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È il nuovo messaggio chiave di LifeGate, quello su cui stiamo concentrando molti investimenti. Ecco cosa significa.
LifeGate è sempre stata una realtà fondata sull’aggregazione, sulla condivisione di valori, sulla creazione e il rafforzamento di una community sempre più grande di persone che la pensano come noi. Ogni passo della nostra storia è un tassello aggiunto a questo disegno. Quando oltre dieci anni fa abbiamo cominciato a proporre alle aziende italiane energia da fonti rinnovabili, siamo entrati in un mercato nuovo con i messaggi più adatti ai manager: l’energia rinnovabile dà un vantaggio competitivo alle aziende, conferisce un ecoposizionamento, trasforma una commodity in un messaggio valoriale. Oggi proponiamo anche alle persone, quindi a tutti, l’energia pulita per la casa. Ho dall’inizio insistito che non è un “prodotto”. Non è solo un “servizio”. È una scelta di valore. E chi sceglie la nostra energia pulita per la casa non è un “cliente”, non solo. È una persona che aspira a una qualità della vita più alta e sostenibile, che si riconosce nei valori LifeGate, che è attenta ai diritti delle generazioni future.
Se prima delle rivoluzioni industriali, tornando indietro fino all’epoca romana, per energia si intendeva in particolare la manodopera che veniva sfruttata senza alcun costo se non quello di mantenere in vita le persone ridotte in schiavitù e costrette a lavorare per contribuire, loro malgrado, al progresso dell’Occidente, in particolare di Europa e Stati Uniti, ora il testimone è passato ai combustibili fossili, come carbone e petrolio, che per secoli hanno alimentato le macchine a vapore e tutt’ora causano danni incommensurabili sia all’ambiente che alle persone.
Da un lato lo sfruttamento senza limiti del carbone e del petrolio ha contribuito a distruggere ecosistemi e habitat naturali in ogni parte del mondo, dall’altro è stata la miccia di guerre e conflitti che hanno portato le potenze occidentali a cercare “l’oro nero” in aree geografiche quali il Medio Oriente. Sarebbe molto interessante indagare, al di là della superficie, cosa c’è sotto tutte le ultime guerre, dall’Afghanistan alla Siria, dall’operazione Desert Storm del ’91 alle attuali tensioni tra Usa e Russia sul gas (fossile).
A questo vanno aggiunte le conseguenze indirette di questo tipo di sfruttamento di risorse per creare energia: il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici. Questo fenomeno, oltre ad avere conseguenze ambientali come lo scioglimento dei ghiacci e l’innalzamento del livello dei mari, la desertificazione e l’acidificazione degli oceani, sta causando un nuovo dramma: quello dei rifugiati climatici. Persone, famiglie, popolazioni costrette ad abbandonare le proprie terre perché in pericolo. È il caso degli stati isola che si trovano nell’oceano Pacifico. Come gli abitanti di Kiribati, uno stato composto da 33 atolli minacciati dall’innalzamento del livello dei mari. Molti si sono già rifugiati sull’isola più grande, quella di Tarawa, che però ora è sovraffollata. Le inondazioni che periodicamente colpiscono le coste dell’arcipelago rendono più difficile la disponibilità di acqua dolce (contaminata da quella salata), minacciando le colture e riducendo la superficie di terra emersa abitabile. La redazione LifeGate ha intervistato Anote Tong, uno dei politici più attivi per il clima, che ha messo in guardia il suo popolo durante gli anni della sua presidenza rivolgendosi in particolare alle nuove generazioni. Ai più giovani disse di prepararsi a lasciare il paese e “migrare con dignità”.
La nota positiva è che oggi la soluzione per fermare tutto questo c’è ed è rappresentata dalle energie rinnovabili, precisamente dalle “nuove” energie: sono il solare (anche a concentrazione), l’eolico, l’idroelettrico sostenibile.
Sono orgoglioso di poter dire che LifeGate ha messo a disposizione di tutti la possibilità di smettere di finanziare il petrolio, il nucleare, il terrorismo (seppur indirettamente) e i danni dei cambiamenti climatici. Trovo fantastico che abbiamo trovato il modo di farlo con una scelta semplice e attuabile da casa, con un computer, tagliando i ponti coi vecchi fornitori di energia sporca. Però, dobbiamo farlo tutti. Ecco il significato del messaggio che abbiamo scelto: “Insieme, abbiamo l’energia per cambiare il mondo”.
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