Una densa nube di smog ricopre le strade di Nuova Delhi, rendendo l’aria irrespirabile. I livelli di polveri fini hanno raggiunto in diverse parti della città valori ben al di sopra di quelli ritenuti pericolosi per la salute, tanto da sforare in alcuni casi il limite che le strumentazioni possono leggere (999 µg/m3). L’inquinamento atmosferico
Emergenza smog, le idee di un comitato di Monza sono migliori di quelle nazionali
Appena fuori dall’emergenza smog di questo inverno, il Comitato San Fruttuoso 2000 di Monza ha stilato un suo contro-decalogo. Monza è una delle città che maggiormente ha sofferto l’aumento del PM10, il particolato, alcuni l’hanno definita la città più inquinata d’Italia, “ma è un primato che proprio non piace”, affermano al Comitato. Ecco le loro
Appena fuori dall’emergenza smog di questo inverno, il Comitato San Fruttuoso 2000 di Monza ha stilato un suo contro-decalogo. Monza è una delle città che maggiormente ha sofferto l’aumento del PM10, il particolato, alcuni l’hanno definita la città più inquinata d’Italia, “ma è un primato che proprio non piace”, affermano al Comitato. Ecco le loro proposte.
Premessa, alcune “richiedono lo sviluppo di piani pluriennali e/o fondi extra per attività sperimentali. Ma lo smog va affrontato esattamente così”. Oltre alla metropolitana fino a Monza, dicono, si può intervenire sul riscaldamento delle scuole: vanno notte e giorni ferie incluse.
Poi l’utilizzo dell’asfalto antismog in biossido di titanio che assorbe inquinanti, le vernici fotocatalitiche per le facciate dei palazzi, capaci di mangiare smog, quindi il lavaggio delle strade con l’acqua, aumento di piantumazioni e incentivi per le caldaie di classe energetica. E ancora: sostegno e promozione dei trasporti pubblici e autobus elettrici (“un autobus pubblico del tipo oggi usato a Monza genera smog come 43-78 autovetture”).
Senza dimenticare il tentativo di gestire i tempi della città. “Come prescritto da una legge nazionale, il Comune di Monza ha avviato nel 2007 la stesura del Piano Territoriale degli Orari – scrive il comitato – per il quale ha anche ottenuto da Regione Lombardia un contributo di 50mila euro. Che fine ha fatto? Come avviene all’estero, si tratta di concordare con enti e aziende del territorio, e di aree confinanti se necessario, una articolazione degli orari di ingresso e uscita dal lavoro che riducano la concentrazione nelle ore di punta. Meno traffico, meno tempo di percorrenza, meno inquinamento”.
“La gravità del problema richiede di mettere a punto piani-guida di rilevanza nazionale per i quali è possibile chiedere fondi extra dallo Stato e dalla Regione – conclude la portavoce Isabella Tavazzi – Al Comune diciamo: diamoci da fare”.
Proposte valide a livello nazionale contro lo smog
Ciò che colpisce favorevolmente è che simili proposte, traslate a livello nazionale, sembrano essere altrettanto valide.
Metropolitana a Monza: misura antismog valida a livello nazionale. L’estensione delle linee ferrotranviare leggere e veloci al di fuori della cerchia urbana è una misura attuabile in molti Comuni d’Italia. Sia con la creazione di linee veloci, sia con il recupero e il ripristino delle linee colpevolmente abbandonate in molte città, sia con l’estensione di linee già esistenti. Abbiamo passato cinquant’anni a sradicare binari dalle periferie, che peccato.
Riscaldamento delle scuole: misura antismog valida a livello nazionale. È verissimo che in quasi tutti gli edifici pubblici la gestione del riscaldamento è grossolana. L’aggiornamento delle caldaie, l’eliminazione degli impianti a gasolio e l’installazione di tecnologie di controllo remoto sono misure fattibili da ogni amministrazione pubblica locale, di qualunque livello.
Asfalto antismog e vernici fotocalitiche: misura antismog valida a livello nazionale. Sono da anni disponibili sia le vernici fotocalitiche sia le miscele di asfalto capaci di catturare gli inquinanti nell’aria, convertirli in sali innocui con l’esposizione alla luce e lavabili poi con acqua. Si potrebbe renderne obbligatorio l’uso sulle facciate degli edifici pubblici. L’asfalto antismog è formato da una micro emulsione polimerica e solo in pochissime città è stato posato. Invece è un tipo di asfalto che dovrebbe essere imposto soprattutto per le autostrade che circondano molte città e attraversano il nostro Paese da Nord a Sud da Est a Ovest e dove circolano migliaia di autoveicoli all’ora.
Piantumazioni: misura antismog valida a livello nazionale. È comprovata la capacità degli alberi di schermare lo smog, di riassorbirlo e di depurare l’aria. L’Ibimet, ovvero l’Istituto di biometeorologia del Cnr di Bologna, sta compiendo infatti approfonditi studi sulla mitigazione del clima urbano attraverso l’utilizzo delle alberature in città, compilando una classifica che individua alcune specie come i migliori alberi anti-smog che potrebbero aumentare la qualità dell’aria delle nostre inquinate città. I campioni di assorbimento della tanto temuta CO2 nell’atmosfera sono il tiglio, il biancospino e il frassino. Il bagolaro è invece il migliore contro le polveri sottili.
Autobus elettrici: misura antismog valida a livello nazionale. Considerando che gli autobus urbani sono vincolati a percorsi fissi, soste, capolinea e turni, con i software di navigazione (simili a quelli già in uso presso gli spedizioneri) sarebbe facilissimo pianificare percorsi e tempi di ricarica di tutti i mezzi pubblici di una città, se fossero elettrici. I nuovi autobus elettrici hanno autonomie dell’ordine di 500 km, comunque. Ed esistono anche gli autobus a idrogeno.
Piano territoriale degli orari: misura antismog valida a livello nazionale. Secondo la George Mason University ogni singola persona che non usa l’auto ne toglie 3 dalle strade congestionate nell’ora di punta. Essendo il traffico mattutino composto da più fattori, spazi stradali, semafori, pedoni, ciclisti, auto e mezzi pubblici, ogni veicolo ha un effetto di rallentamento che coinvolge 3 utenti della strada, quindi l’efficacia nel ridurre il numero di automobilisti nelle ore di punta è di 1 a 3. Il Comune di Milano aveva promosso il 6 febbraio 2014 la prima Giornata del lavoro agile, nella convinzione che modificare gli orari in cui si va al lavoro, i turni, gli scaglioni, razionalizzando i tempi di spostamento casa-ufficio e la rigidità degli orari possa abbattere lo stress e consentire di dedicarsi più serenamente a se stessi e alla famiglia, con un positivo ritorno sulla qualità del lavoro e la competitività delle imprese. Ma è sembrata un’iniziativa sporadica. Scaglionare gli orari di lavoro è un’idea vincente.
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