è proprietario, e aveva cancellato le policy che andavano in difesa delle persone trans e non binarie.
Alla luce di tutti questi elementi, e del ruolo sempre più centrale dello stesso Musk nel fare di X una piazza digitale di disinformazione e odio, molti utenti stanno lasciando il social network. Non solo comuni cittadini, ma anche realtà più strutturate, come associazioni culturali e media. A fine ottobre in Italia ha preso questa decisione il blog collettivo Valigia Blu, poi è toccato al profilo del Festival di Berlino, mentre nelle scorse ore perfino il Guardian, uno dei principali quotidiani del mondo, ha annunciato l’abbandono della piattaforma. LifeGate crede nei valori di sostenibilità in ogni sua forma, a partire dal rispetto delle persone fino a quello delle istituzioni. Osservando una deriva pericolosa nei contenuti di X, ha deciso di interrompere le pubblicazioni sulla piattaforma.
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