In Europa la transizione energetica è vicina, grazie a un mix di eolico e solare, ma infrastrutture e burocrazia rischiano di rallentarla
Il vento è la fonte energetica più economica
Lo rivela uno studio realizzato dalla Commissione europea sui costi delle varie fonti energetiche nell’Europa a 28.
105 euro per megawattora, contro i 164 del gas e i 233 del carbone. Questo il costo dell’eolico onshore (ovvero su terraferma) secondo l’ultimo rapporto realizzato per la Commissione europea dalla società di consulenza Ecofys. Il rapporto prende in considerazione anche i costi “esterni” delle varie fonti energetiche, ovvero l’inquinamento atmosferico, gli impatti sulla salute umana e sul cambiamento climatico.
Commissionato dalla Commissione europea per meglio comprendere i costi effettivi delle varie fonti energetiche e valutare gli impatti delle sovvenzioni pubbliche – quindi anche sulle tasche dei contribuenti -, il rapporto mostra come le rinnovabili, in particolare l’energia eolica, siano le energie con i costi più contenuti del mercato (da sottolineare che solare ed eolico offshore, insieme col nucleare si attestano più o meno sui 125 € MW/h).
“Questo rapporto mette in evidenza il vero costo della dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili”, ha detto Justin Wilkes, il vice direttore generale della European Wind Energy Association (EWEA) al Guardian. “Le fonti rinnovabili sono spesso denigrate per essere troppo costose per il contribuente. Non solo il rapporto della Commissione mostra i costi allarmanti del carbone, ma dimostra che l’energia eolica onshore è la più economica e la più rispettosa dell’ambiente”.
Nel totale il rapporto mostra come nel 2012 gli interventi pubblici nel settore dell’energia si aggiravano intorno ai 120 miliardi di euro. Di questa, la maggior parte è andata al settore delle rinnovabili con, rispettivamente, 14.7 miliardi al solare, 10.1 all’eolico onshore, seguite dalle biomasse con 8.3 miliardi e idroelettrica (5,2 miliardi). Tra le tecnologie convenzionali, il carbone ha ricevuto la più grande quantità di contributi con 10.1 miliardi di euro, seguito dal nucleare (7 miliardi) e il gas naturale (circa 5,2 miliardi).
“Ora abbiamo una serie di dati sui sussidi e sui costi nel settore dell’energia più completa di qualunque altro rapporto prima”, ha detto il commissario europeo per l’energia Günther H. Oettinger. “Ora siamo meglio informati circa le dimensioni delle sovvenzioni pubbliche negli ultimi anni ed i costi per la produzione di energia elettrica per tutte le tecnologie”.
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