La nave Life support di Emergency è salpata da Genova per il Mediterraneo centrale per aiutare i migranti: l’omaggio di Daniele Silvestri e di Tvboy.
- La nave Life support di Emergency è partita per la sua prima missione nel Mediterraneo.
- Potrò ospitare fino a 175 migranti in difficoltà, in quella che è la rotta migratoria più pericolosa.
- Daniele Silvestri e Tvboy sono i testimonial d’eccezione della missione.
C’è una nuova speranza nel mar Mediterraneo in questi giorni: si chiama Life support ed è la nuova nave di Emergency, salpata il 13 dicembre dal porto di Genova e diretta nel Mediterraneo Centrale per una operazione di search and rescue, il pattugliamento delle acque per fornire eventuale supporto a migranti in difficoltà sui barconi partiti dalla Libia o dalla Tunisia.
Con Life support, alla sua prima missione, Emergency rinnova il proprio impegno verso chi non vede riconosciuti né tutelati i propri diritti, primo tra tutti il diritto alla vita: secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) infatti dal 2014 ad oggi sono oltre 20mila le persone morte o scomparse nella rotta del Mediterraneo centrale, ovvero una media di sei persone al giorno.
Pronti ad accogliere fino a 175 naufraghi
Per anni lo staff di Emergency ha prestato servizio sulle navi umanitarie di altre ong, contribuendo a salvare migliaia di esseri umani. “Oggi, dopo mesi di lavoro, andiamo in mare con una nostra nave per ribadire il nostro impegno per il diritto alla vita per tutti. Che una persona perda la vita sotto le bombe in Ucraina, nelle strade di Kabul o tra le onde del Mediterraneo, per noi non fa differenza: è sempre una persona che muore ingiustamente”, spiega Rossella Miccio, presidente di Emergency. “La Life support interviene in un luogo considerato come la frontiera più pericolosa per i migranti, sia per numero di morti sia di persone disperse – afferma Pietro Parrino, direttore del Field operations department di Emergency –. È il nostro modo di continuare a fare la nostra parte, ricordando che il soccorso in mare è un obbligo previsto dal diritto del mare ma anche un obbligo morale”.
La nave, lunga 51,3 metri e larga 12, può arrivare ad accogliere fino a 175 naufraghi, oltre al personale di bordo. Il team della Life support è composto da un totale di 28 persone, di cui 9 marittimi e 19 dello staff di Emergency: tra loro due infermieri, un medico e due mediatori culturali, con esperienza nei progetti di Emergency in Italia, Libia, Yemen, Afghanistan. Una volta soccorsi, i superstiti verranno sottoposti a un triage sanitario durante il quale riceveranno un codice a seconda del quale verranno accompagnati in ambulatorio, sul main deck, in osservazione, sulle panche limitrofe o nella zona di accoglienza all’aperto.
Il supporto di Tvboy e Daniele Silvestri
Ma a supportare il nuovo progetto della ong fondata da Gino Strada ci sono anche due grandi artisti. Il primo è Tvboy, noto street artist, che ha realizzato sulla tuga della nave, la parte rialzata rispetto al piano di coperta, un murales di 3×2 metri che rappresenta due braccia che si afferrano tra le onde.
L’altro è Daniele Silvestri, che ha girato il videoclip del nuovo brano Le Navi insieme al fagottista Marco Santoro proprio a bordo della Life Support. La canzone parla proprio della disperazione dei migranti che rischiano la propria vita per arrivare in Europa ed esprime la speranza che “navi come questa possano intercettare le storie dei migranti prima che scompaiono sotto queste onde. E questa speranza è forse la più giusta, ed è un dovere”. Sulle murate della nave è scritta la frase di Gino Strada: “I diritti sono di tutti, altrimenti chiamateli privilegi”, che riassume la filosofia di Emergency.
Secondo il rapporto Diritto di Asilo, appena pubblicato dalla Fondazione Migrantes, per il 2022 la stima minima dei rifugiati e migranti morti e dispersi nel Mediterraneo è poco inferiore alle 1.800 unità. Ancora una volta a pagare il tributo più pesante sono coloro che tentano la traversata del Mediterraneo centrale, sulla rotta che porta verso l’Italia e Malta, dove si sono contati 1.295 morti e dispersi, contro i 172 del settore occidentale e i 295 di quello orientale. In quest’ultimo alcuni gravi incidenti negli ultimi mesi hanno già portato il valore provvisorio del 2022 quasi al triplo di quello totale del 2021 (111 fra morti e dispersi). Il 2021, invece, aveva visto crescere le vittime rispetto all’anno precedente in tutti e tre i settori con un tragico +57 per cento nel Mediterraneo centrale.
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